Capitolo 10

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*6:30*
La sveglia suona, ma stavolta non mi dà fastidio.
Anzi, sono quasi felice che sia suonata e che mi abbia svegliata. Almeno ho la certezza che tra un po' vedrò Axel, ed è ormai l'unico motivo per cui mi alzo alla mattina.
Mi vesto, prendo lo zaino ed esco di casa.
Oggi faccio la strada con Amalia. È una cosa abbastanza 'nuova', non abbiamo mai fatto il tragitto insieme verso la scuola, ma ne sono felice.
Almeno ho la possibilità di raccontarle cosa é successo con Axel, e di come la mia vita stia cambiando in meglio.
Non le ho ancora detto nulla, volevo aspettare di vedere come effettivamente avrebbero ingranato le cose e solo allora vuotare il sacco.
Raggiungo Ami alla fermata del bus, la saluto e prendiamo posto sul mezzo.
Esito un attimo prima di parlarle.
So già che probabilmente non la prenderà bene, lei non sopporta Axel per la cattiva reputazione che ha, ma spero che vedermi contenta sia abbastanza per lei.
"Allora? Qual è la notizia che mi dovevi dare?" mi dice sorridendo.
Prendo un bel respiro.
"Ecco... Io..." sono le uniche parole che riescono ad uscire dalla mia bocca.
È la mia migliore amica, di cosa dovrei avere paura?
"Io sto con Axel" dico tutto d'un fiato.
Lei si irrigidisce per un attimo e io sento la necessità di andare avanti a spiegare come è successo.
Ami non parla, mi fissa, ascolta attentamente tutto il mio racconto e alla fine sfodera un largo sorriso e mi abbraccia. Rimango spiazzata.
"Emma! È una notizia stupenda! Perché avevi paura di dirmelo?"
"Perché so che Axel non ti piace, che pensi mi ferirà e..."
"Si è tutto vero" mi ferma lei "ma la cosa più bella per me é vedere che la mia migliore amica ha superato le sue paure, e che è felice"
Le sorrido.
"Se hai deciso di buttarti in questa situazione vuol dire che sai quello che fai e io ti appoggio, ma sappi che alla prima stronzata che fa due schiaffi non glieli toglie nessuno".
Ridiamo.
Ora non mi resta che dirlo a Jacob, anche se preferire non lo sapesse mai.
Arriviamo a scuola e subito J viene verso di noi.
"Hey ragazze!" ci saluta lui.
"Ciao J" diciamo quasi in coro.
Intravedo Axel nel cortile col suo gruppetto di amici. I nostri sguardi si incontrano e spunta il sorriso.
"Torno subito" dico a miei amici prima di correre tra le braccia di Axel.
Lui mi stringe forte, lasciandomi un bacio sulle labbra. I suoi amici ci guardano e tra loro riesco a riconoscere Fede e Simone.
"Fra? Cosa non ci hai detto?" gli dice Federico, un ragazzo alto, coi capelli biondi. Lo conosco da un'annetto, abbiamo scambiato qualche parola ogni tanto, non siamo grandi amici ma è simpatico
"Già, da quando stai con White?" dice un altro ragazzo vicino a lui, più basso e coi capelli scuri, le lentiggini e gli occhi verdissimi.
Dio mio, odio quel soprannome.
"Fede, Nico, piantatela. È la mia ragazza da qualche giorno" dice lui guardando me e sorridendo.
"Ah, il romanticismo..." ridacchia schifato Nico.
"Allora, Emma, hai deciso di sciogliere il tuo cuore di ghiaccio?" sghignazza Fede, con vocina dolce.
"Si, ma potrei fare un'eccezione per i tuoi adorabili stinchi"
Io e Fede non siamo mai stati propri e veri amici, ma ogni volta che mi prendeva in giro si beccava un calcio sugli stinchi.
Mi divertivo così.
"Per carità no" ride lui.
"Ragazzi, dobbiamo entrare!" li chiama un altro ragazzo, molto magro, coi capelli castano chiaro, gli occhi verdi/azzurri e i lineamenti del viso molto marcati.
"Arriviamo, Andre! Forza dobbiamo andare" dice Nico.
"A dopo bimba" mi dice Axel, lasciandomi un bacio sulle labbra e stringendomi di più.
"A dopo".
Lui mi fa l'occhiolino e se ne va con gli altri.
Mi giro verso Ami e Jacob, e li vedo che discutono.
Strano, non mi è mai sembrato che litigassero, almeno non davanti a me.
Mi avvicino.
"Prima o poi dovrai dirglielo!" dice Amalia a J, con fare accusatorio.
"Dire cosa a chi?" interrompo io.
Loro si ricompongono subito.
"Nulla di importante" fa J distaccato.
"Stavamo solo discutendo sul fatto che qualcuno si rifiuta, ancora, di accompagnarci a fare shopping!" fa Ami riferita a J, che ha lo sguardo altrove.
"Okay, ne parleremo più tardi. Ora devo andare in classe" la liquida lui avviandosi verso l'entrata della scuola.
"Quanto è noioso..." fa Ami sbuffando
"Litigate per motivi stupidi, però" ridacchio.
"Eh già, dai andiamo" .
"Aspetta...non pensi sia strano che non abbia detto nulla su me e Axel? Insomma, era qui con noi quando gli sono corsa in contro, ci avrà visti.."
"Non lo so, forse semplicemente non aveva nulla da dire".
Mi prende un braccio e mi trascina di peso verso la scuola.

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