Capitolo 11

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Pov's Axel
Mi incammino verso la mia classe coi miei amici, sperando che evitino di fare altre domande su me e Emma.
Stiamo insieme e basta, non mi piace essere costretto a dare spiegazioni agli altri.
Lei non è come le altre, non ho voglia di usarla, di giocarci e di lasciarla dopo qualche settimana, assolutamente no.
Io sono molto serio in tutto ciò che la riguarda, vorrei che lei fosse la donna che porterò all'altare, vorrei svegliarmi la mattina e vedere i suoi occhi castani, ogni giorno a fripetizione.
La amo, maledizione.
Mi siedo in fondo alla classe vicino a Fede. La prof non è ancora in classe, per fortuna, quindi abbiamo un po' di tempo per cazzeggiare.
Il mio cerchio di amici si chiude quando Andrea, Nico e Simo ci raggiungono.
"Oh-oh, guai in vista Axel".
"Mettiti in salvo, ora" mi avvisano Andre e Fede.
Non capisco di che parlano finché non sento qualcuno toccarmi una spalla.
Subito riconosco il nauseante profumo alla vaniglia di quella sottospecie di barbie in plastica che mi sta attaccata al culo da un anno.
Grace.
"Hey ragazzi" saluta gli altri, rivolgendo poi a me un sorriso civettuolo.
"Che palle" faccio io freddo in risposta.
Lei si rabbuia.
"Esatto, Cooper non è più sul mercato" rincalza Simone.
Odio quando mi chiamano per cognome, dio.
"Ormai è della dolce White" dice Fede con finta vocina dolce.
Gli occhi di Grace si infiammano.
Fulmino Fede con lo sguardo, giuro che dopo lo pesto di botte.
Non volevo che proprio Grace lo sapesse, sanno tutti in questa dannata scuola dell'intolleranza reciproca che ha con Emma e non voglio causarle altro disagio.
"Oh beh, almeno smetterà di essere così acida" fa Grace in tono ironico.
"No fidati, né io né lei smetteremo di essere stronzi con te. Ora ti levi dalle palle?".
Dopo questa mia affermazione, lei gira i tacchi sbuffando e borbottando, sedendosi poi al suo banco e iniziando a guardare il cellulare.
"Giuro che se torna a rompere le palle ad Emma per colpa tua ti riempio di botte" dico a Fede in tono minaccioso.
"Rilassati, cosa vuoi che faccia?"
Sbuffo e alzo gli occhi.
"Quella diventa  pazza per ogni cosa che mi riguarda!"
Il solo pensiero di lei mi fa rabbrividire.
Ricordo che l'anno scorso si è messa quasi a minacciare ogni possibile ragazza per evitare che mi innamorassi di qualcuna che non è lei, anche se alla fine è sempre stata l'ultima persona da cui sarei andato.
È malata.
"Non succederà nulla, vedrai" fa lui calmo "e se dovesse succedere ci siamo anche noi con voi"

La campanella suona segnando la fine delle lezioni, durante le quali ho dormito profondamente.
Non mi piace la scuola, riesco a tenere alta la media a fatica ma non sono fatto per studiare.
Raccolgo le mie cose ed esco in giardino.
Cerco Emma con lo sguardo e la trovo fuori dal cancello che chiacchiera con Amalia e con... quello lì.
Jacob...Mi sta sulle palle, non solo perché è il migliore amico di Emma, ma anche perché è troppo possessivo e protettivo nei suoi confronti.
E mi dà fastidio.
Ci sono io per lei, non lui.
Mi incammino verso di lei, è girata di spalle e probabilmente non mi vedrà arrivare.
Appena le sono vicino, la sorprendo abbracciandole i fianchi da dietro.
Lei sobbalza e i suoi occhi incontrano i miei, facendo automaticamente spuntare un sorriso sul viso di entrambi.
Che strano, solo qualche settimana fa abbiamo vissuto la stessa scena con sguardi, sensazioni, parole e modi di fare totalmente differenti.
Amalia ci guarda con un misto di disgusto e tenerezza negli occhi, mentre quello guarda altrove.
"Ciao amore, tutto okay?" le chiedo infine.
Lei si illumina.
So che adora quando la chiamo così.
"Si sì, tutto bene"
Mi stampa un bacio sulla labbra, che schiudo immediatamente.
Dio santo, è perfetta.
Se non mi stacco subito potrei avere reazioni alquanto discutibili ed evitabili in pubblico, ma è più forte di me.
La amo.
Lei si stacca dalle mie labbra e io sento subito il bisogno di sentirne ancora il sapore.
"HEY!" dice qualcuno alle mie spalle, ad una voce troppo alta per i miei gusti.
Mi giro.
Di nuovo?
Grace sta lì, davanti a noi con le braccia incrociate e un sorriso fintissimo sulle labbra.
"Cosa vuoi finta Barbie?" le dice Emma acida.
Amo vederla così, non sembra neanche lei.
"Voglio solo complimentarmi con te per il nuovo fidanzamento" dice di nuovo.
So che se non porto subito via Emma da qui, finirà male.
Non è una ragazza che arriva alle mani, ma non so cosa abbia in mente Grace e non voglio che si crei qualche inutile casino.
Sposto lo sguardo su Jacob, sta guardando la scena preoccupato e so che è pronto ad intervenire.
Sembra suo padre più che il suo migliore amico, come se Emma non sapesse difendersi da sola.
"Non sono affari tuoi. Sei solo gelosa e stai facendo la commedia per farti notare da qualcuno che non ti caga da anni" fa Emma stringendomi più forte la mano e rivolgendo lo sguardo verso di me, come per cercare una conferma in ciò che ha appena detto.
Incontro i suoi occhi e annuisco.
Lei si rasserena.
"Quale commedia? Sono seriamente felice"
"Aaah, mi esplode la testa con la tua voce fastidiosa" interviene Amalia.
"Axel Cooper ti degnerà di uno sguardo solo quando smetterai di vestirti di rosa e griffata" dice ridacchiando per la faccia disgustata di Grace.
"Neanche se si vestisse di nero la guarderei" sussurro io all'orecchio di Emma facendola ridere.
"Nemmeno tu come la tua amica avete il minimo senso dello stile, il nero è così basic per il mio guardaroba"
"Si, e i neuroni sono talmente basic per il tuo cervello che te ne manca qualcuno"
"Dai Ami basta, tutto ciò è inutile, voglio andare a casa" dice Emma.
"Sentito stronza? Fai aria" ribatte Ami a Grace, che alza gli occhi al cielo e si allontana coi suoi Minions, lasciandosi dietro una nauseante scia di vaniglia.
"Ti accompagno a casa?" le chiede Jacob con fare protettivo.
"Non serve, ci sono già io" intervengo in risposta. Lui punta gli occhi su di me e mi guarda male.
"Qualche problema?" dico.
Non risponde.
Io sono tranquillo, non può minacciarmi, non gli conviene. Non sa a cosa potrebbe andare incontro.
"Grazie Axel, ciao ragazzi, ci vediamo domani" li saluta Emma baciando entrambi sulla guancia.
Devo tenere a freno la rabbia.
È stato solo un gesto innocente, niente di cui allarmarsi.
Allora perché sento come se il mio corpo stesse andando a fuoco?
Stupida gelosia.
Prendo Emma per mano e mi dirigo con lei verso casa.
Ridiamo e scherziamo per tutto il tragitto finché non arriviamo sulla soglia di casa sua.
"Ah Emma, un'ultima cosa..." le dico facendola girare verso di me e prendendola per i fianchi.
"Dimmi" il suo respiro aumenta.
"Non baciare più Jacob sulla guancia"
Lei ridacchia.
"Sono serio, non farlo più"
"Aw, sei geloso?" dice passandomi le mani trai capelli.
È una sensazione stupenda, mi calma.
"Sei mia, certo che sono geloso"
La avvicino a me.
"Amo solo te, lo sai"
"Sicura?"
"Non ti fidi di me?" dice mettendo il broncio.
"Certo che mi fido, è solo bello provocarti" ridacchio.
"Sei uno stronzo"
"E tu sei bellissima"
Arrossisce sotto il mio sguardo.
Sembra così innocente.
Le passo le dita sotto il mento e avvicino le mie labbra alle sue.
È lei.
È lei quella che voglio.
Non mi sono mai davvero innamorato, anche se ci ho creduto molte volte.
Quando stavo con una ragazza credevo di amarla alla follia, ma in realtà era solo la foga del momento e qualche giorno dopo già mi ero stancato.
Le mie relazioni non sono mai andate oltre le due settimane, e non mi vanto di questa cosa.
Forse non ho mai saputo significa essere innamorato di qualcuno finché non ho baciato Emma.
Ora ho lei, e la voglio.
Ora e per sempre.
Ci stacchiamo e la saluto dandole un bacio sulla fronte.
"Ti amo" mi sussurra.
"Anche io" faccio in risposta.
"Non dirmi anche io..."
"Perché no?"
"Sembra che tu lo dica solo per accontentarmi"
"Amore, non è così..." le accarezzo la guancia "...ti amo davvero"
Mi sorride, e il mio cuore sorride con lei.
La guardo entrare in casa e lasciarsi chiudere la porta alle spalle.
Eh sì, voglio lei.
Per tutta la vita.

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