XI capitolo

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In un attimo qualcosa successe ma lei realizzò troppo tardi l'errore che aveva commesso.
Sgranò gli occhi presa dalla paura, paura di quello che stava per succedere.
Cercò di tapparsi le orecchie ma il ragazzo affianco a lei le bloccò le mani.
Capì.
Era tutto organizzato: la forchetta che cade, quel ragazzo che neanche conosceva si era alleato con i suoi cugini.
La pozione che esplode, ma certo!
Cercò di divincolarsi mentre l'attenzione degli studenti e dei professori andò su di loro.
"Rose Weasley" iniziò suo cugino con un ghigno degno da perfetto e furbo serpeverde qual era.
"Dobbiamo chiederti una cosa..." continuó con il suo solito tono da finto angioletto Lily.
"Sei sempre stata così riservata, non ci hai mai reso partecipi e ci dispiace per questo..."
Rose cercava ancora di staccarsi ma per quanto si sforzasse i suoi tentativi erano inutili.
I professori non stavano assolutamente capendo la situazione.
"Dicci, qual è il motivo del tuo distacco da tutti?" Chiese infine Dominique.
Tutti la guardarono mentre lei sentiva l'effetto del Veritaserum farsi strada dal suo stomaco alla sua gola.
Sentiva che le parole stavano per uscire da sole. No. Non poteva.
Liberatasi cadde in ginocchio mettendosi le mani attorno alla gola in un vano tentativo di reprimere le parole che esigevano di uscire.
Sentiva mancare l'aria e non andava affatto bene.
"Che cosa succede se non lo dice?" Domandò una voce.
"Non può resistere. È impossibile, come fa?" Disse un'altra.
"Deve dirlo! Non può resistere all'effetto del veritaserum" affermò Albus Potter.
La ragazza ancora a terra venne raggiunta da Scorpius che cercò di calmarla.
Rose lo guardò per poi avvicinarlo a sé.
Mise una mano davanti alla sua bocca sussurrandogli all'orecchio ciò che aveva tenuto nascosto a tutti.
Il ragazzo sgranò gli occhi mentre Rose, dopo essersi resa conto dell'accaduto, si alzò uscendo dalla sala grande di corsa.
I presenti tacquero e quando anche i professori realizzarono ciò che era successo scattarono in piedi, la preside per prima.
"Voi quattro! In punizione!" Indicò Albus, Lily, Dominique e il ragazzo forchetta.
Scorpius si alzò sotto lo sguardo di tutti inseguendo Rose fuori dalla Sala Grande.
Ora capiva tutto, la paura di Rose, il suo distacco, la voglia di avere un amico.
Iniziò a correre e il suo intuitò lo portò in un luogo ben preciso: la guferia.
Aprì piano la porta e la vide lì, seduta con le gambe piegate e il viso nascosto tra le braccia.
Immediatamente lo sguardo della ragazza si alzò e Scorpius notò come lei non avesse minimamente versato una lacrima per quello che era successo.
"Sono brava vero? Ho rovinato la mia prima e unica amicizia"
Il biondo le si sedette accanto mettendole un braccio attorno alle spalle.
"E perché mai? Non hai fatto nulla di male"
Lo guardó molto confusa da quelle parole.
"Stai scherzando? Ti ho appena confessato il mio segreto più grande e tu dici questo?"
"Cosa dovrei dire? Non voglio più essere tuo amico perché soffri di una malattia?"
Lei tacque mentre il ragazzo le sorrise.
"Sarà il nostro segreto" disse infine abbracciandola.

La speranza dell'amore|| ScoroseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora