Capitolo 19 - parte prima

416 25 4
                                    


Si sentiva un disastro completo, uno straccio usato e logoro gettato nell'immondizia. Piangeva e tirava su col naso, asciugandosi le lacrime mentre camminava a rilento lungo il sentiero che l'avrebbe portata a casa; come si sentiva stupida! Era vero che aveva visto Heath con Rachel avvinghiata al braccio, vero anche che l'aveva mollata con gli altri e lui era sparito, ma non gli aveva nemmeno concesso di difendersi! A tutti si concede il diritto di difendersi dalle accuse ma troppo accecata dalla gelosia e dal senso di inadeguatezza che la prendeva quando vedeva quella stronza bionda finta nei paraggi, l'aveva fatta esplodere come un petardo cinese nel giorno di capodanno! E si sentiva ancor più idiota ad essere scappata a quel modo dal locale, e tornare a casa da sola e a piedi, in un sentiero nel bosco! I piedi le dolevano ancora di più, da quando aveva tolto quei trampoli infernali e scomodi, camminando su sassi e rametti e terra; non le era nemmeno passato per la testa che avrebbe allarmato i suoi amici ma non ci aveva pensato molto.. Non aveva nemmeno la forza di tornare indietro sinceramente, perciò se ne stava seduta su un masso a ridosso del sentiero; non si era nemmeno portata dietro il telefonino, quindi nel caso avessero tentato di chiamarla, non avrebbe nemmeno risposto.

- Sono proprio un idiota.. - singhiozzò ancora, rimettendosi in piedi e camminando velocemente verso casa.

Camminò a lungo, fino a quando non vide finalmente la sua casa e sospirò di sollievo; non era stata attaccata né dai lupi né da qualche vipera per fortuna sua.. Sotto lo zerbino trovò la chiave di riserva ed aprì la porta notando però che la porta era aperta; pensando che Heath si fosse dimenticato di chiudere a chiave non si preoccupò troppo e andò in camera per farsi una bella doccia e togliersi il puzzo di fumo e alcool che si sentiva addosso. Aveva acceso solo la lampada sulla scrivania perciò la camera non era per niente illuminata, prese le prime cose che trovò nell'armadio ovvero un banale leggins e una felpa con cappuccio quando sentì un rumore sinistro provenire dall'ufficio. Una scossa fredda le scese lungo la schiena e trattenne il respiro, in punta di piedi per non fare rumore andò nel corridoio e quando sentì qualcosa rompersi corse silenziosa in salotto dove prese un fucile e lo caricò. Le tremarono le mani dalla paura: era la prima volta che si trovava sola in casa con un ladro! Prese Pepper uscendo dalla casa, se fosse uscito gli avrebbe sparato senza troppe cerimonie! Iniziò a fare abbastanza rumore per farsi sentire e funzionò; ci fu un gran trambusto dalla stanza, poi il rumore di un vetro rotto e una sagoma scura tentare di uscire e scendere; rimase nell'ombra dietro il capanno degli attrezzi e aspettò, cercando di trattenere il respiro dal terrore. Le gambe tremavano e aveva paura che il fucile si inceppasse, cosa avrebbe fatto in quel caso? Stupidamente uscì dal suo nascondiglio, credendo se ne fosse già andato, non si accorse di qualcuno dietro di lei. La colpì sulla schiena e rotolò per terra, perdendo il fucile di mano; ansiosa guardò dove fosse ma non riuscì a raggiungerlo perché un peso le piombò sul torace. Le aveva afferrato le mani ma lei non demorse iniziando a scalciare furiosamente, ma era tremendamente pesante e lei così stanca! Le aveva anche tirato uno schiaffo quando aveva provato a mordergli il braccio, ma quando percepì una mano dell'uomo sotto la felpa urlò a squarciagola mentre cercava di levarselo di dosso; lo sentì abbassarsi e percepì un forte odore di fumo e sudore che le fece accapponare la pelle.

Le si avvicinò all'orecchio e glielo leccò viscidamente, e le sussurrò provocatorio - Non ti agitare troppo bellezza.. Ti piacerà vedrai! In fondo sei il nuovo giocattolino di Heath.. E poi ti vergognerai così tanto per quello che ti farò, che non avrai il coraggio di dirlo a nessuno! - e rise malignamente.

Quando Audrey sentì che le strappava i pantaloni urlò terrorizzata e lui per zittirla, piombò sul suo collo e la morse con ferocia; gemette di dolore e cominciò a piangere disperata. Perché era così stupida?! Perché non era rimasta con Heath? '' Heath.. Dove sei?! '' pensò con disperazione. Lo sentiva ansimare come un maiale, mentre la toccava sopra le mutandine e il seno; sapeva cosa voleva fargli ma non voleva mostrarsi debole perciò si morse il labbro tentando ancora di levarselo di dosso. Poi lo sentì. Un ringhiare forte e un imprecazione, poi il vuoto sopra di sé; girando il voltò vide Blaise azzannare la figura scura su un braccio mentre l'individuo tentava di levarselo di dosso. Gattonò verso l'arma e una volta afferrata, tentò di prendere la mira; sparò e il cane si scansò velocemente, vedendo l'uomo correre verso il bosco. Prese nuovamente la mira e sparò ancora ma mancò, forse fortunatamente la figura, vedendolo sparire in mezzo agli alberi; Blaise tentò di seguirlo, ma forse percependo il dolore della sua padrona tornò indietro. Audrey cadde a terra in ginocchio e sentì l'aria schiaffeggiarle le gambe nude, bruciandole i graffi. Iniziò a singhiozzare più forte mentre il cane uggiolava davanti a lei; era totalmente sotto shock tanto da non sentire alcune macchine parcheggiare davanti alla casa. Non sentiva nulla, nemmeno le voci che la chiamavano a gran voce; vide a mala pena il cane correre e abbaiare ferocemente verso il padrone, richiamandone l'attenzione.

Le ricette dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora