Dov'è il mio fuoco?

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Ace viene convinto da Leo.
Insieme vanno sull'Olimpo.
Grazie a Will e suo padre, Zeus fa salire Ace.

«Bene Leo, per controllarti, devi prima scoprire qual'è il tuo fuoco»

Il ragazzino è un po' stranito, comincia a fare molte domande.

«Il mio fuoco? E dove lo trovo? Dov'è? Aiutami maestro.
Qual'è il tuo di fuoco?»

«Me stesso»

«Che

Leo chiude gli occhi per riflettere, ma quando li riapre, il maestro non c'è più.

«Sì, e dove lo trovo 'sto fuoco!»

Infila le mani nelle tasche e si dirige da Nico.

«Ciao Nico.
Ma tu ce l'hai un fuoco?»

Nico è davvero confuso dopo aver sentito le parole dell'amico.

«Bè, saresti tu»

Fa qualche smorfia arrossendo, mentre Leo, non trovando risposta, si volta e va via.
Si dirige da una delle persone più improbabili per questa domanda.

«Ehi, Percy.
Per il tuo elemento è una domanda un po' così, sai, tu sei acqua; qual'è il tuo fuoco?»

Il figlio di Poseidone scatta a ridere.

«Okay, scusa.
Il mio fuoco eh?
Mh... le persone che amo di più.
Se loro dovessero avere dei problemi, io sarei subito da loro, altrimenti non me lo perdonerai mai.
Così appago ciò che dovrebbe essere il mio fuoco»

Il ragazzo dagli occhi verdi sorride e dà una pacca sulla spalla a Leo per incoraggiarlo.
Ma il ragazzino non è tanto convinto, stranamente chiede al padre.

«Ehi, tu!
Come ti chiami...»

«Sarei tuo padre»

L'uomo sta forgiando una delle solite frecce di Apollo e il calore è talmente immenso da invadere tutto il corpo.

«Va be', in breve.
Qual'è il tuo fuoco?»

Il Dio, smette di forgiare.
Scruta il figlio.

«Strana come domanda.
Ma, vedi, il mio lavoro.
Sento un enorme forza che vibra dentro di me.
Implacabile.
Indescrivibile.
Poi ognuno ha il suo.»

Il sedicenne sbuffa, non trovando risposte si arrende e osserva il carro di Apollo calare dietro ai nuvoloni.
Dopo un po' al ragazzo viene come una visione e quando tutto è chiaro cerca Ace.
Ci mette mezz'ora, ma lo trova nella "Locanda del Dio".

«Maestro, ho trovat

Leo ha davanti forse la scena più divertente della sua vita.
Ace ha la testa immersa nel piatto, mentre la mano che sorregge la forchetta è alzata.

«Ma che ha quello?»

Bisbigliano gli Dei completamente confusi.
Il barista da un' occhiata, commenta:

«Che c'è di male?
Non si può soffrire di narcolessia?»

Poi torna a strofinare bicchieri.

Leo tenta di svegliarlo.
Tentativo riuscito.

«Cosa... dove... buono... gnam...
Ah, ciao Leo... gnam»

«Prima dell'epico episodio volevo riferiti che ho trovato il mio fuoco»

«Ah si? Bene»

Ace esce dalla locanda lasciando il conto a Leo.

I due si ritrovano da soli e continuano ciò che hanno iniziato.

«Qual'è il tuo fuoco?»

«Io credo che sia la mia mamma.
Credo che sia così.
La sento dentro me»

«Bene!»
Sorride Ace.
Poi inizia a insultare il ragazzino con una serie di frasi che sanno romperti l'anima.

«TUA MADRE ERA UNA P*****A!
SI METTEVA CON TUTTI QUELLI CHE TROVAVA, POI HA INCONTRATO QUELLO SPROVVEDUTO DI TUO PADRE E HA FATTO NASCERE UN DEMONE COME TE

«COME OSI ACE!

Il ragazzo va in escandescenza.
Ciò che Ace ha già previsto.
Lo prende dalle spalle cercando di riportarlo in sé.

«Leo! Guardami negli occhi!
Guarda i miei occhi e datti una calmata.
Sai che non volevo offenderti.
Leo, cazzo, riprenditi!
Controlla il tuo fuoco!»

Leo torna in sè.

«Non puoi allenarmi in un altro modo?»

Ace inarca le sopracciglia.
È più serio che mai.

«Ti voglio dare una dritta.
Dentro te hai una fiamma.
Questa si diverte a ballare.
Tu devi lasciarla libera, ma non devi farla scappare.
Puoi farla crescere, ma non devi perderne il controllo.
Puoi farla abbassare, ma non devi lasciar che si spenga.
Ora continuiamo, e  concentrati su quella fiamma»

Una settimana, due e tre.
Il tempo passa, quante ne ha rischiate Leo, ma a sostenerlo di tanto in tanto c'è Nico, Percy, Calypso e qualcun' altro. Naturalmente anche Ace.

Finché non arriva il momento che Leo aspettava trepidante di urlare.

«Ce l'ho fatta!!!
Yuppi!
Adesso non sono più un' arma fuori controllo!
Grazie Maestro»

Ace crolla a terra sospirando:
«Sono esausto, ma contentissimo»

Leo sente una forte pressione, sa di cosa si tratta e così decide di confidarsi con il padre.

«Papà.
Dopo tanta fatica sono arrivato alla meta.
Sono al settimo cielo. Effettivamente sono già nel cielo, ma mi sento una nuova persona.
Papà te ne rendi conto?»

Efesto, il possente  Dio dei metalli e del  fuoco, comincia a piangere, anche un pezzo grosso come lui si è commosso.
Ciò che più lo ha colpito è stata la confidenza, che si era persa con il figlio.

«Vieni qui è fatti abbracciare!
Sono orgoglioso, no, fiero, non so nemmeno io figliolo»

Stavolta Leo ricambia in pieno il caloroso abbraccio del padre.

"Intreccio Di Fuoco"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora