Capitolo 21

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Heath non si capacitava di ciò. Sam, il suo caro amico aveva dato di matto e si era preso una pausa. '' Cazzo.. '' pensò frustrato mentre dirigeva la mandria in pascolo più a nord, ordinando di tanto in tanto agli altri mandriani di seguire i suoi ordini. Sapeva che centrava l'amica di Audrey, ma non capiva esattamente come.

Audrey.. Non si erano ancora parlati decentemente dal giorno della festa, ma cosa avrebbe potuto dirle? Lei non lo avrebbe mai ascoltato. Sapeva che se le avesse raccontato gli ultimi aneddoti di Allen, non gli avrebbe creduto; lei ricordava un altro ragazzo, perciò avrebbe fatto quello che voleva, indipendentemente da quello che le avrebbe detto. Aveva parlato al telefono con Ethan e gli aveva chiesto se poteva investigare su di lui, quel ritorno gli puzzava come il pesce dopo tre giorni al sole; il suo amico aveva accettato tranquillamente, lo aveva ringraziato e Dio solo sapeva quanti favori gli doveva. Doveva già seguire la pista dei ladri di bestiame, ora gli aveva pure chiesto di fare del lavoro extra e l'amico non si era fatto pregare troppo, anche perché aveva un conto in sospeso con quel piccolo delinquente di Allen.

Tornò a casa ormai a pranzo inoltrato e non volava una mosca in casa, e distrattamente si chiese perché ci fosse tutto quel silenzio. Andò in cucina e ci trovò Audrey che lavava gli ultimi piatti, notando però un piatto coperto ancora in tavola; si chiese distrattamente se fosse per lui, troppo concentrato nel guardarla ancheggiare appena nei suoi pantaloni aderenti della tuta e i capelli raccolti malamente sulla nuca. Si avvicinò lentamente e silenziosamente, afferrandole saldamente i fianchi sentendola sobbalzare dallo spavento e le posò le labbra sul collo scoperto.

- Cielo Heath! Non ti ho nemmeno sentito rientrare.. - annaspò.

Sorrise sulla sua pelle - Scusami, ma non sentivo volare anima viva e mi chiedevo come mai non ci fosse nessuno nei paraggi. -

Si girò tra le sue braccia e sospirò - Amanda è in camera col morale sotto terra, Dennis ha cercato di farla parlare ma ha detto pochissimo perciò abbiamo dovuto ricucire da noi il discorso.. Non ha mangiato nemmeno granché e sono preoccupata, non l'ho mai vista così, e mi piacerebbe capire cosa diavolo sia successo ieri sera! Forse non avrei dovuto insistere perché parlasse con lui.. -

Heath le afferrò il viso con delicatezza ed Audrey sentì i calli sulla sua pelle dovuti al duro lavoro e al loro calore, e invece di essere infastidita dall'odore di sudore lei se ne sentì quasi assuefatta. Dovette notare il respiro un po' affannato e le pupille dilatate, perché sorrise malizioso e le mordicchiò scherzosamente il naso, facendole fare una smorfia.

- Comunque non sentirti in colpa d'accordo? Prima o poi avrebbero parlato, era solo questione di tempo. Diamo tempo ad entrambi di assimilare il tutto e vedrai che parleranno spontaneamente; Sam ha bisogno di alcuni giorni, anche Amanda ha bisogno di pensare poi verrà lei da te. Comunque ho leggermente fame, c'è qualcosina per me? Anche se non mi dispiacerebbe mangiare qualcun'altra.. - sussurrò al suo orecchio, mordendole il lobo e succhiandolo.

Ansimò a quel gesto e gli afferrò la canotta stringendola spasmodicamente, lasciandolo fare. In fondo che male c'era? Non l'avrebbe vista né sentita nessuno.. Vedendola così docile tra le sue braccia, decise di approfittare di quell'occasione per toccarla di più. Erano giorni che non la toccava nemmeno per sbaglio, ed ora sentiva la forte esigenza di spingersi più in là di una lieve carezza rubata. Con una mano scese languidamente lungo il fianco morbido di lei, prendendole l'orlo della maglietta larga e sollevandolo verso l'alto per toccarle la carne morbida del ventre, sfiorandole l'ombelico con la punta delle dita. Sentiva la pelle d'oca sotto il suo tocco, ma non gli bastava: scese in basso e percepì il tessuto del pantalone; lo spostò e intrufolò una mano, posando il palmo della mano sul pube e iniziò a strofinarla lentamente. La sentì mugugnare e inarcare il bacino per un maggior contatto e lui di certo da buon samaritano non glielo negò di certo, ma era avido e così decise di osare di più. Sentì quel dolce e succoso bottone d'eccitazione e prese a sfregarlo in circolo, percependo i primi umori bagnare la sua mano e i piccoli gemiti uscire dalle labbra socchiuse della sua donna, lo fecero eccitare fino allo spasmo; cominciò anche lui a strofinare il suo bacino su una sua gamba per almeno alleviare la sua ''sofferenza''. Due dita esploratrici si intrufolarono in quel caldo antro e presero a muoversi con delicatezza ma fermezza, ed Audrey per poco non cadde sul pavimento; le sue gambe stavano diventando di gelatina mentre lui continuava quella dolce ed estenuante tortura.

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