Capitolo 8

164 25 0
                                    

Tristan mi sorride, anche se noto una strana delusione sul suo volto.
Questo mi porta a guardare il viso di mio padre.

Ha il sopracciglio destro sollevato come nei momenti di rabbia.

Sono in ansia!

"Cara, entra pure!"

Ecco, ora sono certa che qualcosa non va!!!

"Non mi hai parlato di un pretendente ed ora mi ritrovo qui, inaspettatamente, a dover scegliere se dare oppure no il mio consenso ad un eventuale fidanzamento... ebbene volevo che tu fossi presente."

Ho lo stomaco in subbuglio, vorrei essere da tutt'altra parte!

"Miss Southampton è un vero piacere per la vista essere in vostra presenza!"

Il vecchio Lord mi si avvicina e mi bacia la mano che istintivamente gli ho porto.
Tristan mi osserva silenzioso, mentre mio padre soppesa prima me poi lui.
Il suo cipiglio non promette niente di buono!

"Ebbene Nicole, cosa vorresti che dicessi?! Vuoi perorare la tua causa?!"

Sono in enorme difficoltà!
Non so proprio come affrontare la situazione.
Tristan deve essersi reso conto e cerca di venire in mio soccorso, ma non fa altro che peggiorare la situazione!

"Nicole, dì qualcosa per favore!"
"Bene, vedo che siamo addirittura al <<tu>>!"

Così dicendo mio padre mi osserva con occhi sempre più incandescenti, poi continua:

"Mi incuriosisce sapere quando vi sareste incontrati, visto che non hai ancora fatto il tuo debutto in società... il mio, ovviamente, non potrà essere un diniego, vista l'amicizia che mi lega a Lord Rushmore..."

Così dicendo guarda il vecchio Lord facendo un lieve inchino, in segno di rispetto, nella sua direzione.

"Ma, vista la giovane età di mia figlia e visto che ancora non è stata ufficialmente presentata in società, vorrei chiedere ad entrambi di valutare una temporanea <<tregua>>, se così possiamo dire, per favorire la conoscenza reciproca!"

Tristan è palesemente arrabbiato.
Io non so come interpretare le parole di mio padre, anche perché so in realtà come la pensa sul <<contratto>> matrimoniale, come lo chiama lui stesso.
Per lui il matrimonio è solo un modo per rinsaldare le influenze politico-familiari, anche se ha promesso di darmi la possibilità di scegliere tra i pretendenti che gli aggraderanno colui che riterró più adatto al mio carattere.
Quando ho accettato queste premesse, però, non avevo idea di cosa fosse il sentimento che provo ora nei confronti di Tristan, quindi mi è stato facile accettare tali condizioni, ma ora che leggo astio negli occhi di mio padre ho paura di aver fatto una scelta sbagliata.
A questo punto Lord Rushmore interviene ed interrompe lo scorrere dei miei pensieri:

"Lord Southampton siamo amici da molti anni quindi so per certo che il vostro non può essere un rifiuto ma soltanto preoccupazione per il futuro di vostra figlia! Quindi Tristan, figliolo, credo che in effetti ciò che propone il marchese sia lecito, anche perché non sarebbe giusto negare il suo debutto alla fanciulla."

Sia io che Tristan siamo basiti e fissiamo il vecchio Lord.
Tristan cerca i miei occhi e, dopo un tempo che sembra infinito, esprime i suoi pensieri a voce alta:

"D'accordo, se è questo che volete! Ma pretendo di poter vedere spesso Nicole, proprio per approfondire la conoscenza reciproca!!!"

Sull'ultima frase fissa mio padre con uno strano sguardo battagliero, anche se il suo avversario non si scompone minimamente, anzi, prosegue:

"Caro ragazzo, ovviamente sarete sempre il benvenuto in casa Southampton!"

Il cipiglio di mio padre non rafforza minimamente il concetto appena espresso, anzi!!!

"Nicole, non hai nulla da dire in merito?!"

Mio padre sa che l'etichetta impone remissione, ma stavolta no!!!
Non starò in silenzio mentre il mio futuro mi scorre tra le dita!

"Padre, sebbene io ritenga giuste le vostre parole, credo di sapere cosa voglio! E sono certa di..."

A questo punto non mi permette di continuare...
Mi liquida con un cenno della mano come a svalutare la mia opinione!
Non so come ribellarmi.

"Ormai la mia decisione è presa, cara!"

Ecco ci risiamo col <<cara>>!
Cosa ha chiesto a fare la mia opinione se poi non mi dà la possibilità di esprimerla?!

"Si tratta di pochi mesi, poi dopo il debutto potrete sposarvi secondo i vostri desideri."

Tristan mi guarda sorridente, ma io non riesco a ricambiare.
Conosco mio padre, ha qualcosa in mente!
Ed infatti prosegue:

"... Sempre che, ovviamente, siate ancora della medesima opinione!"

Spalanco gli occhi.
Il vecchio Lord sembra non comprendere ciò che si nasconde dietro le parole di mio padre, mentre io ne sono tristemente consapevole.

"Bene Nicole, puoi andare! La tua presenza non è più necessaria!"

Non ci posso credere, mi ha liquidato di nuovo!!!
Non posso fare a meno di andare, ma non prima di aver notato lo sguardo di fuoco che Tristan gli ha lanciato.

Mi reco in giardino.
Non ho voglia di dare spiegazioni a nessuno, tantomeno a Gemma, che di certo mi starà aspettando in camera.
Cerco la solitudine di una panca e poco dopo comincio a riflettere sull'andamento della mattinata. Rivivo ogni singolo passaggio e riascolto ogni singola parola nella mia testa.
Non capisco lo scopo di mio padre.
Se la sua amicizia con Lord Rushmore è così forte come ha detto, tanto da non permettergli di rifiutare in tronco, perché non ha dato il suo consenso?!
Davvero si preoccupa che possa cambiare idea?!?

Sono stremata.

Mi alzo dalla panca senza rendermi conto del profumo dei fiori che mi circondano.
La mia mente è troppo presa dalle varie elucubrazioni.
Comincio a camminare fino a raggiungere il mio posto preferito dove due melograni si incontrano a formare un arco.
Resto lì per un po', quando all'improvviso sento il fruscio delle fronde, mi giro di scatto e vedo Tristan.

Il mio Tristan!

Gli corro incontro e lui mi afferra tra le braccia, anche se subito mi allontana facendomi segno di silenzio mentre si guarda le spalle.
Dalla direzione da cui è venuto si intravedono delle ombre, allora senza perdere altro tempo ci separiamo.

Le ombre si rivelano essere Lord Rushmore e mio padre, che continuano a chiacchierare.

"Sapevo che ti avremmo trovata qui! Oggi Lord Rushmore e Lord Tristan saranno nostri ospiti a pranzo, ti prego di informare la servitù!"

Così dicendo fa in modo che debba andare via.

Di nuovo!

Ho come l'impressione che cerchi in tutti i modi di farci stare lontani senza però incorrere nelle ire di Lord Rushmore.

Sono molto confusa.

"Certo, padre!"

Mi accommiato e mi dirigo verso casa, non prima di aver notato il desiderio negli occhi di Tristan, lo stesso desiderio di stare insieme che provo io!

Giunta alla villa do indicazioni al maggiordomo ed infine corro in camera per prepararmi.
Come avevo previsto Gemma è lì pronta ad attendermi, ma è troppo indaffarata per potermi subissare di domande.

"Poi mi racconterà tutto, signorina!!! Non creda di sfuggirmi !"

Mi sorride complice ed io finalmente mi rilasso.
La balia mi aiuta a cambiarmi per il pranzo e poco dopo varco la porta della sala, dove ad attendermi c'è Lord Rushmore, il mio boia e l'uomo che mi ha rubato il cuore.

Se ti è piaciuto ciò che hai letto dammi una stellina e seguimi :*

Il Canto della Sirena (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora