Capitolo 18

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"Ragazzi per domani dovete finire gli esercizi assegnati. Chi non li ha si becca un bel 2"
Sono le ultime parole che riesco a sentire prima di catapultarmi insieme ad Ami fuori da scuola.
Per fortuna sono terminate le lezioni, non potevo sopportare un'altra ora di matematica, italiano o qualunque altra materia. A parte educazione fisica, quella è l'unica materia che tollero.
"Hai programmi per oggi?" mi chiede Ami, sistemandosi i lunghi capelli biondi raccolti in una coda.
"Veramente si, Axel verrà da me per ripetizioni"
"Ah, di che materia ha bisogno?"
"In realtà è lui che le fa a me. Gli ho chiesto una mano in matematica"
"Hahaha capisco! Ma Jacob lo sa?"
Mi manca il fiato.
No che non lo sa, non sa nemmeno che abbiamo sistemato le cose.
Ho un peso enorme sul cuore.
Perché mi ostino a nasconderglielo?
Perché ho paura del mio migliore amico?
Mi sento in colpa ogni volta che ci penso. Amalia mi schiocca due dita davanti alla faccia.
"Terra chiama Emma, allora?"
"Ah si scusa, no J non lo sa..."
"Non glielo hai ancora detto?"
"Certo che no, hai idea di cosa succederebbe se sapesse che..."
"Se sapessi cosa?"
La voce familiare di J compare alle mie spalle. Panico. E ora?
"Ah ciao J, nulla di importante, non parlavamo di te"
Ci guarda storto.
"E di chi allora?"
"È una cosa mia" lo fulmina Ami.
Lui alza gli occhi al cielo.
"Beh, okay. Oggi usciamo?"
"Ehm.. io non posso." dico io cercando di essere il più convincente possibile.
Mi guardo intorno alla ricerca di Axel.
Voglio uscire da questa situazione il più presto possibile e spero sia lui a tirarmene fuori.
Lo vedo parlare con Fede e Simo, che si girano e mi salutano.
Axel viene verso di noi con il suo classico sorriso. È bellissimo.
"Hey picc...Emma! Allora, andiamo?"
"Oh si certo, ci vediamo!" dico tirando Axel per un braccio come per dirgli 'Ti prego portami via da qui'.
"Aspetta Emma" mi blocca J "dove andate voi due?" ci fulmina.
"Ma non puoi farti i cazzi tuoi per una volta?!" risponde subito Axel.
Stringo la manica della sua giacca per fargli capire che deve mantenere la calma
"Axel mi aiuta con matematica, ho solo bisogno di ripetizioni" rispondo secca.
"E non potevi chiedere a me invece che al tuo ex?"
Mi blocco.
Axel affonda le unghie nel palmo della sua mano per cercare di contenersi.
Ex.
Mi odio per non aver detto a Jacob che io e Axel non ci siamo mai lasciati, ma ho paura davvero di perderlo.
"Ci vediamo domani ragazzi" dico in un sospiro.
Saluto e mi avvio insieme al mio ragazzo sul viale verso casa.
Mi giro un'ultima volta verso Amalia e vedo che sta litigando con J, di nuovo.
Fa male vederli così.
Il tragitto insieme ad Axel si svolge in silenzio, un silenzio che dice più di mille parole.

"Allora ci sei fino qui?"
Siamo in camera mia, seduti sul letto e sto facendo sclerare Axel.
La verità? Un po' lo faccio apposta.
È divertente vederlo che alza gli occhi al cielo o sbuffa quando gli dico per la millesima volta che non ho capito nulla.
Anche se il più delle volte è la verità.
"Allora, se 2ab= 45 allora 4ab=?"
"Ehm...98?"
"Esatto! Vedi che hai capito?"
"Beh, capito è una parola grossa"
"Mi stai prendendo in giro vero?" fa lui esasperato.
Io scoppio a ridere.
"Che c'è da ridere?"
Lui butta i libri giù dal letto e si avvicina a me. Inizia a solleticarmi i fianchi, sa benissimo che io non resisto.
"No daiiii. Non valeee!"
"Invece si! Sono due ore che studiamo e fai finta di non capire, te lo meriti" dice senza staccare le mani dai miei fianchi.
Mi vengono le lacrime per quanto sto ridendo.
Lui si ferma e io mi calmo.
Mi risistemo sul letto seduta davanti a lui. Senza dirmi nulla, Axel mi prende e girandosi di schiena mi fa sdraiare sopra di lui, allacciandomi le mani all'altezza del fondoschiena.
"Scusami, oggi ho rischiato di farci scoprire davanti a J" dice.
Torno indietro con la mente, ripensando a quando mi stava per chiamare "piccola", ma si è interrotto.
"Ti sei fermato al momento giusto"
"Lo sai che questa situazione è pesante vero? Non posso abbracciarti, baciarti o tenerti per mano se c'è lui in giro. Come faccio senza tutto questo?" dice passandomi le mani lungo tutto il corpo "Io impazzisco..."
Sospira.
"Per non parlare di quando mi ha definito 'tuo ex', come se tu fossi capace di liberarti di me"
Rido.
"Lo so, è pesante anche per me, ma capiscimi. Hai idea di quanto si arrabbierebbe con me se scoprisse di noi due?"
"E allora? Vuol dire che non tiene a te se non riesce ad essere felice per te. Perché deve metterti i bastoni tra le ruote se tu vuoi stare con me?" mi dice cercando conferma nei miei occhi.
Ha ragione, come sempre.
"Lo so...hai ragione..."
Lo bacio.
Le nostre labbra s'incontrano nuovamente e ogni volta che succede mi manca il respiro.
I baci si fanno sempre più appassionati, veloci, vogliosi.
Axel mi fa scivolare le mani lungo la schiena e sul lato b, lo stringe, mi sfiora tutto il corpo senza mai smettere di baciarmi.
Sposta le labbra sul mio collo e vengo pervasa da brividi di piacere mentre usa le labbra e la lingua per lasciarmi dei baci bagnati.
Comincio a sentire qualcosa di duro sotto di me e mi ci vuole poco per capire che si tratta dell'erezione di Axel.
Adoro fargli questo effetto, sapere di essere proprio io a procurarglielo.
Non ho mai davvero pensato al sesso in vita mia, non ho mai avuto esperienze ma Axel...mi fa venire tutte le idee più peccaminose della terra.
Come fa una sola persona a scombussolarmi così tanto? Come fa una persona ad essere così importante tanto da non poter far a meno di lui?
Come fa questo ragazzo a viaggiarmi dentro e a capirmi senza dire una parola?
Sono cose che non capirò mai.
Lo squillo del suo cellulare interrompe il nostro primo vero momento intimo. Mi alzo da sopra di lui e raccolgo i libri da terra mentre lui risponde.
"Che palle, va bene. Sto arrivando" dice prima di mettere giù.
Si gira verso di me.
"Scusa, mia madre mi vuole a casa presto perché stasera abbiamo degli ospiti di lavoro. In pratica starò tutta la sera nella mia stanza"
Si avvicina a me.
"Giuro che è l'ultima volta che ci interrompono, anche perché mi stava piacendo..." dice passandomi un pollice sul labbro inferiore.
"Sarà meglio per te" gli dico.
Lo sento sorridere.
"Un ultimo bacio e poi vado" dice avvicinando il mio viso al suo e facendo unire ancora le nostre labbra.
"Ti amo bimba. Ci vediamo"
Detto questo esce da casa mia.

Sono passate ore da quando Axel è uscito. Ho passato il resto del pomeriggio a mangiare popcorn davanti a serie tv.
Ora sono le 23:03 e sto guardando il cielo dalla finestra di camera mia.
Questa notte è stupenda. Il cielo blu scuro è puntinato da stelle bianche e gialle. Amo il cielo stellato, lo trovo romantico.
Ti ci puoi perdere dentro, puoi ricordarti cosa hai fatto durante la giornata, perderti nei pensieri e fantasticare senza che nessuno ti intralci.
Il mio cellulare si illumina sul comodino accanto al mio letto. Lo raggiungo e mi siedo sul materasso.
È Axel che mi manda la buonanotte.
"Buonanotte principessa, ti amo"
Mi butto all'indietro sul letto con un sorriso che arriva da un orecchio all'altro.
"Ti amo anch'io"

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