Capitolo 7

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*Sabato, 17:30*
Sono ore che ho la testa fissa sui libri.
Di solito esco il sabato pomeriggio, ma oggi avevo davvero troppo da fare. Odio la scuola. In particolare la mia. Tra compiti scritti, verifiche ed interrogazione perdo il senso del tempo, anche se di solito riesco ad organizzarmi coi tempi.
Oggi invece no.
Ed è pure una bella giornata, amo le giornate di sole.
Mentre cerco di risolvere l'ennesima equazione che non mi viene, il mio telefono vibra sulla scrivania.
Mi è arrivato un messaggio da un numero sconosciuto.
'Hey, possiamo vederci? Ho bisogno di parlarti'
'Chi sei?' rispondo subito.
Passano pochi minuti prima di ricevere un nuovo messaggio.
'Il ragazzo della tua vita, ma tu ancora non lo sai ;)'
'Non è divertente'
'Eppure hai accettato il mio bacio qualche giorno fa, io lo trovo divertente'
Axel? Non ho mai avuto il suo numero.
'Come hai avuto il mio numero?!'
'Hey piccola, non rivelo così i miei segreti ;)'
Lo odio.
Ma un po' sono contenta di aver ricevuto un suo messaggio.
'Sono piena di compiti, non posso proprio uscire. Sarà per la prossima volta...'
Lui risponde dopo un attimo.
'Tranquilla, ti aspetterò ;)"
Torno con lo sguardo sul libro di matematica a cercare di capirci qualcosa, ovviamente invano, ma vengo nuovamente distratta dal telefono che vibra.
'Volevo solo dirti che nonostante tutto quello che farai per evitarmi, il mio affetto per te non finirà'
Sorrido.
Eh si, forse mi sto innamorando.

Cerco Amalia con lo sguardo tra la folla. L'ho accompagnata a una specie di raduno dei suoi "idoli" e la ho persa di vista in mezzo a tutte ste altre ragazze.
Odio stare in mezzo a troppa gente.
Gente che, per giunta, non conosco.
Non sono né estroversa né socievole, e questo non mi aiuta nel relazionarmi con altre persone.
Finalmente, vedo la bionda chioma familiare di quella fuori di testa della mia migliore amica che mi viene incontro. Ha gli occhi umidi e un sorriso larghissimo.
"Hai pianto?" le chiedo io in tono quasi ironico.
Le storce il naso e mi guardo storto.
"C'è bisogno di chiederlo? Sono bellissimi diosanto!!"
La trascino fuori dal centro commerciale in cui si svolgeva il raduno e la convinco a tornare in sé e a casa.
Mentre attraversiamo il vialetto, noto che Amalia mi guarda con curiosità.
"Che c'è?"
" Visto che ti sei resa conto di essere innamorata, come ti senti?"
Innamorata.
Non so perché, ma fa quasi male quella parola. Non sono la classica ragazza innamorata, anzi.
Ho quasi paura di rivederlo, paura di essermi solo illusa e magari era tutto nella mia mente.
"Beh, si, cioè no, nel senso, cosa c'è da dire?" balbetto io alla meno peggio.
"Lo sai che voci girano per la scuola su Axel, vero?"
"Certo, le hanno sentite tutte..." sospiro.
"Non voglio tarparti le ali Emma, voglio solo che tu stia attenta. So che ormai l'amore per te è un argomento molto delicato e sinceramente non sono convinta che Axel sia la persona giusta, anzi è più probabile ti faccia del male..."
Il mio sorriso di prima è a testa in giù.
Lo so che lo dice per il mio bene, e so anche che probabilmente ha ragione, ma per un solo secondo è stato bello illudersi che tra me e Axel potesse esserci qualcosa di vero, di forte.
Per un solo secondo la mia testa ha messo da parte le voci, la mia immaginazione ha volato, ci ha visti insieme, ma le parole di Ami mi riportano alla realtà.
Sono troppo fragile ormai, ed essere innamorata di uno come Axel è un errore troppo grande.

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