12 Capitolo

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PRESENTE

Non so per quanto tempo sono rimasto davanti alla porta di casa, guardando il fantasma di Clary andare via, ma sento i passi del mio migliore amico dietro di me. Sam appoggia la sua mano sulla mia spalla riportandomi alla realtà. Perché davvero tutto quello che ho appena vissuto mi sembra surreale, non volevo che Clary assistesse a quella scena. "-Alec stai bene? Ho sentito la conversazione mentre andavo in bagno." Non riesco a parlargli. Vorrei dirgli che non mi importa ma sarebbe una bugia, così rimango in silenzio a fissare il nulla.
Un brivido mi scuote da capo a piedi, sono fermo sull'atrio di casa da quindici minuti senza maglietta e per di più in pieno inverno. Sam mi afferra per un braccio tirandomi dentro e chiudendo la porta alle nostre spalle. Guardo Caroline dormire sul divano e mi sale un conato di vomito. Non è servito a nulla andare a letto con un'altra ragazza, non riuscirò a mai a togliermi dalla testa la mia migliore amica.Prendo una camicia dall'armadio in camera da letto e mentre sono in procinto di uscire dalla stanza e tornare in cucina, i miei occhi si posano sulla foto che ho sul comdino. Ritrae me e Clary che ci guardiamo. Vederla è sufficiente a far si che le lacrime inizino a pungermi gli occhi come spilli. Mi siedo sul letto passandomi una mano sul viso per eliminare le lacrime e afferro il portafoto. È stata scattata da Sam. È così bello il modo in cui ci guardiamo in quella foto o per lo meno è stupendo il modo in cui mi guarda lei, perché io l'ho sempre guardata in quella maniera.

1 ANNO PRIMA (IL GIORNO PRIMA CHE CLARY SI METTESSE CON RICHARD)

"-Alec, quel tizio che mi contatta sempre, mi ha chiesto di uscire. Dice che ci siamo sentiti abbastanza tramite messaggi ed è arrivato il momento di conoscerci di persona." Volete sapere come mi arrivarono quelle parole? Letteralmente come una doccia d'acqua fredda, anzi più che fredda, direi ghiacciata.
"-Ah si? E tu cosa gli hai risposto?"
"-Ho detto sì, cos'altro avrei potuto dire, è carino e sembra gentile Cosa potrei volere più dalla vita?"
Magari me..
"-Cosa Alec ci sei? hai detto qualcosa?" Non so se quello fu solo un mio pensiero o lo dissi veramente  ad alta voce comunque mi corressi immediatamente.
"-Non lo so, se fossi in te probabilmente vorrei qualcuno con il quale sto bene e che conosco da tempo, non il primo sconosciuto con cui parlo da un pó. Ma io non sono te, perciò..."
"-Alec sono quatto mesi che andiamo avanti a parlare per messaggi, ha ragione lui. Dobbiamo vederci di persona."
"E quando sarebbe il grande giorno?" Chiesi fingendo disinteresse dall'altra parte del telefono. Per fortuna non poteva vedermi ero seduto sulla sedia del mio ufficio con una mano sullo stomaco, per attenuare il colpo di grazia che le sue parole mi avrebbero inferto.
"-Domani, pensi davvero che avrei rinviato la serata Karaoke a casa tua? Non mi perderei per nulla al mondo Sam e il suo talento innato per sbagliare le parole di qualsiasi canzone anche leggendo."
Finsi una risata. "-Già.. Clary devo andare ci vediamo alle 8pm okay?"
"-Certo a più tardi buon proseguimento di lavoro." Chiusi la chiamata prendendo a calci il cestino dell'immondizia sotto la mia scrivania. Poi mandai un messaggio a Sam.
A: l'ha fatto, l'ha invitata ad uscire!
S: Sapevo che prima o poi l'avrebbe fatto, mi dispiace amico,come ti senti?
A: Una merda Sam, uno schifo. Devo tornare a lavoro, la pausa pranzo è finita, ci vediamo stasera.
S: d'accordo a stasera!

Non capiva che l'amavo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora