LXIX capitolo

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Due anni dopo
Rose era finalmente tornata alla Tana per quella sera.
La festa di fine scuola era una tradizione per la famiglia e quell'anno sia Hugo che Lily avevano concluso gli studi.
Bussò alla porta mentre ripensava a tutto quello che era successo in quei due anni: lei aveva ottenuto il massimo dei voti agli esami, verso luglio sua madre aveva partorito il piccolo Leo e assieme a Draco erano andati a vivere nella casa della donna, lasciando il Manor ai nonni di Scorpius.
Ron si era trasferito da Pansy e durante le vacanze di Natale le aveva chiesto di sposarlo.
Hermione si era risposata quando il piccolo era cresciuto il necessario.
Per quanto riguardava lei e Hugo, stavano alcuni giorni con la madre e altri con il padre.
Ora però tutti sarebbero stati alla Tana: Potter, Weasley, Malfoy.
Sorrise e sua nonna andò subito ad aprirle per poi abbracciarla.
"Ciao Tesoro, come stai?"
"Tutto bene nonna e tu?"
"Divinamente, scusami ma ho il tacchino nel forno" detto questo tornò in cucina con le stesse energie di sempre.
La sala da pranzo era stata allargata per far stare tutti quanti.
Erano già presenti i Potter, che la salutarono calorosamente, i Weasley-Delacour, George con Angelina e figli e anche suo padre era già arrivato.
Pansy la salutò abbracciandola e facendole i complimenti per il vestito che indossava.
Non era niente di strano o sfarzoso, un semplice tubino nero con le maniche lunghe in pizzo e un paio di stivaletti con il tacco anch'essi neri.
Poco dopo fu lei ad accogliere sua madre con il piccolo Leo che smise subito di piangere vedendola e Draco.
Come al solito abbracciò l'uomo che le sorrise.
Guardò l'ora e sospirò.
"A tavola!" Esclamò nonno Arthur e tutti lo raggiunsero cercando di non fare troppa confusione per prendere i posti.
Rose sospirò nuovamente notando il posto vuoto affianco a lei.
Era successo qualcosa?
Da quando Scorpius aveva iniziato a fare l'Auror succedeva alcune volte di dover partire, ma mai era stato in ritardo.
La sua sistemazione in America doveva durare solo una settimana eppure erano già passati in totale diciassette giorni.
"Rosie dov'è Scorpius? Non viene?" Ecco. Suo padre aveva la sensibilità di un pachiderma.
Ricevette una gomitata tra le costole dalla fidanzata mentre Draco, davanti a lui, alzava gli occhi al cielo.
Cominciarono a mangiare tutti assieme fino a quando dal camino non iniziarono a spuntare delle fiamme verdi.
"Buonasera a tutti" sorrise Scorpius ai presenti. "Scusate il ritardo, complicazioni" si difese il giovane posando il mantello e Rose sbuffò.
"Complicazioni di dieci giorni?"
Lui ridacchiò abbassandosi verso di lei e baciandole la guancia.
Si scostò immediatamente.
"Potevi avvisare"
Scorpius alzò gli occhi al cielo sedendosi accanto alla fidanzata mentre Molly gli riempiva il piatto.
"D'accordo la prossima volta ti mando un cadavere via gufo con un biglietto"
Lei sbuffò mentre alcuni ridacchiavano ma in risposta si beccò un calcio sulla gamba.
"Ahia, manesca"
"Così impari"
Ritornarono a mangiare mentre Molly continuava a ripetere al biondo di mangiare perché le sembrava un po' patito.

La speranza dell'amore|| ScoroseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora