Penitenza e poi...verità

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Hermione cenó poco quella sera. L'ultima cosa che avrebbe voluto fare era andare da Piton.
Negli ultimi mesi l'unico privilegio che le era concesso nei confronti di quell'uomo era guardarlo, da lontano.
Poteva giurare di ricordarsi come il Potion Master tagliasse in modo preciso la carne, per poi portarne un pezzo alla bocca, come avesse delle movenze fluide e veloci nel preparare una pozione, come camminasse velocemente e il suo mantello fluttuasse in aria, come se avesse vita propria.

Salutó i propri amici e si diresse controvoglia nei sotterranei.
Erano le 19:55. Decise comunque di bussare alla porta, nonostante l'anticipo.
Stava fissando la porta in noce scuro mentre il cuore batteva all'impazzata, finchè non si aprì rivelando in tutta la sua altezza il professore. Aveva uno sguardo irritato.
Con il solo cenno veloce e infastidito della testa la fece entrare. Guardo velocemente fuori dalla porta e la richiuse.
Hermione si mise davanti la cattedra, attendendo ordini.
"Dato che quelle teste di legno dei tuoi compagni hanno prodotto delle pozioni di dubbia qualità, pulirai ció che è rimasto sui calderoni".
Hermione si voltó per andare verso la zona lavoro. Venne bloccata di nuovo dalle parole dell'uomo "ovviamente senza magia".
Hermione lavoró sodo per ben due ore. Finì di pulire i 15 calderoni, inconscia del fatto che di tanto in tanto Piton si soffermava a guardarla.
La ragazza mise i calderoni in un angolo, fece sparire il kit di pulizia e si postó davanti la scrivania.
"Professore?"
Piton alzó di scatto la testa dalle pergamene su cui sembrava stesse lavorando. "Si?" La guardava stranito e un sopracciglio si alzó.
"Io avrei finito"
Controlló il lavoro svolto dalla ragazza. Annuì con la testa e disse solamente "Bene"
Hermione salutó il professore e fece per andarsene.
"Non così in fretta, Granger"
Hermione, girata di schiena sospiró sconfitta e si voltó verso Piton.
"Siediti" le indicó una sedia dei primi banchi, mentre si appoggiava con il bacino sulla cattedra, incrociava le braccia e una gamba sopra l'altra.
Hermione era con lo sguardo chino a terra, di nuovo notó il cambio di persona, dal lei al tu.
"Guardami"
Lei rassegnata lo fece.
In quel momento entrambi avevano abbassato le difese, esponendo i loro stati d'animo.
"La guerra ha segnato tutti, Granger. Compreso me. Ogni giorno lotto con i fantasmi del passato, con le conseguenze della guerra" in quel momento la sua mano allargó il colletto del frock coat, sfiorando le cicatrici del morso di Nagini, poi continuò "non posso ricominciare a vivere. Le mie azioni e le mie scelte hanno portato solo dolore, un grande dolore."
Per la prima volta, Hermione, vide il dolore negli occhi del Potion Master.
"Ti chiedo di dimenticarmi"
Hermione stava ribattendo con un "non so di cosa lei stia parlan.." quando venne interrotta da un gesto della mano del professore.
"Granger non mi interrompere quando sto parlando. Non occorre mi menti" Hermione strabuzzó gli occhi "vedo tutti gli sguardi che mi lanci, quando ne hai possibilità"
La ragazza era rossa in viso, l'uomo continuó
"Non merito tali attenzioni da una ragazza come te"
A quel punto Hermione intervenne "Professore, anch'io ho ucciso dei mangiamorte durante la guerra. La mia anima si è macchiata di sangue, seppur fossero persone che avevano scelto come fazione la parte oscura" Piton vide la determinazione nei suoi occhi, lei continuó "ha diritto di vivere la vita quanto me. Il passato è tale perché non ritorna più, se lo si desidera. Non lo si potrà cancellare, ma potrebbe farci ricordare gli errori da non rifare. Non sono così innocente e ingenua come lei crede."
"Hermione.." lei sussultó, l'aveva nuovamente chiamata per nome "ti prego di non provare a farmi fare cose di cui poi mi pentirei"
"Valgo così poco?"
"Pensavo fossi più intelligente di tutta questa massa di stolti, Granger"
Ci furono istanti di silenzio e Piton riprese a parlare "come fa una ragazza desiderare un mangiamorte?"
Hermione puntualizzó subito "Ex mangiamorte"
"Una volta entrati nella cerchia, pentito o no rimani mangiamorte" altro dolore negli occhi "non hai paura per la tua reputazione?"
Hermione, stanca di quei discorsi senza fine si avvicinó al professore. Erano molto vicini, potevano scorgere il suono dei loro respiri.
"Anche in una terra arida e bruciata, la natura rinasce, più bella di prima. Se finora le persone non hanno visto la bellezza in questa persona" con la mano toccó il petto del professore, dove batteva il cuore "allora sono veramente cieche." Sospiró e guardó a terra, poi alzó nuovamente la testa "proteggila sempre, Severus".
Staccó la mano, fece un passo indietro.
Piton era rigido come non mai, ma quelle parole lo avevano colpito e affondato, sapeva che ribattere quella verità sarebbe stato da sciocchi. Si limitó a stare zitto.
"Arrivederci, Professore"
Hermione prese le sue cose e uscì dal laboratorio, un timido sorriso aleggiava sulle sue labbra.

Nella differenza, l'Amore. (SeverusxHermione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora