Capitolo 16

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Pov's Emma
È un altro giorno schifoso.
O almeno, ho il presentimento che lo sarà.
Ieri sera Axel mi ha chiamato 6 volte e mi ha inviato più di 20 messaggi, che però non ho letto.
Sono ancora ferita, sto facendo fatica a superare tutto ciò.
Non è tanto la scenata che mi ha fatto per Jacob,  è proprio il fatto che ha cercato di farmi stare male apposta facendomi ingelosire con Grace che mi distrugge.
Ha cercato volontariamente di ferirmi.
Come puoi cadere tanto in basso? Come puoi desiderare di fare del male a chi ami?
Forse avevano ragione tutti gli altri, forse Axel non è davvero capace di amare...
Forse è davvero solo una persona distruttiva.
Ormai stiamo insieme da un po' di mesi, pensavo che le cose andassero bene. E invece a quanto pare lui non si fida di me, e ora anche la mia fiducia in lui si sta dissolvendo.
Sto aspettando fuori dal cancello, sono arrivata un po' in anticipo rispetto al solito.
Sposto lo sguardo di lato per vedere chi arriva e incontro gli occhi di Axel. Cerco di ignorarlo, torno a guardare il cellulare appoggiandomi ancora di più al muro scolastico, cercando quasi di farmi inghiottire per nascondermi.
Non voglio affrontare la situazione, anche se mi fa stare male, perché ho paura di starci peggio.
Lui cammina verso di me e mi prende il panico.
Faccio per andarmene ma lui mi blocca prendendomi per un braccio e mi riporta con la schiena sul muro.
Porta le braccia all'altezza delle mie spalle, bloccandomi davanti a lui.
I nostri occhi si incontrano e io non riesco a non perdermi nei suoi. Maledizione, quegli occhi.
Abbasso lo sguardo, non riesco a resistergli.
"Almeno qui hai intenzione di ascoltarmi?"
Io mi limito a guardare in basso e lui continua.
"Emma te lo giuro, so di aver sbagliato, non dovevo dirti quelle cose e ieri sarei dovuto venire da te. Ho rovinato tutto, sono un'idiota.."
Si ferma, alzo lo sguardo.
Dentro muoio un po'
"...ma l'altra sera quando ho capito che eri con lui sono impazzito. L'idea di perderti è insopportabile. Ti amo talmente tanto.
E mi dispiace te lo giuro, so di averti fatto stare male."
Abbassa lo sguardo.
Io non so che dire, mi ha ferita.
Però ha avuto il coraggio di chiedermi scusa.
"Io non so stare senza di te" riprende piano "Mi fa impazzire l'idea di te con qualcun altro, l'idea di non averti accanto. Ti prego.." dice prendendomi per mano.
Sospiro.
"Axel io so che le tue intenzioni sono buone, ma ti prego non farmi stare così male..." dico, e mi viene da piangere ancora.
La voce mi si spezza.
"Mi sento male anch'io, hai idea di come mi sono sentito scoprendo che mi hai nascosto di Jacob? O di quanto il tuo silenzio ieri sera mi abbia devastato?"
"Mi dispiace di non avertelo detto...e ieri sera ero troppo debole per sostenere una conversazione con te, non ero lucida e probabilmente avrei fatto peggio" mi blocco un attimo "in entrambi i casi, avevo paura".
"Io voglio solo che tu mi dica che non te ne andrai" dice con voce tremante, i suoi occhi diventano lucidi.
"E io voglio che tu mi dica che la smetterai di comportarti così, che non mi farai più stare così male, e che ti fiderai di me"
"Emma ma io mi fid-"
"Zitto.." gli dico mettendogli una mano sul viso. "Promettimelo e basta" continuo.
"Te lo giuro amore, te lo giuro"
"Non me ne andrò Axel, mai"
"Nemmeno io. Siamo inseparabili, ricordi?" mi sorride.
Certo che mi ricordo. Eravamo a casa mia quando abbiamo trovato quella frase in giro per internet.
Ci sentivamo due stupidi a credere ad una frase a caso.
Tanto stupidi quanto determinati a rispettarla.
Ma le cose si sono ribaltate.
Mi viene da sorridere ripensando a quel pomeriggio fatto di risate.
È passato solo un mese.
Riporto lo sguardo sui suoi occhi che saltano dai miei alla mie labbra.
"Axel?"
"Dimmi"
"Non mi farai più star male, vero?"
Lui mi posa due dita sotto il mento e mi avvicina a se.
"Ti prometto che mi impegnerò per farti stare solo bene.."
Mi bacia.
Mi mancava questa sensazione.
Le sue labbra sulle mie, i nostri corpi uniti, le sue mani su di me.
Dio solo sa quanto amo questo ragazzo, quanto sarei disposta a dare per averlo con me per sempre.
Non mi interessa più nulla.
Se starò male, vuol dire che doveva andare così. Mi prendo questo rischio.
Voglio andare fino in fondo, ormai non ho più via di fuga.
Ci stacchiamo.
"Non mi lascerò più prendere dalla gelosia, so che ami me" mi sorride.
Lo abbraccio, sono felice che finalmente abbia capito.
Facciamo per entrare, ma ci accorgiamo che nel cortile non c'è più nessuno.
La campanella è già suonata e noi non la abbiamo sentita. E siamo in ritardo.
"Questa è colpa tua" dico.
"Mi farò perdonare" mi fa l'occhiolino e mi prende per mano mentre entriamo. Arrivo davanti alla mia classe, saluto Axel con un bacio e busso.
"White sei di nuovo in ritardo" mi fulmina la prof.
"Lo so prof, l'autobus ha fatto tardi" mento.
"Vai a sederti"
Mi sistemo al mio banco accanto ad Ami.
"Sei raggiante e sei una falsa! Mi hai scritto che eri in anticipo. Cosa è successo?"
"Ti va di parlarne oggi pomeriggio davanti a una tazza di cioccolata di Felipe's?"
"Certo che sì!"

Quando finiscono le lezioni, mi ritrovo con Amalia nel cortile.
Mentre ci avviamo verso il cancello d'uscita, qualcuno mi blocca un braccio.
Mi giro e vedo Axel. Lo abbraccio prima che Ami possa dire qualsiasi cosa.
"Fammi indovinare, quello che devi raccontarmi riguarda lui vero?" mi chiede Ami.
Io rido.
"Beh, probabile" mi precede Axel in risposta.
"Vi lascio, devo allenarmi. A domani" ci saluta Axel.
Mi lascia un bacio su una guancia e si allontana seguito da Nico e Andre.
Io intanto mi avvio con Ami da Felipe's.
È il nostro bar preferito e fanno una cioccolata buonissima, soprattutto con la panna.
Entriamo e Felipe ci saluta.
È il proprietario del bar ed è davvero simpatico. È sudamericano e sempre sorridente, ormai ci conosce visto che siamo clienti abituali.
Ordiniamo due cioccolate e ci sediamo ad un tavolo.
"Parla"
Racconto ad Ami tutto.
I messaggi e le chiamate ignorate di ieri sera, le scuse e le parole di Axel oggi, il nostro bacio, tutto.
"Sono felice che abbiate chiarito, ma lo odio comunque"
"Ormai ci perdo le speranze"
"Dai è stato oggettivamente uno stronzo"
Ridiamo entrambe.
Poi è lei che attacca il discorso e mi parla di Manuel.
È davvero contenta da quando lo conosce e sta diventando più sdolcinata del normale.
Ma se è felice, lo sono anch'io.
Finite le cioccolate usciamo dal locale e torniamo a casa.
Sono felice di aver chiarito con Axel, e non smetto di ripensare ad oggi.
Alle sue parole.
Al nostro bacio.
A lui.
Lo amo, e finalmente lo ha capito davvero.

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