Capitolo 12

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Buona lettura a tutti voi.

Sono passati circa 12 giorni da quando Richard fu assunto e devo ammettere che l'idea di averlo fra i piedi quasi tutti i pomeriggi, comincia a stare bene sia a me che a Rufy.

<Mammaa> gridai a squarcia gola dalla mia cameretta.
<Dimmi tesoro> rispose con quel suo modo di fare gentile e premuroso, mentre saliva le scale per raggiungere la sottoscritta.
<Questo pomeriggio vorrei andare al parco qui vicino per distrarmi un pò e passare una giornata diversa.. ho persino finito i compiti per domani! Che ne pensi, potrei andarci?> domandai in cerca di approvazione alla mia richiesta.
<Mmh..Certo, non sarebbe una cattiva idea, esci pure. Divertiti!> non appena mi diede carta libera sul da fare, restò ferma a fissarmi per qualche secondo: chissà a cosa pensava!
<Cosa c'è mamma?> domandai sorpresa per la sua reazione e allo stesso tempo incuriosita per il suo strambo comportamento.
<Andrai da sola?> il suo viso si scurì inaspettatamente dopo aver esposto alla luce del sole la sua perplessità.
Restai per qualche istante a pensare come si potesse sentire in questo momento: in passato mi allontanai da tutti e forse la notizia nel sentirsi dire che trascorrerò un pomeriggio fuori casa, l'avrà messa in agitazione.
<Ah no.. mi raggiungerà Richard per farmi compagnia come al solito e abbiamo deciso di uscire un pò. Porterò anche Rufy con me.. ultimamente è strano e vorrei farlo camminare un pò.. sempre se per te non è un problema..> confessai imbarazzata.
Non appena finii la mia spiegazione, lei fece un gran sorriso e sembrò calmarsi. Dopo di che, senza aggiungere altro, chiuse delicatamente la porta della mia camera e andò via. Io intanto mi distesi sul letto a fantasticare come sarebbe stata quest'uscita del tutto improvvisa.

Due giorni fa, Richard mi ha proposto di uscire e passare una serata assieme. Quando l'ha chiesto rimasi alquanto scioccata: all'inizio ero persino dell'idea che stesse scherzando! È stato sensazionale in questi giorni trascorrere del tempo con una persona diversa e odio doverlo ammettere ma devo dire che i miei genitori avevano proprio ragione.. e prensare che li consideravo dei matti per quest'iniziativa del tutto folle!
Dopo che questi assurdi pensieri si impadronivano del mio cervello, decisi di mettermi in azione: dovevo scegliere l'abbigliamento adatto! Quel giorno avevo intenzione di indossare una felpa nuova color arancio, acquistata in un centro commerciale non molto lontano da casa mia.

Non appena finii di sistemarmi e riordinare l'armadio, uscii dalla mia camera e scesi le scale per aspettare Richard in soggiorno, ma con gran sorpresa vidi che era già arrivato. Perché nessuno mi aveva avvisato del suo arrivo? Era seduto sul salotto con mia madre, intenti a bisbigliare a bassa voce qualcosa di incomprensibile. Di cosa parlavano? Dovevo assolutamente scoprirlo, ero curiosa!

<Ti prego.. proteggi Aida. Dopo la morte di Lion non è più la stessa e vorrei che non si isolasse più come un tempo> discuteva mia madre.
<Non si preoccupi signora Milton, farò in modo che non le accada nulla! Può fidarsi del sottoscritto> la incoraggiò il moro, abbracciandola affettuosamente.
Si può sapere quando è nata tutta questa confidenza tra i due?
Ero talmente presa nel vedere quella scena, che non mi resi conto che qualcuno mi stava osservando da capo a piedi, proprio alle mie spalle.

<Ah Aida, a quanto pare sei già pronta!> gridò mio padre, facendomi sobbalzare e apparendo come un vampiro in cerca di un umano o come un ghepardo in cerca della sua preda, pronto a divorarla.
Se il suo intento era gridare e farsi sentire da mia madre in modo che non proseguisse la discussione di fronte a me, poteva anche dirmelo prima anziché farmi apparire come un ladro in cerca di un diamante prezioso da rubare!
<Aida, possiamo andare?> si alzò Richard impovvisamente, prendendo Rufy e porgendomi il guinzaglio.
<Certo!> risposi con un gran sorriso in volto nel tentativo di non dare troppo nell'occhio, e dopo aver salutato i miei genitori ci dirigemmo in auto.

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