Mi accingo a sedermi sul lato destro rispetto al Marchese, mio padre.
Di fronte a me siede il vecchio Lord e, al suo fianco, un tesissimo Tristan.
I suoi occhi mi cercano continuamente.
Lord Rushmore porta avanti una lunga conversazione con il padrone di casa, ma ciò non distoglie la sua attenzione dal nostro scambio di sguardi.
Perlopiù noi due restiamo in silenzio durante tutto il corso del pranzo, che finalmente giunge al termine.Al momento del brandy Tristan chiede di potermi parlare.
Mio padre non ha un'espressione molto felice, ma non può rifiutare altrimenti causerebbe una frattura nei rapporti con Lord Rushmore."Certo, andate pure."
Poi rivolgendosi al maggiordomo:"Mandate a chiamare Gemma!"Ovviamente non ci avrebbe lasciati soli.
Appena Gemma varca la soglia ci dirigiamo verso la terrazza che conduce ai giardini.
Tristan mi porge il suo braccio e mi sussurra:"Non c'è modo di restare soli?"
Non so cosa fare per accontentarlo.
Non nego di desiderare anch'io un po' d'intimità, ma non voglio nemmeno mettere nei guai Gemma.
Ad ogni modo la balia cerca di lasciarci un po' di privacy restando quanto più distante possibile, quel tanto che ci permette di discorrere senza che lei possa carpire le nostre parole."Non so come fare. Cosa pensate della proposta di mio padre?!"
"Sinceramente non so cosa pensare!"Una lunga pausa mi dice che sta riflettendo sulla nostra situazione.
Finalmente prosegue guardandomi in viso.
"Non nego di non aver gradito questo prendere tempo, anche se sono consapevole che la proposta non è irragionevole."
Si ferma e mi prende entrambe le mani.
Le osservo e sento un formicolio che passa dai suoi polpastrelli ai miei.
Alzo gli occhi e incontro il suo sguardo famelico."Vorrei poter dire che sei mia, ma tuo padre ha imposto questo limite e quindi dovremo rispettare le sue decisioni. Ciò non toglie che ti vedrò, anche a costo di incontrarti di notte."
Ci fissiamo per un lungo momento.
Come al solito mi mancano le parole, ma a volte non contano, come in questo momento.
A volte basta un respiro... una carezza... un sorriso triste, carico di significati, come quello che mi sta regalando adesso.
"Se solo potessi baciarti un'ultima volta prima che questa giornata finisca, ti lascerei più volentieri, per quanto possibile.
Ciò mi darebbe la forza di aspettare fino a domani!"Si guarda alle spalle, dove la presenza di Gemma è diventata ingombrante.
Ma forse lei ha compreso col suo cuore di donna.
Si allontana di qualche passo di modo che una quercia, col suo tronco secolare, si interponga tra noi e lei, dandoci una parvenza di solitudine senza farci incorrere in una situazione sconveniente, in caso di un sopralluogo paterno.Non abbiamo bisogno di altro!
Tristan mi avvolge nel suo caldo abbraccio ed io mi lascio guidare da lui.
Un dolce bacio diverso dai precedenti scioglie il mio cuore inondandolo di un amore immenso.
Ma il tempo che possiamo restare così è troppo breve.
Un lieve tossire determina la fine del nostro interludio amoroso e siamo costretti a tornare alla realtà.Gemma è nuovamente visibile e ci fa cenno di tornare alla villa.
Almeno so di avere un appoggio.
"Stasera verrò qui di nuovo, ho deciso! Voglio vederti."
Sono sorpresa e sconvolta.
Non ho mai disubbidito agli ordini paterni ed uno di questi è evitare gli scandali...
Ovviamente incontrare Tristan stanotte equivarrebbe a farlo per la prima volta in 17 anni di vita, ma non posso evitarlo!"Come capirò che siete qui?"
"Lascerò un fazzoletto bianco sul ramo di fronte alla tua finestra. Anche se fuori sarà buio la luce lunare sarà nostra alleata!"Rifletto in silenzio, poi espongo i miei dubbi "Ma voi sapete qual è la mia finestra?"
Mi guarda sorridente, poi:
"So molte cose di te! Molte più di quanto sia lecito sapere! Se sapessi che qualcun altro possa sapere ciò che so io sarei pronto ad ucciderlo."
Nonostante le sue parole siamo serie non ne ho paura, ma sono curiosa e, mentre passeggiamo per tornare alla villa, gli chiedo:
"Cosa sapete esattamente di così terribile?!"
Sorrido, anche perché, non avendo mai disubbidito alle direttive paterne, il mio comportamento è sempre stato più che irreprensibile, quindi di certo la sua è stata soltanto un'affermazione baldanzosa.
"So molto più di quanto tu creda... So che la tua cameriera lascia una candela accesa per tutta la notte, forse per tenerti compagnia..."
Spalanco la bocca sorpresa, mentre lui continua la sua dissertazione.
"Grazie a questo gesto..." dice, mostrandomi cosa intende "... so come diventa la tua ombra dietro le finestre, quando ti sciogli i capelli per poi spazzolarli guardando in giardino. Spesso ho temuto e sperato che tu potessi vedermi, notare quell'uomo pazzo d'amore, infatuato, non saprei dirti, che attende la sera e l'oscurità per accorrere alla tua finestra e rubare pochi attimi dei tuoi respiri!"
Il mio cuore perde un battito.
"Come avete fatto?!"
Non oso continuare.
"Non importa il come, importa il perché!"
Mi stringe la mano lasciando parole non dette tra di noi.
Ma il nostro tempo è ormai scaduto, almeno per ora."La notte sarà nostra amica... luce in un cunicolo buio!"
La terrazza incombe su di noi e i due Lord sono lì ad attenderci, l'uno con sguardo tranquillo... l'altro con la furia negli occhi!!!
Saliamo i gradoni lentamente, come se volessimo protrarre nel tempo il nostro tempo, ma le rampe sono ormai finite e la tempesta è alle porte.
Come di consueto gli ospiti si accommiatano, ma di consueto non c'è null'altro se non la speranza della sera.
Ad attendermi già so che non ci sarà nulla di buono, sebbene non riesca a comprenderne i motivi reconditi.
Restiamo soli, io e mio padre.
Gemma è salita nelle sue stanze, così cerco di andare anch'io, ma..."Aspetta, Nicole! Dobbiamo parlare."
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Il Canto della Sirena (In revisione)
Storie d'amoreNicole Angélique Southampton è la figlia del marchese James Southampton. La vita del ton scorre tra un ballo, una cavalcata ed un thè, ma questa è soltanto la superficie di acque molto più profonde...ovviamente chi ha letto "Ballo in maschera" potrà...