Capitolo 6

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L'evento prosegue il suo corso come se niente fosse accaduto, come se nulla avesse spezzato gli equilibri o rotto gli schemi... sono io che non riesco più a dissimulare.

Il cameriere mi si avvicina con un piatto da portata ricolmo di biscotti:

"Gradite un pasticcino, Miss?!"

In realtà sì, sono golosa di dolci, ma in questo momento ho lo stomaco sottosopra... è l'imbarazzo e quel senso di panico che ti prende e ti stritola dal di dentro quando sai di aver fatto qualcosa che non dovevi.

"No, grazie. Potrei avere una tazza di thè?"

Magari avere qualcosa tra le mani mi aiuterebbe a non farle tremare.

"Subito, Miss!"

In breve tempo mi ritrovo a fissare il contenuto della tazza, ripensando a tutto...

"Miss Southampton, si sente bene?!"

Non ci credo!!!
Lo sfacciato, armato di fascino e sorriso, ha la faccia tosta di venire a chiedermi come mi sento!

Alzo gli occhi dal liquido ambrato ed incontro i suoi.

Avevo pronta una battuta pungente ma le parole non vengono fuori, soprattutto quando noto che, appesa al suo braccio, c'è la "cara" Diane.
Una persona più presuntuosa di lei non esiste. La sua espressione non mi piace. È abbarbicata a lui come se fosse una pianta rampicante.

Mi ricompongo per quanto possibile e cerco di tirar fuori il sorriso di scherno migliore che possiedo.

"Oh no, sto benissimo!"

Non aggiungo altro.
Non riesco a pensare a qualcosa di meglio da dire, già è tanto essere riuscita a non esplodere di rabbia a causa della scena che ho davanti agli occhi.

Diane accentua il sorriso mentre stringe più forte i suoi "artigli" su di lui.
Ma in fondo a me cosa importa!?

Ad ogni modo il dialogo continua:

"Allora Miss Southampton, avete avuto modo di ammirare il panorama immerso nel verde?!"

Ho le guance in fiamme.
Quell'ipocrita ha anche il coraggio di toccare l'argomento "giardino"!!!
Diane non lo molla un attimo.
Sento che sto per esplodere...

"Se vi riferite ai giardini, devo dire che sono mozzafiato..."

Una piccola pausa nel discorso mi permette di vedere come il suo petto si gonfia di orgoglio al pensiero che io stia parlando di lui.
Sembra un pavone... bellissimo, ma pur sempre un pavone!

Allora proseguo con la mia dissertazione.

"...Anche se purtroppo circolano degli insetti fastidiosi!!!"

Dal suo cambiamento di espressione e colorito, so che ha compreso a chi mi riferivo, pallone gonfiato, non ha gradito la mia affermazione.
Vedo che si sta preparando a ribattere, ma sono più veloce nella reazione, almeno stavolta.

"Se volete scusarmi devo raggiungere mio padre!"

Non gli do il tempo di replicare, mi volto e "scappo" dall'altro lato della sala da thè.

Raggiungo mio padre che mi sorride, mentre continua a discutere con gli uomini presenti.
Di sottecchi noto che "Mr pavoncello" mi sta ancora fissando mentre la piccola serpe, meglio conosciuta come Diane Blakewood, fa di tutto per riportare la sua attenzione su di sé, senza però riuscire nel suo intento.
Dissumulo e cerco di tornare con la testa al ricevimento, anche perché ora la contessina richiede la mia attenzione.

"Cara Nicole, siete identica a vostra madre! Quegli occhi viola sono uno spettacolo."

Sorride e mi prende le mani.

Il Canto della Sirena (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora