Capitolo 8

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Si cominciaaa! Buona lettura amici!

<Allora?!> insistette.
A causa dell'agitazione creatasi, Mitian non seppe trattenersi dal chiedermi ogni piccolo particolare dell'accaduto con i miei genitori. In qualche modo dovevo colmare la sua curiosità, anche se, proprio ieri sera la sentii per via sms e raccontai tutto quello che doveva già sapere.
<Allora cosa?> chiesi ignara di tutto.
<Mi prendi in giro? Come di cosa? Della grande notizia dei colloqui> rispose con molta tranquillità la mia amica, ballando per la strada.
Ah, ecco cosa voleva dire..
<Si..> mi limitai a rispondere con un pò di esitazione.
<Qualche problema, Aida?> si preoccupò la mia migliore amica non appena vide la mia espressione persa nel vuoto.
No, nessun problema. È che questa mattina mi sentivo strana, come se fossi priva di forze. Stavo forse male? Eppure quella mattina avevo persino fatto colazione.
<No, tranquilla è che..> un pò di insicurezza mi si parò davanti agli occhi. Non sapevo decifrare quel mio comportamento ma era strano.
Cosa mi succedeva? Ho già raccontato tutto a Mitian eppure ero convinta che non fosse una buona idea parlare dei colloqui in pubblico senza prima costatare con i proprio occhi quest'esperienza del tutto assurda che al più presto vivrò.
Senza rendermene conto eravamo già davanti scuola.
<Va bene. Me lo racconterai una volta che ti sarai ripresa da questa drastica decisione. Entriamo, non vorrai fare tardi anche oggi? >rispose Mitian, facendomi l'occhiolino e prendendomi per mano con un espressione tanto dolce in viso. Le ero grata per tutto questo. Non ne ero sicura che questa decisione fosse andata a buon fine, ma solo dopo aver "testato" a fondo questo folle piano, parlerò con lei, che sicuramente mi darà qualche consiglio sul da farsi.

Pertanto, mi resi conto che la scuola negli ultimi tempi si fece sempre più pesante e incomprensibile agli occhi di tutti. Non so quale sia il vero motivo di questa svogliatezza da parte degli studenti.. Forse non aspettavano altro che le vacanze natalizie per riposarsi un pò e godersi la loro giovinezza, invece di vivere sui libri. Feci un gran respiro e mi precipitai in classe con la speranza che non fossi anche quest'oggi in ritardo.

Le giornate a scuola sembravano non finire mai, ma per fortuna dopo una lezione e l'altra il tempo scorre.

Ore 13:45
Finalmente finii quello che era considerato il compito di inglese più insignificante del pianeta terra! Odiavo questa materia per il semplice motivo che imparavo molto di più guardando anime sul computer o serie TV sul divano con Rufy e non qui a scuola con insegnanti che urlano tutto il giorno. Ci chiamano studenti o sbaglio? Abbiamo pur il diritto di avere i nostri tempi per apprendere nel modo più giusto ed equo il programma! Non appena consegnai il compito alla professoressa Durfin, un suono si fece largo nei miei timpani: la campanella finalmente!

Afferrai la mia giacca, insieme al mio zaino color celeste e uscii da scuola il prima possibile. Non avevo intenzione di prolungarmi un solo secondo in più in quella prigione, così mi affrettai a dirigermi verso la fermata. Trovai una panchina e mi sistemai: mancavano ancora alcuni minuti prima che il bus arrivasse.

Nel frattempo presi il cellulare e trovai due sms: il primo di mia madre e l'altro di Mitian. Per primo aprii quello di mia madre, con la speranza che avessero cancellato i colloqui. Ma evidentemente mi sbagliavo di grosso. Ultimamente mi piaceva fanstasticare su questioni impossibili!
'Tesoro, non dimenticarti del nostro accordo. Io e tuo padre ti aspettiamo. Un bacione piccola! Stai attenta per strada.'
Ah ecco.. Mi sembrava strano che avessero cambiato opinione sulla decisione in proposito. Risposi subito dopo, dicendo che stavo proprio aspettando il bus.
Senza dilungarmi molto aprii il messaggio seguente.
'Aida, aspettami alla fermata. Arrivo subito. ^_^'
Chissà perché Mitian mi ha appena inviato questo messaggio.. sicuramente vorrà chiedermi qualcosa, magari un consiglio su un vestito. Ma è strano.. la sua casa non dista molto da scuola, quindi preferiva camminare anziché prendere i mezzi pubblici e su questo ero pienamente d'accordo con lei: odiavo qualsiasi mezzo pubblico soprattutto autobus e treno.
Mi guardai intorno alla ricerca di Mitian: non era ancora arrivata. Se vorrà chiedermi qualcosa dovrà sbrigarsi prima che l'autobus arrivi a destinazione.
Poi però sentii una voce gridare e voltandomi nella direzione del suono, notai una ragazza con un braccio alzato in segno di saluto, intenta a dirigersi a grandi passi verso la sottoscritta: era sicuramente lei.
<Aidaa> gridò Mitian con il fiatone: prova certa che aveva corso per arrivare puntuale.
<Che succede Mitian?> domandai non appena mi raggiunse e fummo abbastanza vicine per poter parlare.
<Ho una notizia stupenda> rispose alla mia domanda con un espressione da cucciolo in volto.
<I miei genitori partiranno per lavoro e staranno via per il weekend. Così ho chiesto loro se potevo invitarti domani a dormire e hanno accettato, va bene per te, vero?> disse tutto d'un fiato ed entuasiasta, in attesa di una mia risposta.
Ecco cosa voleva chiedermi: non cambia mai. Sempre e solo la solita Mitian, la ragazza tanto dolce e premurosa che ho conosciuto 3 anni fa.
<Beh.. sai..> non feci in tempo a finire la frase che mi afferrò la mano supplicandomi di non rifiutare la sua proposta: tipico della mia migliore amica.
Ebbene si.. Mitian aveva paura di restare a casa sola durante la notte, così, ogni volta che i signori Anderson lavoravano, andavo a dormire nella loro casa e di conseguenza passavamo notti a parlare, a guardare film d'amore o semplicemente dare inizio a una decina di guerre, battaglie con cuscini o peluche.

Guardando la sua espressione confusa in volto decisi di non prolungarmi nella mia decisione e così accettai senza esitare.
<Ma certo che accetto. Dovrei prima chieder..> non mi fece finire la frase che mi saltò addosso, ottenendo da parte sua un affettuoso abbraccio. A volte davanti a tale dolcezza non potevo rifiutare le sue proposte e di tanto in tanto la sua "affettuosità" la paragonavo a quella di Rufy e questo mio inquieto paragone faceva ridacchiare Mitian e i miei genitori. Non so perché ma ai miei occhi entrambi apparivano molto simili!

Arrivò l'autobus, così mi affrettai a salire dopo essermi slegata da quella sua presa tanto forte che ti faceva sentire al sicuro da qualsiasi cosa.

<Aida!> mi chiamò Mitian non appena salì quelle piccole scale del bus che mi si presentavano davanti.

Mi girai e la sua espressione mi era nuova: sembrava orgogliosa o forse contenta per qualcosa.

<Grazie e..buona fortuna. Chiamami!>
Queste furono le parole che pronunciò la mia amica un paio di secondi prima che le porte si chiusero. La guardai dal finestrino e mandai un sms.
'Ti racconterò tutto questa sera <3'
Vidi che lesse il messaggio e mi fece l'occhiolino, salutandomi con la mano. Pertanto, io ero pronta per dirigermi verso casa e affrontare la questione.
• • •

Dopo essere arrivata mi precipitai subito in camera e mi appoggiai sul letto. Ero così emozionata e non vedevo l'ora di chi avrei incontrato. Magari qualcuno con cui possa condividere i miei hobby, le mie passioni.

Guardai l'orologio sul polso e.. le 14:28. Tra due minuti esatti avrei scoperto tutto.. finalmente!

<Aida, scendi> gridò mia madre dal piano inferiore.

<Si mamma, arrivo subito..> risposi con un espressione agitata in pieno volto.

Okay Aida, tu sei forte e puoi farcela. Hai o no battuto Lion con la wii? E stiamo parlando della box: non si scherza in questo gioco!
Feci un gran respiro, andai al piano inferiore dove trovai i miei genitori soddisfatti nel guardare qualcosa e.. notai subito dei cambiamenti riguardo la disposizione dei mobili. Il tavolo in cui pranzavamo, cenavamo, era spostato verso il divano: tre sedie a destra, dove presumo dovremmo sederci io e i miei genitori e proprio difronte a esse solo una sedia. Solo a guardare questa scena mi vengono i brividi. Non ero a conoscenza di partecipare ad un film horror!
Wau.. i miei genitori fanno sul serio. Hanno preso la questione molto bene, meglio di me a quanto pare..

Non appena notarono la mia presenza in cucina, mio padre, guardando la mia espressione sul volo decise di intervenire..
<È una piccola modifica tesoro..> si affrettò a dire, grattandosi il capo in segno di imbarazzo o confusione.

<Che ne pensi allora, Aida?> ci raggiunse subito dopo mia madre.

<Ehm.. si.. credo sia particolare e molto..si dai.. molto..> non riuscivo ad esprimere le mie emozioni in quel momento. Erano un miscuglio tra spavento, paura e tanta ma tanta adrenalina fino ad arrivare alle stelle.

<Hai visto fuori dalla finestra?! Quanta gente..> esclamò mio padre rivolgendosi a mia madre.

<Si Kevin. Sono tutti qui per Aida!> non appena finii quella frase, mia madre mi guardò con aria soddisfatta e mi incitò a guardare dalla finestra della cucina. Andai senza obiettare.. non avevo idea di cosa avevano in mente ma.. appena scostai un pò la tenda color giallo sabbia la mia vista si appannò. Non riuscivo a credere in quello che si presentava davanti ai miei occhi.

No, non poteva essere vero.. c'era tantissima gente in attesa che i miei genitori aprissero la porta per dare inizio ai colloqui.

Davanti a quel bel panorama mi mancò letteralmente il fiato.. era un sogno? Davvero là fuori tutta quella gente voleva diventare un punto di riferimento per me e mi avrebbero aiutato con la perdita di mio fratello Lion? O è tutto un brutto scherzo del destino?

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Eccoci qui: capitolo 8! Spero che la storia stia suscitando in voi un pò di suspance. Povera Aida, quante ne dovrà vedere! A quanto pare i suoi genitori tengono duro.. alla prossima miei cari amici. Un bacione grande grande💋

Non tutto è per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora