La destinazione negli occhi dell'altro

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Quel giorno tanto atteso e temuto non tardó ad arrivare. La famiglia Weasley e Harry Potter erano arrivati con largo anticipo.
Ginny aveva preso la palla al balzo per godersi un'oretta il suo amato.
Hermione, invece, era rinchiusa in camera a prepararsi. A nulla valsero le preghiere della rossa di aiutarla nei preparativi.
La riccia voleva stare sola, troppo scossa da emozioni contrastanti: la felicità di aver concluso il percorso scolastico in modo brillante, ma la tristezza nel lasciare quel posto che tanto amava e nel mettere molta distanza tra lei e Severus. Ma era necessario, per la sua salute psicofisica.
Rimase tutto il tempo necessario in camera non solo per prepararsi, ma anche per concedersi del tempo a piangere.
Un bussare alla porta la fece sussultare, l'aprì, rivelando la figura del prescelto.
"Herm!"
"Harry!"
Si abbracciarono, poi lui rimase a fissarla.
"Hai pianto" constató
"La tristezza di lasciare la scuola" rispose con una mezza verità, sorridendo tristemente.
"Sappi che se hai bisogno di qualcosa, qualunque cosa, io ci sono"
La riccia annuì
"Ora vado giù da Ginny, siamo tutti qui ad attenderti"
"Grazie Harry"
Il prescelto andó fuori.
Hermione sospiró nuovamente, poi si decise a vestirsi e sistemarsi il trucco e i capelli.

Un'ora dopo uscì dal dormitorio. Lo guardó intensamente per la penultima volta. Camminó lentamente per i corridoi deserti mentre la sua mano sfiorava i muri di quel castello.
I tacchi erano il solo rumore che echeggiava tra quei corridoi.
Scese e si fermó all'entrata che dava al cortile principale della scuola. Spió verso l'esterno, le persone erano veramente tante.
Uscì e non pochi sguardi caddero su di lei: il suo vestito era di un colore rosa antico chiarissimo, senza spalline, scollatura a cuore, stretto in vita per poi cadere morbido con diversi strati leggeri e semitrasparenti di tessuti, sembravano quasi dei piccoli fiori.
I capelli leggermente a onda cadevano morbidi sulle spalle, il trucco nude le faceva risaltare gli occhi color ambra, illuminati dal sole e con mille sfumature chiare e scure.
Quella ragazza sapeva di estate, di freschezza.
La famiglia Weasley e Harry si avvicinarono alla ragazza, per scambiarsi abbracci e complimenti.
Hermione si guardó attorno, ma del Potion Master nessuna traccia, ció la intristì.

Il giardino era arredato con le sedie delle varie aule. Un piccolo soppalco spiccava a pochi passi dal lago nero. La McGrnitt e alcuni professori erano già presenti, stavano parlando con alcune persone.
Si accomodarono nei posti centrali, Hermione e Ginny nei primi posti.
Quando tutti si accomodarono, Hermione potè vedere Severus tra gli altri professori e sconcertata guardó Ginny, che ebbe la stessa idea: il professore non portava la classica divisa, aveva solamente una camicia bianca a maniche lunghe.
Ció distolse l'attenzione di Hermione dal discorso che fece la preside. Non abituata a quella visione, cercó di imprimersela ben in testa.
Severus guardava dritto davanti a se, lo sguardo imperscrutabile. A quel punto Hermione si mise nell'ordine delle idee che quella lettera ricevuta non apparteneva al Potion Master.
Abbassó la testa, affranta.

Arrivó il momento della consegna dei diplomi. Tutti erano presenti sul soppalco.
"Per la perseveranza e la qualità elevata nello studio, per la bontà nell'aiutare i propri colleghi, affido ad Hermione Jean Granger non solo il diploma di magia, ma anche la possibilità di accedere alla cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure"
Hermione si alzó dalla sedia con gli occhi sbarrati e percorse la strada dalla sedia al soppalco.
Un urlo e gli applausi si alzarono dal pubblico e dagli studenti.
Hermione strinse la mano ai professori, indugiando qualche secondo di più con Severus. Infine strinse la mano alla Professoressa McGranitt e la ringrazió di cuore.

Finita la cerimonia, Hermione e Ginny si apprestarono ad andare dalla famiglia Weasley e Harry. Tutti abbracciarono Hermione, congratulandosi con lei per il successo che lo studio perseverante le aveva portato.
La ragazza era ignara che due occhi neri come la notte la stavano scrutando, in quel momento.
Ci fu un buffet e gli ospiti potevano rilassarsi e fare quel che volevano.
"Scusatemi" disse Hermione "vado a fare una passeggiata"
Molly guardó comprensiva Hermione e, finchè quest'ultima si stava allontanando, disse "non si puó certo biasimarla, ottenere una cattedra così pregiata non è una cosa di tutti i giorni"
Tutti annuirono sorridenti.

Hermione si tolse i tacchi e camminó sul verde prato a piedi nudi, quella sensazione era stupenda e le donava molte energie.
Si avvicinó al Lago e si sedette. Sembrava una dea della natura: la gonna del vestito la circondava in modo elegante, le piccole balze erano sparse con grazia.
Sospiró: doveva accettare la cattedra? Sarebbe stata un'opportunità imperdibile, ma il cuore le chiedeva un'altra cosa..sarebbe riuscita ad essere serena, vedendo ogni giorno il suo professore, che non l'avrebbe mai voluta di fianco a se?
In quel momento percepì appena dei passi sull'erba, si voltó e vide Severus squadrarla dalla sua altezza.
"Cosa ci fa la ragazza più saccente della scuola sola, qui?"
Hermione si volse verso il lago "sto riflettendo"
A quel punto il Potion Master si inginocchió di fianco ad Hermione.
Lei sussultó e si giró a guardarlo.
"Si Hermione" disse il mago, scrutando lo specchio d'acqua "la lettera è mia"
Lei sbarró gli occhi, mentre lui si voltó verso di lei.
Allungó un braccio e con l'indice le accarezzó il viso.
"Non posso continuare ad ignorare ció che provo, sarei uno stolto"
Entrambi si alzarono, continuando a guardarsi.
Lui si avvicinó ancora di più alla ragazza, le alzó il mento con l'indice e pian piano si abbassò al suo viso. Erano a pochi millimetri di distanza, potevano sentire il piacevole fiato dell'altro inumidire le loro labbra.
A bassa voce lui le sussurró "Hermione, cosa io provo non so, ma è di certo profondo"
La ragazza era immobile, stava respirando velocemente, ma giuró di aver visto gli occhi del professore illuminarsi di una luce nuova, positiva.
Annulló le distanze. Le labbra fini del professore erano appoggiate su quelle della ragazza. Poco dopo le loro labbra si schiusero in un altro bacio stampo, che successivamente divenne un po più audace, facendo scivolare le loro lingue in una danza dolce ma intensa.
Si staccarono e si guardarono negli occhi, senza dirsi nulla.
Il volto del professore si inclinó leggermente su un lato, i lineamenti del viso si ammorbidirono e sorrise leggermente. La ragazza era estasiata da quella visione, sorrise anche lei.
La mano di Hermione si strinse in quella del professore.

Ad Hermione, ora, era chiara la scelta che avrebbe fatto riguardo la cattedra di Difesa.

Era stato un percorso lungo e difficile, pieno di fantasmi del passato e paure, ma alla fine erano giunti alla loro destinazione: negli occhi dell'altro.

Nella differenza, l'Amore. (SeverusxHermione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora