10 Capitolo

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PRESENTE

Smetto di fissare il divano di casa come se avessi appena visto un fantasma e rivolgo l'attenzione ai miei ospiti. Ho la testa talmente pesante che da un momento all'altro potrebbe scoppiare. "-Amico tu puoi prendere la cameretta è in fondo al corridoio a sinistra." Dico rivolgendomi a Sam che prendendo per mano la ragazza conosciuta al bar si dirige a passo svelto nella stanza. Mi siedo un attimo sul divano passandomi le mani sul volto. Ripasso mentalmente a tutti i motivi per i quali devo fare questa cosa, per convincermi che sia la soluzione più giusta. Vedo Caroline sedersi sul divano, nel posto dove di solito si siede Clary.

UNO, la mia migliore amica è tornata con il suo ex.
Si avvicina un pó più a me mettendomi una mano sulla coscia, lo vedo dagli occhi che è ancora lucida anche se ha bevuto, dev'essere abituata a reggere l'alcol lavorando in un pub come barrista.

DUE anche se piangeva, non ha scelto me, ha preferito lasciarmi andare dicendo che ha bisogno di entrambi, ed io sono stufo di essere una delle persone di cui ha bisogno. Io voglio essere l'unico del quale ha bisogno.
Caroline ormai è vicinissima, mi strizza la coscia all'altezza del cavallo dei pantaloni baciandomi il collo.

TRE non avrei potuto frequentare Clary come prima, proprio come in tutti questi mesi, Richard gliel'avrebbe impedito. Il terzo punto è stato decisivo per spingermi a fare quello che faccio. Non voglio più soffrire, non voglio più stare male tanto da non riuscire ad addormentarmi la notte. Caroline alza la testa dopo avermi leccato il collo e preme le sue labbra sulle mie.
Inizialmente provo a cercare qualsiasi cosa; un brivido, un segnale da parte del mio corpo, qualsiasi segno che avrei potuto provare anche con qualcun altro quella scossa che avevo sentito tanti anni prima baciando Clary. Ma invece non sento nulla. Perciò decido di spegnere la mente ed il cuore ed agire solo con il corpo. Prendendo in braccio Caroline, la porto nella mia camera senza smettere di baciarla e poi la lancio con forza sul letto. Inizia a spogliarsi gettando i suoi vestiti ovunque e dopo essere rimasta completamente nuda, si alza venendo verso di me. Si ferma un istante dopo avermi guardato negli occhi, deve aver percepito la mia esitazione.
Posso davvero scopare una ragazza sul mio letto? Letto nel quale ho dormito tante volte con Clary?
Caroline inizia a sbottonarmi la cerniera dei pantaloni e mi strappa la camicia di dosso, facendo saltare alcuni bottoni. Rimango immobile mentre mi spoglia e continuo a fissare il letto; Il ricordo di me e Clary mentre dormiamo abbracciati mi si materializza davanti agli occhi
No, non posso farlo nella mia stanza.
"-Andiamo in cucina, voglio farlo sul divano." Dico avvicinando la mia bocca a quella della barista.
"-Ma potrebbero vederci il tuo amico e quella ragazza."
"-E che importa? Non è più eccitante? "I suoi occhi mi studiano per un nano secondo, deduco che la mia risposta le piaccia perché mi piomba addosso allacciandomi le gambe intorno alla mia vita e incollando la sua bocca alla mia. Cammino con Caroline in braccio fino al divano dove mi lascio cadere con lei sopra. Non posso dirle che non riesco a fare sesso con lei sul mio letto perché non riesco a smettere di pensare a tutte le volte in cui c'ho dormito con la mia migliore amica. Prendo un preservativo, che mi ha dato Sam prima di uscire e mi posiziono su Caroline, cercando di non pensare a niente.
                              ~°~

É il campanello di casa che suona ripetutamente, a svegliarmi.
Mi alzo dal divano togliendomi di dosso il braccio leggero della barista e sento una fitta di dolore alla testa, il risultato di quanto ho bevuto la sera precendente. Sto per andare ad aprire la porta ma ricordo di essere nudo. Corro in camera da letto e indosso un jeans, senza preoccuparmi di mettere i boxer per non perdere tempo, dato che non riesco ad individuarli e deduco siano finiti sotto il letto. Mi passo una mano tra i capelli per sistemarli un pó e a torso nudo vado ad aprire la porta. Socchiudo gli occhi perché tutta quella luce mi provoca una fitta alla testa. Quando li riapro e guardo chi ho di fronte mi viene un colpo al cuore. Davanti a me c'è  Clary, con gli occhi gonfi, il viso pallido come se non avesse chiuso occhio durante la notte. "-Clary che ci fai qui?" Dico guardandola esterefatto e cercando  di scacciare il senso di colpa che provo per quello che ho fatto la scorsa notte.  I suoi occhi si soffermano un attimo sul mio petto nudo poi si precipita dentro casa. "-Sto malissimo io...Alec chi è questa ragazza?" La guardo fissare con una smorfia di dolore la ragazza nuda sul mio divano. Chiudo gli occhi deglutendo e prendo un bel respiro perché ho bisogno di tutto il mio autocontrollo per dire quello che sto per dire.
"-Ieri sono uscito con Sam e lei è Caroline, lavora nel pub dove siamo stati."Finisco la frase con la voce più calma possibile, cercando di rimanere impassibile davanti alle lacrime che iniziano a rigarle il volto. "-Io non sono riuscita a chiudere occhio perché avevamo litigato... perché avevo litigato con il mio migliore amico e tu invece? Guardati, ben riposato, con il post sbornia e una troia sul divano di casa, sembra che non te ne importi nulla." Dice iniziando a piangere più forte. "-Invece ti sbagli, non è che non me ne importa e che forse ci ho fatto l'abitudine a non parlarti per molto tempo." In realtà tutto ciò che sta uscendo dalla mia bocca sono una marea di stronzate, ho il cuore stretto in una morsa e lo stomaco sotto sopra. Odio il fatto che abbiamo litigato, ma odio ancora di più il motivo della discussione, il fatto che lei sia tornata con Richard.
Ha un'espressione di dolore dipinta sul viso e lotto contro l'impulso di attirarla a me in un abbraccio. Mi lancia un ultimo sguardo prima di uscire da casa mia poi si volta e sparisce girando l'angolo.
Sto malissimo mi tremano le mani e sento le lacrime pungermi gli occhi come spilli. Vorrei cancellare ciò che ho fatto la notte scorsa.
Vorrei solo correrle dietro, asciugarle le lacrime e supplicarla di scegliere me invece che Richard.
Ma non lo faccio, perché non aspetta più a me consolarla.

Non capiva che l'amavo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora