Le cicatrici nel corpo e nel cuore

3.9K 162 14
                                    

"Non capisco dove vuole arrivare"
"Un proverbio turco dice: Prima di amare impara a camminare sulla neve senza lasciare traccia."
Hermione, in segno di incoraggiamento, avvolse parte del polso e della mano del professore con la sua.

Il professore si giró e guardo Hermione, mantenendo quel contatto strano di mani.
Alzó l'altra mano e, con il pollice accarezzó il contorno del viso della ragazza.
"Non sono all'altezza per questo.." cambió direzione dello sguardo "ruolo." Concluse.
"Severus" l'uomo sussultó nel sentire la ragazza pronunciare il suo nome "hai rischiato molte volte la tua vita, durante gli anni di Voldemort. Se è la paura di rischiare nel donarmi il tuo cuore, capirei e.." venne interrotta in modo repentino, mentre il loro contatto tra mani fu eliminato.
"Stupida ragazza, credi che io abbia paura di te?!?!"
Hermione fu più veloce "no Severus, hai paura di te stesso, di non riuscire ad amarmi"
"Vattene da qui! Io non ti voglio, saresti stata solo un mero passatempo fisico!"
Hermione si congeló a quelle parole "giuralo!"
"Ti ho detto di andartene!"
"No, me lo giuri, qui, ora!"
"50 punti in meno a Grifondoro!"
"In questo momento non centra la scuola, siamo qui noi due a discutere di cose extra scolastiche!"
"Altri 50 punti in meno a Grifondoro!"
Hermione, per limitare il più possibile il danno, se ne andó.
Se la McGranitt l'avesse convocata nel suo ufficio per quell'enorme perdita di punti, che cosa le avrebbe detto?
Ma quello che ora le importava non erano di certo i punti della sua casa, bensì il rumore frammentato, fastidioso e doloroso del suo cuore, che si stava sbriciolando.
Scese di un piano, molló un pugno contro il muro e si accasció contro di esso.
"Guardate chi abbiamo trovato qui, la so-tutto-io mezzosangue!" Era Malfoy che continuó "cosa c'è? Ti è andato male qualche compito?"
"Stai zitto, Malfoy" minacció con voce bassa e tremante.
"Vediamo se osi ancora minacciare un purosangue: crucio!" Hermione si spostó appena in tempo per schivare la maledizione.
"Crucio!" Ripetè, stavolta Hermione si difese "Protego!"
Quando gli incantesimi svanirono, la riccia non fece in tempo a replicare l'incantesimo di protezione che Tiger la colpì con la stessa maledizione.
Hermione non riusciva a respirare. Quella maledizione l'aveva subìta da Bellatrix, a Villa Malfoy.
Stavolta, peró non c'era nessuno nei paraggi e non ne era sicura di riuscire a sopravvivere.
"Crucio!"
Altra ondata di dolore, altri tagli che si aprivano. La scritta sul braccio "mudblood" ricominció a sanguinare. Era letteralmente su una pozza di sangue.
Stava perdendo ogni energia. La vista le si fece man mano scura.
Sentì solo una voce famigliare "stupeficium".
Il dolore svanì ma Hermione, troppo debole per rimanere sveglia, svenne.

La luce era accecante. Un odore eccessivamente di pulito le investì le narici.
Sbattè un paio di volte le palpebre e mosse a malapena gli arti doloranti.
Le voci rimbombavano nella testa. Sentiva qualcuno pronunciare affannosamente il suo nome.
Rimase in quello stato i primi 10 minuti, poi pian piano si riprese.
"Hermione!" Un paio di occhiali tondi e una cicatrice. La ragazza sorrise.
"Come stai?"
"Mi sembra di essere resuscitata"
"È peggio la resurrezione, credimi" sorrisero, ripensando alla scena dell'uccisione del Prescelto.
"Come hai fatto a trovarmi?" Abbiamo una sorta di allarme, che ci indica dove e quando viene scagliata una maledizione senza perdono, un sistema simile alla traccia magica.
"Capisco" Hermione era pensierosa e domandó "Draco e Tiger?"
"Sono finiti ad Azkaban, Herm" il ragazzo si era incupito. Ci fu un silenzio carico di tensione. Il ragazzo poi continuó "quando sono arrivato, ho trovato il Professor Piton che ti stava soccorrendo. Aveva bloccato Malfoy e Tiger in un angolo"
"Si" ad Hermione faceva male sentire quel nome.
Conversarono un po, poi il ragazzo ritornó alla Tana. Quel giorno arrivó a visitarla l'intera famiglia Weasley.

La sera fu il momento più critico per la ragazza. Era sola, i fantasmi della guerra erano riapparsi e il dolore non era poco.
Le braccia erano rimaste scoperte, non furono fasciate. La scritta non sanguinava più, ma era tutta gonfia e rossa. Era stato spalmato dell'unguento.
Il sonno fece di nuovo da padrone. L'ultimo pensiero di Hermione, prima di sprofondare nell'oblio di Morfeo, fu "di certo ti dimenticherò, Severus Piton".
Quella notte, peró, non sapeva che un paio fi occhi neri la stavano scrutando, vicino al letto e un indice stava delicatamente passando sopra la pelle rossastra del braccio di Hermione.

Holà!
Spero la storia vi piaccia e che non vi stia annoiando eccessivamente.
Ormai la storia si sta avviando alla sua conclusione.
Chissà, magari nei prossimi giorni mi verrà ancora un'ispirazione e scriveró dell'altro.
Nel frattempo..stay tuned!

Patrisha_Piton

Nella differenza, l'Amore. (SeverusxHermione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora