Avvolta nei miei pensieri non mi accorsi che ero ormai già arrivata a scuola, entrai nel enorme edificio e c'erano alcuni gruppetti di ragazzi che parlavano ed altri che fumavano. Ero l'unica che stava sempre sola. Salì quei sette scalini e suonò la campanella. Mi precipitai ad entrare per prima. Alla prima e seconda ora avrei avuto storia, alla terza matematica? Alla quarta e quinta inglese. Entrai in classe e non c'era ancora nessuno, mi sedetti al mio rispettivo posto. Passarono dieci minuti e nessuno si fece vivo, avevo approfittato di quei dieci minuti per ripetere storia. Dopo pochi secondi arrivò la professoressa di storia che mi disse << buongiorno, solo lei sta qui?>> mi limitai ad annuire.
Qualche minuto dopo iniziarono ad entrare, arrivò anche matthwe, che mi disse <<ciao stronzetta>>. Non lo calcolai e continuai a ripetere la lezione. Dopo che la professoressa fece l'appello mi interrogo, la mia interrogazione duro circa un'ora e quarantacinque. Avevo studiato tutto.
La bidella ci annunciò che il professore di matematica di fosse assentato, ero felice perché non ho mai amato la matematica pur che andassi bene.
Tutti uscirono per farti suoi mentre matthew mise i piedi sul banco e credo chattasse con qualcuno.
<< mi sembri una sfigata>>disse lui
<<anzi no, lo sei>> rise
Ormai ero abituata a tutte quelle parole, anche perché in classe normalmente mi prendevano in giro. Ma non potevo crederci che lo stesso ragazzo che ieri mi ha detto che ero bellissima, mi potesse dire che ero una sfigata. Stavo forse riaprendo il mio cuore? Forse si, credevo che fosse così. Iniziai ad ignorarlo e mi misi con le mie amate cuffiette. Quella volta ascoltai lowlow, amavo tantissimo il rap italiano. Sopratutto mostro, lowlow, sercho. Insomma, quelli del hironiro.
Uscì fuori la classe e mi scontrai con un ragazzo, mi alzai da terra e vidi chi era: un amico del gruppo dei bulli.
<<non permetterti mai più>> disse sbattendomi al muro.
<<hey, tutto bene?>>chiese qualcuno.
Ma non capivo nulla, la testa mi girava e poi vidi tutto buio. Ero svenuta.
Quando mi risvegliai vidi due ragazzi affianco a me. << chi siete?>> dissi
<<come chi siamo? Sono tuo fratello>>disse
<<ah, luke perché sono qui>>dissi
<< quel coglione di maicol ti ha sbattuta al muro>> disse
Cominciai a ricordare di quel fottuto maicol. << sorellina, tu sta con matt. Torno fra poco>> disse.
All'idea di restare sola con matthew mi spaventava a morte.
E forse lui se ne accorse e disse <<non avere paura. Non ti mangio, anche se un po' di fame l'avrei. Ma non ti mangio>> <<vuoi che ti cucino qualcosa?>>chiesi << come vuoi>>disse << okay, vieni>>dissi
Mi alzai dal letto e seguita da lui andammo in cucina. <<senti, sai cucinare?>>chiesi tutto d'un tratto.
<<no, tu?>> mi rispose lui
<<no. Ordinati una pizza e mangia.>> dissi abbastanza fredda. <<mh. Okay. Ma tu... hai sempre questi sbalzi d'umore?>>disse lui <<non sono cazzi tuoi>>dissi. Aprì la porta di ingresso ed uscì come una furia. Ne avevo abbastanza, mi mancava la felicità. In quei momenti bui credevo che non finissero mai, credevo che il suicidio mi avrebbe fatto bene. Avevo troppo peso sulle spalle e tutto il mondo sulle palle.
Odiavo praticamente tutti, l'unico che non odiavo era mio fratello. Era l'unico, mentre poi il resto del mondo, tutto il mondo, l'odiavo. Odiavo perennemente tutto, nessuna cosa mi andava a genio.
Volevo conoscere gente nuova, andarmene da quel posto, andare in un luogo che non conoscevo e scoprilo, si ero matta. Volevo non guardarmi allo specchio e sentirmi uno schifo.
Ma ad un tratto, mentre correvo via, mi sentì tirare il polso.<<fai sempre così? Scappi via dal nulla>> mi disse lui con tutta calma. <<no, dovevo andare in un posto, sono di fretta.>>dissi << ti accompagno io, vieni>>disse <<nono, sono quasi arrivata>>dissi. Mi lasciò il polso ed io ritornai a correre. Poi presi la metro, è in circa dieci minuiti arrivai dove io volevo andare. Lì era tutto abbandonato, nessuno ci passa più. Però è bellissimo. C'è un laghetto che passa da sotto un ponte, ci sono delle panchine... insomma, è un posto incantato. Lì c'era una piccola casetta sull'albero che ho comprato circa due anni fa, ceh non era una casa, era una stanza che io avevo arredato. Sul centro della stanza c'era un grande letto, uno schermo TV grande, sulla parete a destra c'erano foto che avevo scattato io, si io amavo fotografare . Poi c'era un mini-frigo in un angolo. E c'era un enorme finestra. Era il mio rifugio.

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Mi ami? Io si.
FanfictionCrystal hope, una sedicenne. Lei è una brava ragazza, con ottimi voti a scuola. Ma ben presto, riallacciando amicizie, diventerà cattiva. Matthew coblin, un diciottenne. Lui è un cattivo ragazzo, con tante ragazze che gli sbavano dietro. Il clas...