Capitolo2

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Scesi in tutta fretta dall'auto ed entrai in casa. << ragazzi il pranzo è pronto>> disse mia mamma
<<io non ho fame>>dissi io per poi andarne di sopra.
Una volta in camera mia la chiusi a chiave e buttai lo zaino in un angolo remoto della stanza. Apri l'enorme finestra difronte al letto, mi sedetti sul davanzale con le gambe penzolanti al vuoto. Quel giorno ero triste, senza motivo. Come sempre. Un leggero venticello sfiorò la mia pelle, così mi misi le mie amate cuffiette, ed ascoltai ' solamente unico' di mostro, quella canzone rappresentava una parte della mia vita. Una vita di merda.
La canzone finì e stava per riprodurre un'altra, quando sentì la porta di camera sua bussare. Mi alzai e apri la porta per poi risedermi sul davanzale.
<<che ci fai sulla finestra?>>chiese
<<nulla, prendevo un po' d'aria>> dissi solamente
<< che volevi?>> dissi poi
<<nulla, volevo sapere perché non mangi da due giorni.>> disse
<< nulla, che non c'ho fame>> dissi.
<<vabbeh ci vediamo dopo>> dissi facendolo uscire dalla mia camera. Richiusi la porta a chiave, tolsi i jeans e misi i pantaloncini, che sembravano non c'erano, ma vabbeh, non devo uscire. Scensi giù per prendere un bicchiere d'acqua, ma bussarono la porta. Così andai ad aprire. Mi ritrovai matthew davanti. <<che ci fai qui?>>chiesi io << tuo fratello mi ha detto di venire>>disse << mh, okay. Comunque si sta facendo la doccia>>dissi io << okay>> disse entrando.
' ma è casa sua?' Pensai... lasciai perdere.
<<comunque sei bellissima>> disse, le mie guance andavano a fuoco. <<mh... grazie>> dissi. << anche quando arrossisci>>lui continuò. In quel momento le mie guardie andavano in fiamme. <<uee>>urlò mio fratello
<< sei stupido?>>chiesi io.
Circa verso le nove mio fratello disse << bella, noi andiamo in discoteca. Fai la brava>> <<vengo anch'io>>dissi
<< no, non puoi venire>> disse
<<invece posso, sono maggiorenne>>dissi
<<si, come vuoi. Ma non ci vieni>>disse mio fratello
<< ma perché che fa?>> chiese matthew
<<tu zitto>>disse a matthew
<<Sisi, andatevene>>dissi
Loro chiusero la porta, ed io presi la lametta, si, sono autolesionista. Lo sono da parecchi anni. Feci circa una decina di tagli, mi ripulì il polso ed abbassai la felpa.
Mi misi le cuffiette ed ascoltai musica finché non mi addormentai.
Mi risvegliai in piena notte per colpa di un incubo, il solito incubo. Presi una pillola, che mi diede lo psicologo. Eh si, c'era un periodo in cui andavo da un psicologo, scelta di mia mamma. Diceva testuali parole: << ho una figlia matta. Non è normale che non abbia nessun amico e che resti 24 ore su 24 a casa.>> ma ero più che normale, semplicemente lì fuori era pieno di gente di merda ed io non volevo averne a che fare nemmeno una. O magari ero solo pazza. Ho passato un anno della mia vita rinchiusa in una clinica per pazzi, vi rendete conto?. Ma anche lì non ho avuto nessuna amica, è una cosa da matti, trovarsi una amica in una clinica? Ma dai.
Poco dopo mi riaddormentai, ed poco ore fa fui svegliata dal fastidio rumore della sveglia. Mi alzai, stranamente quella mattina ci misi dieci minuti per preparami completamente. Mi misi i jeans neri stretti, un maglioncino  grigio e poi misi una giacchetta di pelle nera. Ai piedi misi le solite superstar Adidas. Mi truccai come sempre e lasciai i miei capelli sciolti shatushati. Si, avevo lo shatush azzurro. Ma presto l'avrei cambiato, l'avevo da sette mesi. Avevo intenzione di tingerli tutti e di farli di quel colore straforo tra il grigio e il bianco. Decisi di andare da sola a scuola almeno sarei stata un altro po sola. Ho sempre amato la solitudine, infondo è meglio stare soli che essere delusi. Qualche tempo prima ero fidanzata, il mio primo fidanzato. L'amavo ma lui mi ha tradita. Ed ecco la mia terza è grande delusione. Dopo di lui mi ero ripromessa che non mi sarei mai più innamorata, che non avrei mai più perso la testa per qualcuno. Avevo spento il mio cuore è bruciato i miei stessi sentimenti, almeno non fidandomi più di nessuno sarei stata meglio. Anche se qualche volta volevo un ragazzo che mi amasse davvero, ma l'amore vero non esiste. Così l'ha pensavo.

Mi ami? Io si. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora