Capitolo 2

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Audrey si guardava attorno con molta attenzione, stando bene attenta a non sbattere addosso alle persone che percorrevano l'atrio dell'aeroporto internazionale di Great Falls. Sbuffava ogni cinque minuti, come una teiera lasciata troppo sul fuoco, e quel continuo via vai di persone che le venivano contro con le loro enormi valigie le stava facendo saltare i nervi. Continuava a controllare l'ora sul suo orologio da polso e l'irritazione continuava a salire notevolmente, consapevole del fatto che chi doveva andare a prenderla lì fosse in mostruoso ritardo. Aveva deciso di non portarsi dietro Ottavia, preferendo lasciarla ad Amanda visto che comunque contava di rimanere lì solo lo stretto necessario, ovvero solo un paio di giorni per sistemare la faccenda.

Con la sua valigia giallo canarino stretta in mano decise di avviarsi verso l'uscita e sgranchirsi così le gambe, magari avrebbe trovato un taxi libero invece di rimanersene lì ad aspettare... '' Oh no. No, non è possibile! Deve essere un'allucinazione dovuta alla stanchezza. Non poteva essere lui! '' pensò inorridita quando il suo sguardo si posò sull'uomo che stava percorrendo con ampie falcate i metri che lo separavano da lei. Alto e muscoloso come un tronco di pino, con una chioma selvaggia color mogano e gli occhi d'un verde menta, sembrava ad un grosso felino pronto all'attacco; jeans sbiaditi e una camicia a quadri rendevano quell'esemplare d'uomo qualcosa di illegale. Era decisamente sexy e probabilmente avrebbe iniziato a sbavare come molte delle donne che lo stavano osservando con un sorriso beota in viso, se non fosse che lei conosceva quella persona e sapeva che non bisognava fermarsi all'apparenza.

Bello da togliere il respiro, ma uno stronzo di prima categoria dentro.

Le veniva una gran voglia di urlare, e probabilmente il tic all'occhio sinistro indicava che avrebbe potuto anche farlo a breve. Perché, in nome di Dio, di tutte le persone che abitavano a White Sulphur Spring doveva venire lui a prenderla? Avrebbe preferito addirittura farsela a piedi piuttosto che fare un viaggio in macchina con Heath! '' Forse sono ancora in tempo. Magari non mi ha ancora vista e posso svignarmela confondendomi tra la folla! '' pensò guardandosi velocemente attorno, ma lui l'aveva già notata e lo sapeva perfettamente, perciò non le restò che rimanersene lì impalata come un palo della luce.

- Ciao Audrey, hai fatto buon viaggio? – le chiese cortesemente una volta arrivatole di fronte.

- Heath. Come mai sei qui? – disse stringendosi la valigia addosso.

- L'avvocato mi ha chiamato ieri pomeriggio, ha detto che avresti preso questo volo e non volevo prendessi inutilmente un taxi quindi sono venuto a prenderti io. – le rispose con tono quasi indifferente.

- Non dovevi disturbarti. Un'ora di taxi non mi avrebbe uccisa – sibilò rabbiosa. '' Cosa che senz'altro rischierò di fare io se salgo in macchina con te. Avrei volentieri fatto a meno del tuo brutto muso un altro po!' ''

- Non ti ucciderà nemmeno un'ora in mia compagnia duckling – sogghignò Heath.

- Non chiamarmi paperotto! – sbraitò a gran voce. Capendo che non avrebbe risolto nulla con quel beota, sospirò tentando di darsi un tono – Muoviamoci. Prima sistemiamo questa faccenda, prima posso tornarmene a casa! –

L'uomo la fissò sogghignando interiormente, le fece strada prendendo la sua valigia nonostante le proteste della proprietaria ed uscirono verso il parcheggio. Adorava stuzzicarla e prenderla in giro a quel modo; sapeva perfettamente quanto si infastidisse e lui ci godeva enormemente facendole ricordare il perché di quel soprannome. Camminarono in silenzio per qualche minuto prima di arrivare alla macchina, fino a che si trovarono di fronte ad un grosso pick up rosso sporco di fango.

Audrey lo fissò inorridita. Se c'era una cosa che le dava enormemente fastidio oltre ai ritardatari cronici, era la sporcizia. Ok, lei non era la regina d'Inghilterra ma diamine! Poteva almeno dargli una ripulita prima di venire a prenderla! '' Chissà quanti germi ci sono su quest'auto... Ho la nausea, qui non c'è solo fango! ''

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