Capitolo 29

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CAPITOLO 29

Tornammo a casa e finalmente io potei correre nella mia stanza per poter fare una doccia e potermi togliere il sale del mare di cui era impregnato tutto il mio corpo. Arrivata davanti alla porta della mia stanza mi ricordai che Zayn stava dormendo e con estrema lentezza cercai di aprirla per non svegliarlo.

Appena aperta la porta mi accorsi che le mie supposizioni erano esatte ma con una piccola differenza il ragazzo non dormiva nel suo letto come stabilito ma nel mio. Zayn era sdraiato a pancia sotto con le labbra leggermente dischiuse e inclinate in un piccolo sorriso, il lenzuolo a coprire solo la parte inferiore del suo corpo, stingendo con le braccia uno dei due cuscini quasi come se avesse bisogno di qualcuno accanto.

Ero paralizzata, immobile e fissa a guardarlo. Non riuscivo a distogliere il mio sguardo dal suo corpo, dal suo viso ma soprattutto da quel piccolo sorriso. Talmente immersa nei miei pensieri non mi ero resa conto che il ragazzo si stava muovendo. Zayn era in piena fase di risveglio mi affrettai così a prendere l'intimo e dei pantaloncini con una canotta e corsi in bagno chiudendo la porta a chiave dietro di me. Mi gettai sotto l'acqua della doccia e dopo aver lavato il corpo e i capelli spensi l'acqua e afferrai una asciugamano abbastanza grande per potermi coprire e asciugarmi. Infilai l'intimo e i vestiti, infine asciugai i capelli e uscii dal bagno dopo poco.

Uscita dal bagno trovai Zayn fisso ad ammirare fuori dalla finestra il mare. Aveva uno sguardo triste mentre senza degnarmi neanche di uno sguardo iniziò a parlare

<< allora siete tornati >> disse il ragazzo senza distogliere lo sguardo dal mare

<< beh si... siamo tornati da un po' >> risposi abbassando il capo imbarazzata

<< beh potevate svegliarmi per avvisarmi >> disse con tono arrabbiato

<< stavi dormendo e non mi sembrava giusto svegliarti >> mi decisi a dire alzando di poco la testa

<< dovevi svegliarmi punto e basta! >> urlò il moro lanciando un leggero pugno al muro vicino alla finestra. Mi avvicinai piano piano al ragazzo fino ad arrivare a toccargli una spalla. Zayn era appoggiato con la testa sul suo avambraccio lo sguardo triste e una lacrima che era scappata forse al suo controllo gli bagnava la guancia.

<< Zay che ti succede? >> chiesi guardandolo preoccupata

<< mi hai chiamato Zay... >> disse il ragazzo facendo un piccolo sorriso ma senza rispondere alla mia domanda

<< non dovevo forse? >> chiesi imbarazzata

<< non ho detto questo è solo che è da quando... >> non lo lasciai terminare sapendo già dove volesse arrivare

<< lo so >> risposi malinconica

<< ehi perché questo tono? >> chiese il ragazzo con tono dolce. Zayn aveva cambiato posizione, ora, era distaccato dal muro era dritto in piedi davanti a me con una mano mi stava accarezzando una guancia e con l'indice e il pollice dell'altra posizionati sul mio mento mi fece alzare la testa facendo incontrare il blu dei miei occhi con il caramello dei suoi.

<< dimmi che ti succede Zay >> ripetei la mia domanda ignorando a mia volta la sua

<< non mi succede nulla >> disse il ragazzo sorridendo

<< allora perché hai alzato la voce con me? E perché eri triste mentre guardavi il mare? >> posi altre due domande al moro ancora di fronte a me

<< non lo so perché ho alzato la voce e per la seconda domanda penso che la risposta sia la mia famiglia >> rispose il moro guardandomi fisso

Army - Zayn Malik[z.m.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora