Capitolo 10

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Decimo capitolo amici! Spero vi piaccia :)

Finalmente un altro giorno di scuola giunge a termine! Tra un paio di settimane iniziano le vacanze di natale e non sto più nella pelle per poter finalmente rilassarmi in casa a poltrire tutti i giorni a seguire.

<Sono a casa!> gridai non appena varcai la soglia del mio portone, ma con sorpresa non ebbi alcuna risposta.
Nell'istante stesso in cui finii di appoggiare il piede destro dentro casa, un quadrupede peloso mi saltò addosso leccandomi l'intero volto.

<Rufy, dai.. per favore> mormorai tendando di sopravvivere al suo peso addosso alle mie gambe.

In questi ultimi mesi noto che si stia comportando in modo diverso dal solito e noto anche che è dimagrito molto, forse a causa delle temperature e del forte freddo.
Dopo essermi slegata dalla sua "affettuosità", andai in cucina in cerca dei miei genitori, visto che l'istante precedente nessuno aveva risposto al mio saluto.

Ah, non c'è nessuno.. strano!
Proprio oggi, come i giorni precedenti dovevano iniziare i colloqui tra meno di 15 minuti. Questa storia di cercare qualcuno da assumere mi farà diventare matta. Dopo ben 6 giorni di richieste e incontri sempre più inquietanti, nonostante nessun risultato, mi farà perdere le staffe primo o poi.

<Ehi Rufy, cucciolone> lo vidi scondinzolare verso la sottoscritta e mi si parò davanti. Che bravo cagnolone che ho! Mio fratello lo ha addestrato davvero bene.
<Per caso sai dove sono andati mamma e papà?> lo vidi stendersi per terra in cerca di coccole..feci subito come sua richiesta: mi chinai e lo accarezzai dolcemente. Di certo non potevo privarlo di tanto amore!

Proprio quando poggiai la mia mano sul suo petto, suonò il telefono di casa.
<Aspettami qui, torno subito!> dissi.

<Pronto..?>
<Aida, sono io> cominciò a parlare la persona dall'altro capo del telefono.
<Ah, papà.. dove siete? Vi sto aspettando> chiesi nel tentativo di avere una degna risposta.
<Siamo per strada, tu sistema i vari mobili. Abbiamo avuto un.. imprevisto per strada!
<Cosa vuol..> cercai di parlare.
<Ci vediamo tra 10 minuti, a dopo piccolina!> sintetizzò mio padre, chiudendomi il telefono letteralmente "in faccia".

Ritornai in cucina un pò turbata e incuriosita dalla reazione di mio padre, dove trovai Rufy nella stessa posizione in cui lo avevo lasciato.
<Stanno arrivando. Che ne dici di darmi una "zampa" a riordinare qui dentro?> dissi scherzando, per poi alzarmi e andare a sistemare le ultime cose come richiesto.

Sistemai tutto nei minimi particolari proprio come i giorni precedenti e sembrava tutto come sempre: divano spostato, sedie sistemate e tavolo ben organizzato con sopra fogli e penne, in caso ci fosse bisogno di prendere qualche appunto.

Dopo svariati minuti, il campanello suonò, così mi precipitai alla porta e..
<Papà ma.. cosa hai fatto?> lo vidi appoggiato a mia madre con il braccio sinistro ingessato.
<Non è niente, è stato solo un piccolo incidente> spiegò mio padre.
<Un 'piccolo' incidente? Sai cosa ha fatto tuo padre, Aida?> mi rivolse la parola mia madre, con un gran sorriso in pieno volto: chissà perché rideva!
<Il tuo paparino non è più un giovincello! Ha tentato di montare il canestro in giardino, quello che usava sempre Lion e..> mia madre cercò di spiegare la 'dinamica' dei fatti ma fu interrotta da mio padre.
<Grazie Lauren di prenderti gioco di me, ti amo anche io> ridacchiò.
<Ma allora cosa è successo veramente?> domandai incuriosita, mentre chiusi la porta e aiutai a mia madre a metterlo sul divano.
<Niente di particolare..prima di andare al lavoro volevo di nuovo allenarmi a basket come facevo un tempo con tuo fratello, così ripresi il canestro e volevo fare qualche tiro ma.. purtroppo come dice tua madre non sono granché come giocatore..> sintetizzò 'l'infortunato'.
<Avevo solo voglia di toccare quella palla, quel canestro e perché no, magari fare qualche tiro come un tempo..> sospirò.

Non tutto è per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora