11 Capitolo

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1 ANNO E 4 MESI PRIMA
( 4 mesi prima che Clary iniziasse a frequentare Richard)

"-Quindi cosa facciamo stasera?" Eravamo al Winter bar a sorseggiare una cioccolata calda. Clary mi guardava in attesa di una risposta, il capellino bianco in testa ed i lunghi capelli le ricadevano sulle spalle, aveva iniziato a schiarli un pó, quindi da metà altezza fino alle punte erano sul biondo. Avevo sempre amato il suo colore naturale, ma dovevo ammettere che con questo cambio look stava molto bene. "-Non lo so, pensavo che siccome i tuoi genitori sono via con i miei per tutto il week-and potresti venire a casa, verrà anche Sam. Giocheremo alla play ordineremo qualcosa da mangiare, poi magari la sera ti fermi da me a dormire."
Le dissi togliendole un capello dalle labbra. Mi sorrise sull'ultima frase. Dio ha sempre avuto il sorriso più bello che avessi mai visto, le labbra perfette che incorniciano i denti altrettanto perfetti. Arricció il naso mettendo in mostra le lentiggini e non riuscì a resistere all'impulso di toccarglielo con la punta del dito.
"-Benissimo, allora ci vediamo stasera, passo alle otto, devo andare con Rosaly a compare un regalo di compleanno per sua madre, dice sempre che ha pessimi gusti ed i miei sono favolosi perciò...bè allora a più tardi." Si alzò dal tavolo e mi stampò un bacio sulla guancia, socchiusi gli occhi a quel contatto. Annuii e la guardai andare via.
Durante il lavoro non feci altro che pensare a lei e al fatto che avrebbe dormito da me. Era da un mese che avevo comprato casa e lei si era fermata a dormire a casa mia almeno sei volte. Aveva persino comprato uno spazzolino, un pigiama e delle ciabatte da lasciare da me in caso di evenienza. Ogni volta che andava via stavo male, la casa era così vuota e silenziosa senza Clary. La notte mi sentivo tremendamente solo senza di lei che mi tenesse in piedi fino a tardi con le sue chiacchiere.
Finito di lavorare, andai al supermercato vicino casa per comprare le uova per la colazione del giorno dopo e infine tornai a casa. Erano le otto e Clary non era ancora arrivata, mentre Sam mi aveva appena inviato un messaggio dicendomi che sarebbe arrivato a momenti. Mandai un SMS alla mia migliore amica.
A: (20.00) Hey arrivi? O vuoi che vengo a prenderti? =)  Sam sta arrivando.!
C: (20.02) Alec non c'è la faccio a venire, mi è arrivato il ciclo, sono nel letto sto troppo male.  =(
A:  ( 20.02) Mi dispiace, hai preso qualcosa per il dolore? :"(
C: (20.03) Si, aspetto che faccia effetto. =0
A: (20.04)Posso fare qualcosa per te?
C: (20.05) No, tranquillo sta con Sam , ci vediamo domattina. Semmai fammi un pó di compagnia nel frattempo che lui arrivi . =)
C: (20.15) Vebbe non importa buon divertimento a domani!:*
A: (20.35) Eccomi scusa, ci sei ancora?
C: (20.35) Sì, ma non preoccuparti il dolore è passato, torna a giocare.
A: Apri sono fuori. =)
Quel giorno mandai un messaggio a Sam per disdire la serata e andai a prendere due pizze con doppio formaggio, portandomi dietro il borsone con le mie cose. Se Clary non poteva venire da me, sarei andato io da lei. Mi venne ad aprire e vidi che non si era ripresa affatto. Camminava leggermente curva con la borsa dell'acqua calda sulla pancia, il volto rigato di lacrime.
"-Hey, non è vero che stai meglio." Le dissi alzandole il viso con un dito. Le asciugai lacrime con il pollice e poi lasciai le pizze sul tavolino all'entrata per prenderla in braccio e portarla sul divano. "-Sei fantastico davvero, pensavo sarei rimasta qui da sola a morire, invece tu sei venuto da me. Ci sei sempre e non so cosa farei senza di te." Disse gettandomi le braccia al collo e tirando su con il naso. "-Ho portato le pizze ma se non te la senti di mangiare, possiamo sempre riscaldare e mangiarle più tardi."
Dissi stampandole un bacio sulla testa. "-Io mangio dopo, non ho fame." Disse continuando a stringermi a sé. "-Va bene allora vorrà dire che ceneremo più tardi!"
La feci sistemare tra le mie gambe e si sdraiò poggiando la schiena contro il mio petto. Con una mano le accarezzavo un braccio e con l'altra le disegnavo piccoli cerchi sulla pancia nel punto in cui aveva dolore.
Qualche ora più tardi finalmente la pastiglia che aveva preso fece effetto e riscaldammo le pizze, mangiandole davanti alla TV.
"-Come mai non sei rimasto a casa a giocare con Sam?" "-Tu avevi bisogno di me e io preferisco stare con te piuttosto che passare la serata con Sam per poi pensare sempre a dove sarei dovuto essere."
"-A volte, sembra quasi che tu sia innamorato di me Alec." Disse questa frase socchiudendo gli occhi e fissandomi. Sbiancai visibilmente, avevo il cuore in gola e non riuscivo a parlare, come se qualcosa mi impedisse di far uscire le parole che tanto sognavo dirle. "-Non preoccuparti, sto scherzando."
Clary mi diede un piccolo colpetto sulla spalla e poi si alzó con in mano i cartoni vuoti delle nostre pizze, diretta al cestino. Quella notte andammo a dormire molto tardi perché la mia migliore amica mi raccontò moltissime cose. Mi parlò della sua città Europea preferita, Parigi e di quanto desiderasse andarci. E io mi promisi mentalmente che un giorno l'avrei portata a vedere la Tour Eiffel. Sfortunatamente mi parlò anche di un ragazzo che era interessato a lei e che l'aveva contattata spesso su Facebook. Dissi di lasciarlo perdere ma non lo fece. Infatti questo ragazzo quattro mesi dopo divenne il suo fidanzato. Era Richard.

Non capiva che l'amavo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora