Capitolo 3

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CAPITOLO 3

* IL GIORNO SEGUENTE *

Mi svegliai il mattino seguente verso le undici con il sole che entrava piano piano dalla tenda spessa che serviva ad oscurare la finestra per potermi permettere di riposare.

Mi svegliai con il sorriso, provocato ancora a causa del messaggio che mio fratello mi aveva spedito la sera prima in risposta a quello che gli avevo mandato io.

Questa mattina mio fratello mi mancava molto meno, sapevo che entro fine giornata mi avrebbe chiamata o comunque sia mi avrebbe cercata tramite messaggio.

Dopo circa cinque minuti mi decisi a scendere dal letto per andare a fare colazione, scesi lentamente dal letto e andai per prima cosa a fare un bagno caldo, in quanto la sera prima per il caldo avevo sudato molto, inoltre era mia abitudine anche in Italia appena sveglia fare un bel bagno, mi aiutava in un certo senso ad iniziare bene la giornata e a rilassarmi il più possibile quando mi alzavo stressata.

Dopo il mio bagno mattutino scesi subito dalla mia stanza-mansarda per andare a fare colazione, i miei genitori erano già entrati in servizio quindi ero da sola nel nostro appartamento, se così si può definire; sono sempre stata abituata al fatto che fosse mio fratello a prepararmi la colazione e solitamente me la portava anche a letto, si ero la piccola di casa e Jacob mi viziava sempre, era anche per questo che ero molto legata a lui.

Per colazione presi dal frigo del latte, che ero solita bere freddo e della nutella. Presi poi una sedia per poter prendere da uno scaffale il pancarré. Preparai la mia buona e soprattutto sana colazione composta da pancarré con nutella e un bicchiere di latte e iniziai a mangiare. Finii di fare colazione alle 11 e mezza e mi misi a guardare i cartoni alla tv. Verso l'una i miei genitori tornarono per pranzare con me, subito dopo aver pranzato purtroppo dovettero subito tornare in servizio lasciandomi ancora una volta da sola. Decisi però di andare a fare un giro per vedere meglio l'accademia in quanto purtroppo non ero riuscita a vederla bene il giorno prima.

Avevo ancora qualche difficoltà nel parlare americano ma conoscevo abbastanza l'inglese quindi comunicavo principalmente usando l'inglese che da quando ero piccola i miei mi avevano insegnato sapendo che prima o poi avrebbero ricevuto quella dannata lettera. Dico dannata in quanto per quella lettera mi avevano divisa da mio fratello, anche solo pensarci mi doleva un po' il cuore, avere mio fratello lontano da me era struggente mi mancava non ero davvero abituata a stare lontana da lui, capitava ogni tanto che non passavo del tempo con lui ma solitamente non erano più di tre forse quattro ore.

* FLASHBACK *

Era un pomeriggio di metà settembre del 2003 avevo da appena un mese compiuto otto anni e i miei come sempre erano in servizio in accademia e mio fratello da amici, ricordo che rimasi da sola a casa e che i miei genitori non avevano avvisato mio fratello di questo fatto perché pensavano che anche se avessi passato qualche ora da sola sarei stata bene lo stesso. Rimasi da sola fino alle cinque circa dopo di che sentii dei rumori alla porta subito corsi verso di essa pensando fosse mio fratello, ma dovetti ricredermi subito qualcuno era entrato nella mia casa ma non era qualcuno che conoscevo, era un uomo che non avevo mai visto in vita mia, era un uomo ubriaco che cercava qualcuno, non cercava me ma la sua ragazza ed era davvero arrabbiato per essere stato lasciato.

Mi vide e subito mi venne incontro, capii subito cosa voleva fare mi si potava dire tutto ma non che ero una bambina stupida o ingenua, cercai di scappare ma avevo solo quattro anni e non ero brava a scappare, venni subito catturata dall'uomo che mi riportò nel salotto di casa, ricordo che urlavo il nome di mio fratello a squarcia gola e ricordo che l'uomo stava per spogliarmi ma fu bloccato da qualcosa o meglio qualcuno, mio fratello... mio fratello era arrivato, era li per salvarmi, era incazzato glielo leggevo negli occhi nelle parole che uscivano dalla sua bocca e dai colpi che sferrò in seguito sul viso dell'uomo che poco prima mi stava toccando.

L'uomo venne arrestato dopo poche ore. Rimasi così da sola con mio fratello a piangere sul suo petto finché non mi addormentai. Mi risvegliai solo qualche ora dopo sentendo mio fratello litigare con i miei genitori per il fatto accaduto poche ore prima. Da quel giorno mio fratello mi ha sempre portata con se senza mai lasciarmi una volta.

Dopo la lettera era preoccupato per me lo vedevo nei suoi occhi, nei suoi atteggiamenti e nelle sue parole.

* FINE FLASHBACK *

Mi ripresi dal mio stato di trans quasi subito, essendomi resa conto di essere finita addosso a qualcosa o meglio qualcuno.

Era un ragazzo alto e magro, dagli occhi azzurri come il cielo e i capelli biondi, era il ragazzo più bello che avessi mai visto dopo mio fratello ovviamente. Dopo qualche secondo mi resi conto che stavo fantasticando su quel ragazzo ancora sdraiato a terra per colpa dell'impatto.

<< s-s-s-scusa... >> dissi balbettando, ero davvero imbarazzata per l'accaduto.

<< no scusa te... ero distratto >> mi rispose lui gentilmente mostrandomi un sorriso un po' imbarazzato.

<< scusa è che stavo nel mio mondo... e non ho fatto caso... >> stavo per spiegarmi quando lui mi bloccò.

<< non devi scusarti davvero, non ha importanza >> mi disse di nuovo col sorriso, ma questa volta non era un sorriso imbarazzato ma un sorriso sincero.

<< beh... mi chiamo Alice, piacere... >> dissi porgendogli una mano che lui subito accettò.

<< Stephan piacere tutto mio >> disse stringendo la mia piccola mano << quanti anni hai piccolina? >> mi chiese con voce dolce.

<< ho solo dieci anni... e te? >> chiesi io a mia volta << ho 17 anni >> mi rispose lui.

Aveva la stessa età di mio fratello... o mio dio quanto mi manca il mio fratellone.

Pov's Stephan

Stavo camminando per la mia nuova accademia, pensando al fatto che mi mancava la mia famiglia, in particolare la mia sorellina quando ad un tratto i miei pensieri vennero bruscamente interrotti da qualcosa che mi era caduto addosso. Subito mi accorsi che, quel qualcosa non era un oggetto ma una bambina. Mi fissava in modo strano come se avesse visto Gesù, ma si riprese subito e iniziò a scusarsi era una bambina bionda dagli occhi azzurri, non molto alta e magra, si chiamava Alice e aveva solo dieci anni.

Mi ricordava il mio vecchio migliore amico Jake, il quale non vedevo da anni ormai, da quando mi ero trasferito dall'Italia.

Pov's Alice

Mi stava guardando in modo strano ma probabilmente era solo una mia impressione. Lo salutai poco dopo per poter tornare ad esplorare l'accademia. Feci molti incontri anche se erano tutti militari, erano tutti molto carini con me e volevano essere gentile. Durante il pomeriggio speso a incontrare militari mi ero già fatta parecchi amici.

Tornai all'appartamento per trovare i miei genitori seduti sul divano a parlare, di un argomento che mi fece intristire parecchio.

SPAZIO ME ♥

Ragazze scusate il ritardo per la pubblicazione ma sono stata un po' impegnata :) ma ora ecco a voi il capitolo nuovo... Spero vi piaccia ♥♥♥

Army - Zayn Malik[z.m.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora