Parole nell'aria

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Dopo quella conversazione, nonostante non fosse successo nulla di eclatante tra i due, Hermione era assai più serena.
Amava le giornate corte. Si posizionava sul piccolo balconcino di una finestra lungo un corridoio deserto, accendeva un lumos con la bacchetta e si immergeva in letture babbane.
Nonostante i ricordi dolorosi dei suoi genitori, trovava ingiusto negare la propria provenienza babbana.
Quella sera si concentró più del solito.
Nella lettura metteva tutta se stessa, infatti non si accorse del rumore dei passi che si avvicinavano, ne di un miagolio che man mano si faceva sempre più forte.
Non fece in tempo a capire la situazione, poiché Gaza era già di fronte a lei con un ghigno malefico.
"Ooh, sei nei guai Granger. Muoviti, andiamo. La Professoressa McGranitt sarà lieta nel darti una lezione esemplare".
Hermione lo seguì senza proferire parola.
Gaza disse la parola d'ordine per accedere all'ufficio della Preside, in malomodo, era buffo sentir dire da lui "sorbetto al limone".
Salirono le scale e bussarono alla porta, si sentivano due persone discutere in modo molto animato.
Entrarono per concessione della preside e Gaza prese Hermione per la maglia e la portó in malo modo fino alla cattedra.
"Professoressa McGranitt, Professor Piton, ho trovato la ragazza ancora sveglia, fuori dal dormitorio"
Hermione non replicava all'accusa.
"Puoi andare Gaza"
Questo si voltó e se ne andó.

"Signorina Granger, cosa ci faceva fuori dal dormitorio a quest'ora?" Chiese stupita la professoressa McGranitt
"Professoressa la prego, mi deve credere, ho perso la cognizione del tempo mentre leggevo"
"Le credo Signorina Granger, tuttavia non posso lasciar scorrere tale evento"
"Con tutto il rispetto, Preside" Piton si intromise, continuó "credo che la Signorina Granger non stesse facendo nulla di negativo"
Sia la professoressa che Hermione voltarono lo sguardo verso il professore, strabuzzando gli occhi.
"Ma, dopo gli avvenimenti avvenuti in passato, chi mi puó garantire che effettivamente lei non stesse tramando qualche piano? Non a caso lei fa parte del famoso trio, che ha tentato di sovvertire le regole di questa scuola"
Hermione abbassó la testa, intervenne la professoressa "Suvvia Severus, non essere così scortese con la Signorina Granger" fece una pausa e sospiró "sconterai una punizione con il Professor Piton, domani sera"
"Si, Professoressa"
"Sei congedata. Severus, ti chiedo di accompagnarla al suo dormitorio"
Piton rispose a malapena con un si infastidito.

Fuori dall'ufficio il professore prese per le spalle Hermione e la bloccó al muro, all'ombra di alcune colonne "stupida ragazza, hai intenzione di farmi esasperare tutte le serate fino a fine anno?!"
"Professore la prego, mi fa male"
Erano molto vicini, pericolosamente vicini. Piton allentó la presa ma non si allontanó da lei.
"Stavo solo leggendo", gli fece vedere il libro che lui prontamente glielo tolse dalla mano, entrando in contatto con le dita, cosa che fece tremare entrambi.
"Requisito, fin quando non decideró di ridarglielo"
"Professore, quel libro è di mia proprietà!"
"Osa contestare?" Il sopracciglio pericolosamente alzato "le ricordo che anche il tempo passato a starle dietro per punizioni e simili è mio, eppure lo ruba senza tante cerimonie!"
Detto ció rimasero in quella posizione per qualche minuto, guardandosi negli occhi. Lei aveva il respiro affannoso, lui sembrava non stesse nemmeno respirando.
"Credo dobbiamo andare" disse un'agitata Hermione
"Corretto" il tono del professore era rauco e profondo
Salirono silenziosamente fino ad arrivare alla Signora Grassa.
Dopo aver detto la parola d'ordine Hermione si apprestó ad entrare, si giró e disse "Buonanotte, Professore"
"Buonanotte, Signorina Granger" agli occhi di uno sconosciuto sarebbe potuto sembrare un normale saluto, ma Hermione sapeva che quella era la prima volta che rispondeva in modi civile ad un congedo e il tono sembrava fosse decisamente più morbido, quasi dolce.

Severus entró nei propri alloggi personali, si sfiló mantello, frock coat, rimanendo con la sola camicia bianca.
Prese dalla propria dispensa del Whisky Incendiario e ne versó una buona dose nel bicchiere.
Si sedette sulla poltrona, di fronte al camino acceso e guardó il libro della Granger sul tavolino, dove poco prima lo aveva appoggiato.
"Il senso di una fine, Julian Barnes" lesse a bassa voce.
Aprì il libro alla pagina segnata dalla ragazza come promemoria per la continuazione della lettura.
Saltó nei suoi occhi una frase sottolineata.
'Certe volte penso che lo scopo dell'esistenza sia quello di riconciliarci, per sfinimento, con la sua perdita finale, dimostrandoci che, indipendentemente dal tempo che ci vorrà, la vita non è affatto all'altezza della propria fama' lesse in totale silenzio.
La Granger continuava a stupirlo. Oltre alla profondità di quelle parole, il pensiero era totalmente approvato e condiviso da lui.
'La vita non è affatto all'altezza della propria fama. Assennato. La vita è ingiusta' si ritrovó a pensare il Potion Master.
Preso dalla curiosità di quel libro, cominció a leggerlo.
Il sonno non tardó ad arrivare ed egli si addormentó sulla poltrona.

Era in un posto a lui conosciuto, forse la torre di astronomia? Si giró verso la ringhiera, Hermione era in un abito nero fino al ginocchio, i tacchi la slanciavano ancor di più, un piccolo velo partiva da un fiore del medesimo colore presente sui capelli e cadeva davanti ad un occhio.
Ella si sporse oltre la ringhiera e guardó verso il basso. Le intenzioni della Granger non erano per nulla buone. Severus corse verso di lei e l'afferró per i fianco.
"Ti prego no!" Le sussurró implorandola
"Severus, la vita non è affatto all'altezza della propria fama"
"È così, ma se si ha una ragione per vivere che senso ha il suicidio?"
"Dimostramelo"
Piton la fece girare verso lui, tenendola sempre per i fianchi. Pian piano il viso del Potion Master si avvicinó a quello della ragazza. Erano a pochi millimetri di distanza, i loro respiri si stavano fondendo in un tutt'uno.
Severus non aveva il coraggio di baciarla.
Hermione lo spinse via e si lasció cadere nel vuoto.
Lui urló il suo nome.
In quello stesso istante si sveglió dal brutto sogno, il libro in grembo, il bicchiere di Whisky vuoto e il camino spento.
"Maledetto libro!"
Lo gettó sul tavolino e andó a farsi una doccia, l'alba era oramai prossima nel cielo.

Nella differenza, l'Amore. (SeverusxHermione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora