Amore senza tempo

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Se c'è una cosa di fondamentale importanza che ha capito Mario in meno di una settimana, è che il tempo passa. Ha cominciato ad avere seri dubbi al riguardo negli ultimi quattro giorni, quando all'improvviso il tempo sembrava fermarsi e la mancanza di Claudio diventava così insopportabile da fargli mancare l'aria. Quello che prova è davvero incredibile perché anche quando sono insieme e non lo guarda per cinque secondi sente il bisogno impellente di girarsi, cercarlo, osservarlo in ogni sua più piccola sfaccettatura, come se non avesse più fiato e Claudio fosse il suo ossigeno. Per questo motivo quattro giorni senza di lui sono stati eterni, così eterni da fargli dubitare del fatto che il tempo stesse veramente passando.

Eppure il tempo è passato e adesso si ritrova in stazione a ripetersi mille volte questa cosa nella testa, mentre aspetta che questi ultimi interminabili minuti passino e arrivi il treno che gli riporterà Claudio a casa. Il suo bellissimo e meraviglioso fidanzato che gli è mancato veramente da impazzire.

Qualche ragazza lo riconosce, nonostante si sia incappucciato al meglio - non ci tiene ad avere un'altra ricaduta, grazie tante - e cerca di perdere un po' di tempo con loro, e quando loro soddisfatte e felici lo salutano e lo lasciano da solo, Mario si rende conto che non sono passati nemmeno cinque minuti. L'ansia lo sta divorando e non è normale, non quando è passato un mese e mezzo dall'inizio della loro storia e dovrebbe essersi almeno un po' abituato all'idea di rivederlo, stringerlo, baciarlo e... no, decisamente non si è abituato, perché al solo pensiero di avere di nuovo Claudio tra le braccia si sente mancar l'aria. Decide di perdere altri trenta secondi a chiedersi se sarà sempre così, se gli batterà sempre così forte il cuore quando dovrà vedere Claudio, un battito in più al minuto più il tempo passa e si avvicina il momento di rivederlo. Alla fine decide di arrendersi all'idea che di Claudio Sona non si abituerà mai.

Come aveva predetto, il tempo passa ancora, la stazione comincia a svuotarsi sempre di più e non aspetta altro che il momento in cui anche lui e Claudio andranno via da lì, insieme. E mentre pensa questo, e mentre aspetta Claudio nel loro solito posto isolato della stazione, una voce metallica annuncia l'arrivo del suo treno. Le mani cominciano a tremargli senza controllo, e si ritrova a saltellare sul posto e ad allungare il collo ogni due secondi nella speranza di vederlo arrivare. Un ultimo sforzo Mario, solo un ultimo sforzo, si dice, mentre aspetta impaziente l'arrivo di Claudio.

E poi finalmente il tempo scandisce gli ultimi secondi di quei giorni senza Claudio e lo accontenta: lo vede in lontananza camminare verso di lui, il cappellino grigio di lana sulla testa, un borsone in mano e il suo solito bellissimo sorriso stampato sulle labbra. Per un secondo ripensa alla loro prima esterna, alla sensazione che provò nel vederlo arrivare e si rende conto di provare la stessa e identica cosa di allora. Più amplificata, certo, ma la stessa. Per un momento si chiede di nuovo se proverà quella benedetta sensazione ogni volta.

"Ehi, Cicci!" esclama Claudio quando sono finalmente vicini: lascia cadere il borsone e senza esitare neanche un attimo gli getta le braccia al collo e lo stringe forte, mentre tiene gli occhi chiusi. Mario non può vederlo ma lo sa. Adesso lo sa. Ricambia immediatamente l'abbraccio e si ritrova a sorridere sulla sua spalla, mentre respira a pieni polmoni il suo profumo. Dio, quanto gli è mancato.

"Ciao, idiota" lo saluta a sua volta, mentre gli accarezza dolcemente la schiena. Claudio gli lascia un bacio sul collo e poi tira indietro la testa, guardandolo negli occhi per un istante, prima di far incontrare finalmente le loro labbra.

Mario si rende conto di essere stato in apnea fino a questo momento, come quando non stavano ancora insieme, come quel pomeriggio passato insieme al parco quando gli aveva fatto conoscere sua madre e poi era rimasto fermo lì impalato a fissarlo, fino a che non si era lasciato scappare quel "hai delle labbra pazzesche" che suonava tanto come un "ho una voglia pazzesca di baciarti".

La mia scelta sei tu - Clario (Claudio Sona e Mario Serpa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora