Era già il momento di andare a scuola, mi misi una maglietta bianca e dei jeans chiari e skinni e le Adidas nere, misi tanto rimmel e andai alla fermata con Beatris; ero meno agitata e avevo più voglia di andare a scuola. Oggi ho fatto molta più amicizia con i miei nuovi compagni e fin'ora sono molto gentili. Nelle prime 3 ore abbiamo fatto italiano e inglese, non posso dire di essermi annoiata perché sono le uniche materie che mi piacciono, ma dettagli. Alla ricreazione decisi di inseguire Bea che non andò in mensa, ma nel corridoio dall'altra parte della scuola. La inseguivo di nascosto quindi camminavo attaccata al muro, girando un angolo mi ritrovai un ragazzo un po' più alto di me; si era lui, il mio supereroe. 'Ehi ciao!' mi disse 'Ciao, ehm' dissi ridendo, 'Jack' mi disse, 'ahahah ecco!, comunque io mi chiamo Sophie.' dissi, 'che bel nome!' disse sorridendo, 'neanche il tuo scherza eh!' ricambiai il sorriso. 'Senti, ti va domani sera di uscire? Magari porti una tua amica e se è fidanzata porti anche lui!' Disse, 'mmh, per me va bene!' risposi, 'perfetto, a domani!' mi disse sirridendo, 'a domani Jack!'
STAI LEGGENDO
Non ci sono io se non ci siamo noi. 🎈
RastgeleLei: è una ragazza di 16 anni che si chiama Sophie. È castana con degli occhioni color ghiaccio e con un gran sorriso. Si è trasferita a Roma per inseguire il suo sogno, fare la scrittrice. Quindi andrà in una scuola con la sua amica Beatris, che an...