Capitolo 12

155 22 7
                                    

Non riesco a dormire...
Sono sola ormai da molto tempo, sebbene la notte non mi permetta di quantificarne la durata.

Mi avvicino al balcone.
Il clima mite mi consente di uscire ad osservare le stelle.
Gli uccelli notturni cantano il loro grido d'amore.
Abbasso gli occhi, attirata da un movimento delle fronde.
Lì, nascosto dalle ombre della sera, il mio amore mi ha osservata nei momenti più intimi della mia toeletta...

Ho le guance che ardono.

Quasi mi aspetto di vederlo sbucare da un momento all'altro!!!

Torno in camera nella speranza del riposo.
Mi infilo nel letto e chiudo gli occhi.
Ricordi teneri si alternano a quelli tristi...
La giornata appena trascorsa mi scorre davanti agli occhi della mente.

Rifletto sulle parole di mio padre... sulla reazione di Tristan... sulle argomentazioni di Gemma... sulle nostre effusioni...
Ed è così che probabilmente mi addormento dando aria ai sogni che mi ripropongono un déjà-vu   di noi due, insieme, abbracciati.

Mi sveglio alle prime luci dell'alba ancora scossa per il sogno che mi ha accompagnato durante il riposo notturno.
Attendo a letto che la mia cameriera venga ad aiutarmi a vestire.
Quei maledetti lacci sulla schiena non permettono un minimo di autonomia!
Finalmente arriva Molly.

"Buongiorno miss, siete già sveglia?!"

Ma che domande!!! Non vedi che ho gli occhi aperti?!

"Si Molly, buongiorno a voi!"
"Cosa volete indossare stamani?"
"Non saprei, Molly. Scegli tu. Per me uno vale l'altro."

Davvero non ne ho idea. Non so se vedrò Tristan, inoltre non voglio che sia mio padre che il suo compare possano pensare che mi sia agghindata per sottomettermi al volere patriarcale.

"Come desiderate, miss!"

Molly scava nell'armadio alla ricerca di chissà cosa...
Finalmente ne esce con una bracciata di chiffon in cui riconosco il mio vestito preferito.
Molly mi conosce bene!
Ritorna verso il letto, dove sono ormai seduta sul bordo.

"Ecco miss, vi aiuto a vestirvi."

Ardua impresa entrare in tutti questi metri di stoffa! Adoro questo vestito, le sue tinte cangianti che vanno dal viola al lilla, ma credo che il modello sia stato realizzato pensando soltanto alla bellezza e non alla praticità.
Ciò non toglie che lo amo.

Finalmente sono pronta per uscire, saluto la mia cameriera e mi dirigo verso le scale.
Più mi avvicino e più sento delle voci soffuse.
Mi fermo all'imbocco della scala.

"Non temere! Farà ciò che io le ordineró ed i nostri accordi andranno a buon fine."
"Non credi che potrebbe creare problemi?!"
"Assolutamente no! È fuori discussione che in casa mia dovrà sottostare al mio volere."
"Mmm... amico mio, mi fido di te! Ma non sottovalutare Rushmore..."
"Ti ho detto che non hai nulla di cui preoccuparti. Si farà ciò che io ordineró."

Mi porto la mano alle labbra per non urlare.
Ecco, ora riesco a vedere mio padre che cammina di fianco ad Hawckhearth senior.
Non devo farmi scorgere.
Mi allontano dalla balaustra, ma è troppo tardi... 

Gli occhi del duca mi fissano dal basso.

"Vostra figlia è sulle scale."

A quel punto anche mio padre mi osserva, non mi resta che scendere.
Faccio finta di niente, anche se dentro mi sento ribollire.

Gradino per gradino, mi avvicino ai miei boia.

"Buongiorno, caro padre! Buongiorno anche a voi, caro duca!"

Entrambi mi osservano contriti.
Ma a riprendersi è prima mio padre.

"Sei mattiniera quest'oggi! Non ti aspettavamo così di buonora."

Come dubitarne?! Altrimenti mica avreste esposto così bene le vostre intenzioni?!

"Mmm... sì. Ho intenzione di fare una passeggiata in giardino a respirare un po' d'aria fresca."
"Certo, mia cara. Va pure. Ci vedremo più tardi a pranzo... avremo ospiti!"

Mio padre fa un cenno in direzione del duca, quindi presumo saranno gli Hawckhearth ad essere ospiti.
Ormai non mi interessa più.
Papà ha messo in chiaro le sue pretese, non posso fare altro che assecondarlo nell'attesa che Tristan trovi una soluzione.

"Certo padre! A più tardi. Buona giornata, caro duca."
"Buona giornata a voi, miss Southampton."

Praticamente scappo in giardino.
Qui ho il permesso di girare da sola, senza chaperon.
Che gran cosa la libertà!

Continuo a camminare ripensando a Tristan e alla nostra situazione.
Finalmente arrivo al gazebo situato al centro del giardino (c'è da dire che chiamarlo giardino è un eufemismo!!!)
Sto per entrarvi, quando sento un fruscio.
Mi giro e noto un uomo seduto su una delle panche in legno.
Non si è accorto di me.
Non capisco chi sia, tanto più che è voltato di spalle.
Da quello che vedo non può che essere un gentiluomo, con i capelli lisci e scuri più corti della moda attuale.
Sto per voltarmi ed andare via, quando si accorge di me, probabilmente per lo scricchiolio delle mie scarpe sui ciottoli che prima avevo scansato.

Dei profondi occhi chiari mi studiano lentamente...

Ha il volto squadrato e la pelle scurita dal sole.
Lentamente si alza e viene verso di me porgendomi la mano.

"Salve, sono Sebastian Hawckhearth e voi dovete essere Nicole!"

Il mio cuore perde un battito al suono della sua voce scura e mascolina.
Non credevo di essere così superficiale da apprezzare più di un uomo alla volta, ma a questo punto mi  viene il dubbio che forse mio padre ha ragione...

No, no, no!!!
Io amo Tristan, basta con questi dubbi!
Mi riprendo giusto in tempo per evitare di fare la figura dell'ebete...

"Salve Mr Hawckhearth, in effetti sono proprio io... anche se non credo sia appropriato restare qui a parlare, quando non siamo ancora stati presentati ufficialmente."

Ecco, ora è meglio che vada.
Quei suoi occhi indagatori mi fanno sentire strana!!!
Giro sui tacchi e mi appresto ad andare via, ma ho fatto i conti senza l'oste...
Tempo trenta secondi e mi ritrovo di fianco il mio praticamente-fidanzato-secondo-mio-padre!

"Non credete che cambi poco il fatto di non essere stati presentati, visto il destino che ci unisce?!"

Non ci posso credere!!!
Un altro sfacciato presuntuoso.

"Non credo di comprendere ciò di cui parlate. Vi prego di lasciarmi tornare da sola!"
"Io invece credo che voi capiate troppo bene ciò a cui mi riferisco... ma se preferite far la finta tonta, beh... a me non interessa! Verrà il giorno in cui non potrete più fingere...e presto!"

Se ti è piaciuto ciò che hai letto dammi una stellina e seguimi :*

Il Canto della Sirena (In revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora