Sto per urlare, quando improvvisamente mi ritrovo faccia a faccia con Tristan, che riesce a chiudermi la bocca con la mano mentre contemporaneamente mi trattiene a sé col braccio.
"Shhhh! Sono io!!!"
Mi libera la bocca, ma non mi scioglie dall'abbraccio.
Sento la sua mano che preme sulla mia schiena ed una sorta di calore si irradia nel mio corpo.Restiamo così, nel silenzioso buio della camera.
Non riesco a trattenere una lacrima traditrice, che rivela ai suoi occhi il mio stato emotivo.Con l'indice blocca lo scorrere della goccia sul mio viso.
Mi osserva, poi sorride."Vieni con me!"
Faccio un cenno affermativo con la testa, mentre lui mi afferra la mano per condurmi all'esterno.
Ci lasciamo la casa alle spalle, mentre camminiamo a passo sostenuto verso il mio angolo di giardino.Non ho voglia di parlare.
Ripetere ad alta voce le parole di mio padre le renderebbe più vivide.
Ma non posso tacere.Quando finalmente siamo abbastanza lontani dall'abitazione di famiglia, Tristan si gira verso di me e mi bacia.
Il nostro è un bacio disperato.
Lacrime amare scendono imperterrite sulle mie gote.
"Non piangere! Vedrai, mio nonno riuscirà a convincere tuo padre, altrimenti si tratterà solo di attendere qualche mese dal tuo debutto, poi ci apparterremo."
Quella che lui crede essere una frase di incoraggiamento non fa altro che abbattermi inesorabilmente.
"Vi sbagliate, Tristan! Nessuno potrà fare nulla per noi."
Lui mi guarda senza capire.
Si stacca lievemente da me per potermi fissare, senza però interrompere il contatto."...Mio padre ha già deciso. Dovrò sposare l'uomo che lui stesso sceglierà. Anzi, che ha già scelto."
Passano i secondi e Tristan non risponde. Poi:
"Questo cosa significa?! Tuo padre ha parlato chiaramente di rispettare i tuoi tempi, per non rubarti l'ingresso in società. Di cosa parli?"
A questo punto le spiegazioni sono d'obbligo, così riporto fedelmente la conversazione avvenuta tra me e mio padre, anche se ho paura di aver fatto uno sbaglio.
Man mano che le mie parole toccano la sua psiche, vedo il mutamento esteriore deformare i bei lineamenti del mio Tristan.Mio...
Che parolone...
Probabilmente non sarà mai mio!"Vedrai, troverò il modo!"
Mi stringe nuovamente a sé ed una nuova consapevolezza mi appartiene: nessuno potrà dividerci.
Ci ammantiamo di silenziosi sospiri, parole dette e ripetute da milioni di amanti prima di noi, frasi che aleggiano nel buio della notte.
Una lieve carezza sulla schiena mi dà i brividi.
La sua mano risale ai miei capelli, fino a sfilarne le forcine che li trattengono.
Si sciolgono e cadono sulle mie spalle in morbide pieghe.Tristan ne afferra una ciocca e, guardandomi con sguardo di fuoco, la bacia.
"Non ho mai desiderato nulla come te adesso!"
Mi prende delicatamente il mento tra le dita e mi dà un dolce bacio.
Vorrei stringerlo a me, forte, ma la mia inesperienza mi blocca.Pochi attimi rubati ad un futuro incerto.
"Devo tornare" dico abbassando lo sguardo.
Lui mi risolleva il mento e mi sorride.
"Ogni notte alla stessa ora mi troverai qui ad aspettarti! Ogni giorno ti sarò accanto, anche se non potremo sfiorarci. Prenderemo in giro il mondo ed alla fine vinceremo."
Mi dà un ultimo casto bacio, poi insieme ci incamminiamo mano nella mano verso la mia prigione.
Siamo ormai giunti nella zona illuminata, dobbiamo separarci.
Sono triste e stanca, ma vedere il suo sorriso e la sua sicurezza mi risolleva.
Lascio la sua mano, che tenta di trattenere dolcemente la mia.
Poi rientro in casa dalla porta di servizio da cui sono uscita.
Prima di chiudermi l'uscio alle spalle, mi giro un'ultima volta.
La luce della luna conferisce riflessi argentei ai suoi capelli ed anche se non riesco a vederli, so che i suoi occhi seguono ogni mio movimento.Improvvisamente un rumore sordo alle mie spalle mi induce a chiudere la porta ed a girarmi di scatto...
Dietro di me c'è Ben, il gatto.
"Mi hai fatto prendere uno spavento!"
Dico prendendolo in braccio, quando dalla soglia appare Gemma."Credo di avere il diritto di sapere, visto che rischio il collo a proteggerla!"
Non posso fare a meno di fare un cenno d'assenso alla sua affermazione.
Ha ragione! Permettermi di uscire, senza scortarmi..."Andiamo in camera, non vorrei mai causarvi dei guai."
Stando bene attente a non far rumore, raggiungiamo la mia stanza e ci chiudiamo la porta alle spalle.
Ci sediamo sul bordo del letto e Gemma mi fissa in attesa."Cominci d'accapo, piccola mia. Cos'è successo con suo padre?"
Inizio dal principio, mentre lacrime amare scivolano giù, indisturbate.
I mutamenti d'espressione della balia mi mostrano la sua partecipazione alla mia tristezza.
Mi lascia parlare senza interrompere il filo dei miei discorsi, anche se ogni tanto un'eclamazione di stupore mista a rabbia le sfugge sottovoce."Balia, vi chiedo di essere comprensiva, vi prego!"
"Ma certo, cara. Se questo è ciò che desidera! Ad ogni modo mi permetta soltanto di metterla in guardia su un particolare argomento... so di non essere sua madre e di non avere il diritto di parlarle... ma la ho allevata come la figlia che non ho mai avuto... faccia attenzione alla forza delle passioni, faccia in modo da non doversi mai pentire di nulla."Dicendo ciò divento rossa al pensiero dei baci torridi che hanno suggellato l'incontro tra me e Tristan in giardino.
Poi Gemma interrompe le mie dissertazioni."Non dimentichi mai che il suo tesoro più prezioso è la purezza. Non la regali ad altri se non all'uomo che sposerà. Se il suo Tristan non dovesse comprendere questo tuo desiderio di castità, significherà soltanto che il suo amore non è abbastanza forte!"
Sono in fiamme.
È un discorso troppo... non saprei nemmeno io come definirlo.Non ho mai capito fino in fondo cosa significa per Gemma la "purezza" di cui parla, anche perché ogniqualvolta che le ho chiesto di spiegarmi ha sempre tergiversato... ma forse si riferisce proprio ai baci!
"Tristan mi rispetta. Non mi obbligherà mai a fare qualcosa che non voglio, né approfitterà della mia inesperienza."
Almeno spero, perché se dovesse farlo non credo di avere la forza e la volontà per fermarlo.
Ma ovviamente questo a Gemma non posso dirlo...Se ti è piaciuto ciò che hai letto dammi una stellina e seguimi :*
STAI LEGGENDO
Il Canto della Sirena (In revisione)
RomanceNicole Angélique Southampton è la figlia del marchese James Southampton. La vita del ton scorre tra un ballo, una cavalcata ed un thè, ma questa è soltanto la superficie di acque molto più profonde...ovviamente chi ha letto "Ballo in maschera" potrà...