Capitolo 12

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È passata una settimana da quando ho conosciuto Maja. È una ragazza davvero strepitosa, la migliore che potessi incontrare. Siamo uscite insieme il giorno dopo la festa e il giorno dopo ancora e ancora, praticamente sempre. Non credo gli piaccia tanto visto il suo comportamento molto amichevole e scherzoso, in verità non so riconoscere se qualcuno prova simpatia per me in un modo diverso dagli altri viste le mie scarse esperienze, comunque non credo di avere molte speranze con lei data la sua bellezza e la sua calamità attrattiva verso le altre ragazze.

Oggi incontrerò di nuovo Maja, ma stavolta credo di potermi permettere di fare un piccolo passo successivo, almeno per fargli capire che mi interessa.Sono le due del pomeriggio e l'incontro è previsto per  le otto di questa sera. Praticamente ho tutto il tempo per prepararmi.

Che grossa balla. Mi sono addormentata e non ho puntato la sveglia.La piccola lancetta segna le sette in punto. Sono ancora sotto trauma per il risveglio troppo movimentato e rischio di cadere per terra se non faccio attenzione. Prendo al volo una magliettina color bianco fantasma con delle foglioline stampate un po' qua e la per tutta la stoffa. Afferro un paio di pantaloni neri super aderenti e delle scarpe dalla suola bassa bianche. Infilo tutto velocemente e vado a preparami il più in fretta possibile.

Il cellulare segna le otto e cinque. Non mi aspettavo di uscire di casa così presto, mi immaginavo ore e ore di preparazione invece di questa oretta scarsa. Comunque il ritardo non è di tantissimo quindi me lo posso permettere. Arrivata alla via che porta alla casa di Maja noto delle luci colorare l'ambiente di rosso e blu. Che sia la polizia? Non ne ho idea. L'unica soluzione è andare a vedere cosa succede, tanto devo passarci comunque. Man mano che mi avvicino un rumore di sottofondo riecheggia nell'aria provocando un fastidioso borbottio.Ora che ci faccio caso inizio a vedere delle persone.Dovrei mettermi gli occhiali. Accelero il passo. La gente inizia a prendere forma e le parole a prendere significati. Le volanti della polizia sono parcheggiate attorno ad una casa e una autoambulanza sbuca dal nulla dall'altra parte della strada.Riconosco la casa, è quella di Maja. Inizio a correre, fregandomene di tutto e tutti, di ogni pensiero pessimistico e di ogni parola pronunciata dalla gente. Arrivata davanti alla casa inizio a spintonare per riuscire a vedere cosa stia succedendo.Giunta in prima fila mi guardo attorno e noto una barella con qualcosa di sopra ricoperto da un telo nero. Non vedo Maja. Esco dalla folla e mi avvicino ad una volante con un uomo seduto dentro che parla con qualcuno al di là della ricetrasmittente. Mi avvicino e lo sento parlare. Anche se piano riesco a recepire tutto, ogni singola parola. Mi allontano dall'auto e dalla gente, dal rumore delle voci e dai piccoli sospiri di chi la conosceva. Arrivo all'inizio della strada e mi fermo, non respiro, non penso. L'unica cosa indelebile e irrimovibile sono le comunicazioni dell'agente nell'auto, che passava le ultime parole prima di tornare alla centrale:"Allora è ufficiale. Secondo la scientifica Maya St. Germain è deceduta per omicidio."

Emison:Vedo Solo Il Suo Sorriso.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora