Parte V: Lontano da ogni pensiero

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Il giorno a seguire,
i due si svegliano serenamente uno accanto all'altro.

«Sveglia, buongiorno!» Grida Leo scaraventando Ace fuori dal letto.

«Okay, mi hai proprio rotto!» Esclama il corvino, svegliato di soprassalto e si getta su Leo.

Cominciano ad azzuffarsi, come due fratelli irrequieti, per poi ridere a crepapelle.

Dopo un po', si preparano ed escono, con l'intenzione di trascorrere altro tempo insieme.

Si dirigono verso la piazza della cittadella.

«Guarda...» sussurra Ace, mentre Leo lo segue con lo sguardo.

Il corvino si avvicina a una delle tante bancarelle che vengono allestite il sabato e ruba qualcosa da mangiare, senza che nessuno se ne accorga.

Leo non sembra d'accordo con quanto avvenuto.

«Anch'io ho fame, ma non mi metto a fare il cretino,» riferisce all'amico scalcciando i sassolini che incontra sulla strada.

Ace borbotta, contrariato: «A questo mondo nessuno ti regala nulla, sono tutti ossessionati dal denaro.
Io no, però ne ho bisogno. Invece di rubare soldi, preferisco prendere senza permesso una semplice mela rossa, senza far male a qualcuno.»

Leo, anche ascoltando la giustificazione del corvino, continua a non essere dello stesso parere.

«Ieri sera parlavamo di libertà. Ma non credo che sia questa la libertà che intendevo.»

Il ragazzino però, non incalza il discorso, preferendo cambiare argomento.

«E se andassimo a fare una gita nel deserto?»

Non appena Ace ascolta la proposta dell'amico, sobbalza. Gli sembra un'idea insolita, ma non così sbagliata.

«Perché no? Potrebbe fare bene ad entrambi isolarsi dalla civiltà,» dichiara Ace, seguito da un grosso sorriso.

I ragazzi di fuoco tornano frettolosamente a casa, prendendo quanto necessario, ma soprattutto, quel poco che riescono a trovare e che potrebbe essere utile.

Dopo un'ora di camminata, si trovano ai confini della cittadella, con di fronte il deserto fiammeggiante, contemplando la sua vastità.

«Allora Leo, ne siamo veramente convinti?"

Il ragazzetto si getta nelle braccia dell'avventura e corre sorridendo, verso l'ignoto.

Il corvino, indossa il suo cappello da texano, e corre per raggiungere l'amico, altrettanto eccitato.

Insieme, sembrano volteggiare liberamente, accompagnati dal soffice rumore della sabbia che si scontra con le suole delle scarpre, che affondano e risalgono nel vasto deserto.

Si fermano per riprendere fiato.

Camminano ancora per poco, finché non  si guardano negli occhi.

«Potremmo montare la tenda, che dici?»

Ace si guarda intorno e risponde affermativamente all'amico, ma sembra un'impresa più complessa di quanto si aspettassero.

«Troppo larga...»

«Troppo stretta!»

«È fatta!»

«Si sta smontatando!»

Alla fine, dopo aver provato più di decine di volte, vedendola finalmente in piedi, soddisfatti sorridono spensierati.

Il tempo sembra fermarsi, mentre vivono la loro avventura seguendo le regole imposte dal loro spirito.


I due ragazzi si impegnano, cercando di dare forma a un accampamento dall'aspetto dignitoso, semplicemente scherzando, aiutandosi l'un l'altro.

Quando arriva la notte, il torrido caldo si trasforma in un'aria più fredda, ma entrambi rimangano fuori a chiacchierare.

«Accidenti, ci servirebbe un fuoco, ma come faremo?» Afferma sarcasticamente Leo, guardando Ace con sguardo complice.

Il corvino si guarda intorno e dice: «Trova dei ramoscelli e due pietre.»

Leo alza un dito aprendo la bocca per dire qualcosa, però si inzittisce, non capendo se l'amico stia continuando a scherzare o meno. Intanto, prende i suoi soliti bulloni e comincia a maneggiarli.

«Ovviamente Leo, ci penso io,» afferma Ace in tono giocoso.

Basta una piccola fiammela e qualche ramoscello secco, ed eccoli stesi accanto al fuoco ad osservare le stelle, le principesse del cielo notturno.

"Intreccio Di Fuoco"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora