Già mi manchi

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"Non hai la minima idea di quanto abbia dormito bene stanotte" esordisce così Mario, quando quella mattina Claudio lo telefona per dargli il buongiorno. Ha optato per una video chiamata perché non ci è più abituato a non vedere la faccia del suo fidanzato la mattina, e anche se non è la stessa cosa vederla attraverso quello schermo piatto, è meglio di niente.

Sono ancora entrambi a letto, con le guance sul cuscino e Claudio per un po' ha la sensazione di avere davvero Mario steso accanto a lui. Dio, questo è al limite del ridicolo, sono lontani da solo un paio di giorni e già gli manca come l'aria.

Ha iniziato a sentire la sua mancanza già mentre erano in stazione. Dovevano salutarsi e si sono guardati per un po', fino a che Mario non ce l'ha più fatta e lo ha preso per mano, lo ha trascinato in un angolo buio e lo ha baciato, le mani poggiate saldamente sul suo viso e le sue dita tra i capelli. "Questi giorni passeranno più velocemente di quanto pensiamo, vedrai" gli aveva detto Mario, guardandolo con i suoi occhi scuri, così pieni di amore e così intensi. Lui si era limitato ad annuire e poi lo aveva abbracciato, aveva seppellito la testa nella sua spalla e si era ritrovato a chiedersi esattamente quando la presenza di Mario fosse diventata così fondamentale nella sua vita. Ancora non ha trovato una risposta, ma se ne rende conto sempre di più, ogni giorno che passa: non può, non vuole fare a meno di Mario. Non ci riesce.

"Non ti credo neanche un po'" gli risponde Claudio indispettito, mentre con la mano libera si stringe un altro po' il piumone contro il petto. Fa freddo da morire e non avere davvero Mario accanto a lui ad abbracciarlo non lo sta di certo aiutando.

"Non dormivo otto di fila da... più di un mese, sì. Nessun rompicoglioni che mi sveglia a ogni ora della notte perché vuole uscire oppure farmi uno dei suoi stupidi scherzi..." continua Mario, e Claudio non ce la fa proprio a sentirsi offeso, perché gli occhi di Mario gli stanno dicendo che ha sentito la sua mancanza tanto quanto l'ha sentita lui.

"Ami quando ti sveglio di notte" protesta Claudio, e in parte non sta dicendo una bugia. Mario vorrebbe ucciderlo quando lo fa, ma lo ama così tanto che nel giro di pochi secondi si ritrova a sorridergli come un ebete e ad assecondarlo. E Claudio purtroppo lo sa anche troppo bene.

"Sì, come no" risponde con ironia Mario, mordendosi le labbra per trattenere un sorriso. "Piuttosto, come sta messa la casa? Stai rifacendo bene il letto? Ti prego, dimmi che quando verrò lì non troverò una pila di piatti sporchi nel lavello..."

Claudio in questo preciso momento si pente della video chiamata, perché Mario può guardarlo e non ha la minima idea di come possa anche solo sperare di mentire. "Troverai me" prova a cambiare discorso, sfoggiando il sorriso migliore del suo repertorio. È consapevole di avere un sorriso magico e sa perfettamente l'effetto che ha su Mario.

"Che idiota che sei" commenta Mario divertito, mentre si incanta davanti al sorriso da bambino del suo fidanzato. È quasi ridicolo il modo in cui ama quel sorriso, ed è ancora più ridicolo quanto gli manchi rubarlo con un bacio.

"Questo idiota sente la tua mancanza" borbotta Claudio, il sorriso gli diventa un attimo più debole e Mario sente il proprio cuore stringersi nel petto. "Non ho nessuno che mi pulisce casa e che mi prepara da mangiare, qui la situazione è tragica."

"Oh, povero amore mio!" esclama Mario, con la voce carica di sarcasmo. "Oggi hai intenzione di fare qualcosa o starai tutto il giorno a poltrire sul divano?"

Claudio fa finta di pensarci su e a Mario scappa un sorriso felice, perché ha un fidanzato scansafatiche che ama alla follia. A volte vorrebbe saper odiarlo ma proprio non ne è capace. "Stamattina dovrei vedere Paolo. E anche altri amici durante il giorno. E poi... penso nient'altro. Canterei, ma senza di te che ti lamenti non c'è gusto. Mi manchi veramente tanto, Cicci."

La mia scelta sei tu - Clario (Claudio Sona e Mario Serpa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora