Capitolo 18

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Justin lanciò le chiavi sul comodino e andò in cucina, nel frattempo io mi accomodai sul divano.

Ero un po' pensierosa e lui se ne accorse.

Tra la partita, quel tizio che sarebbe venuto a breve, e poi questo fatto di Sarah...

"Tutto ok piccola?" mi chiese sedendosi accanto a me.

Sospirai coprendomi il viso con le mani e mi lasciai cadere sul divano.

"Hey..." mi prese la mano e se la portò sulla guancia, baciandomi poi il palmo.

"Ti assicuro che tu non c'entri niente con questa storia. Mi sono innamorato di te e basta" disse.

"Potresti essere la sorella di chiunque, io ti amerei sempre" aggiunse e un sorriso comparve sul mio volto, mentre le mie guance si arrossivano.

Il fatto è che Justin era così... così perfetto, e a volte mi veniva difficile credere che volesse proprio me.

Però infondo lo sapevo, perchè quando eravamo insieme era tutto diverso e allora era come diceva lui, sarei potuta essere la sorella di qualsiasi altra persona, io e lui ci saremmo trovati sempre.

Lo abbracciai sorridendo, avevo bisogno di sentirlo mio e soltanto mio, ora più che mai.

E ne ero certa, ogni giorno di più, che non avrei mai rinunciato a lui, perchè per me, ormai, contava più di qualsiasi altra cosa.

Mentre mi faceva il solletico e io ridevo pregandolo inutilmente di smettere, suonarono alla porta.

Justin si irrigidì all'istante, intuendo probabilmente chi fosse.

Una strana ansia si fece spazio in me ma cercai di restare calma, infondo Justin lo era, era semplicemente scocciato.

"Resta qui e non ti muovere, ok?" mi guardò serio.

Annuii e lo vidi andare ad aprire la porta.

Prese il sacchetto e lo lanciò al ragazzo che si era fermato sulla soglia e riuscivo a malapena a vedere.

"Ma guarda un po' chi si rivede, Bieber, che piacere" disse quel Charlie.

"Non ho il tuo stesso entusiasmo nel rivederti" fece lui con un ghigno.

"Come vanno le cose, amico mio?"

"Sparisci Charlie" rispose freddamente Justin.

Lo sguardo di Charlie si spostò su di me e mi sentii morire, ma restai immobile.

"Oh, ti ho interrotto con una delle tue puttanelle?" domandò facendogli l'occhiolino.

Justin non rispose e cercò di mantenere la calma, ma sapevo che sarebbe bastata solo un'altra parola per farlo scoppiare.

"Se non ti dispiace, quando avete finito, me la porto via" mi sorrise maliziosamente.

In un nano secondo Justin lo aveva afferrato per il collo e sbattuto al muro.

"Sentimi bene brutto pezzo di merda, non ti azzardare neanche a guardare la mia ragazza, perchè ti faccio a pezzi, e questo è il primo e l'ultimo avvertimento" disse lasciandolo respirare.

Charlie tossì un paio di volte, poi lo vidi infilare la mano nella sua giacca e tirò fuori una pistola.

Sbarrai gli occhi e questa volta stavo veramente per svenire.

Avevo promesso a Justin di restare zitta e immobile, ma era chiaro che se le cose sarebbero andate peggio non sarei rimasta a guardare.

Non mi ero neanche accorta che Justin gli aveva preso la pistola dalle mani con una velocità impressionante e almeno un po' mi tranquillizzai... era salvo, no?

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