Capitolo 14

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Le luci mi rendono difficile vedere con chiarezza. Sento molte voci, molte imprecazioni e altro, non credo che se fossi morta sentirei tutto questo. Non percepisco alcun dolore eppure ricordo di essermi tagliata le vene...non capisco, dove sono? "Emily! Emily apri gli occhi!" Madre? "Sei in ospedale. Hai tentato..." Dillo. "Hai tentato il suicidio. Ma perché? Cosa ho sbagliato? Ti prego di qualcosa!" È inutile. Non riesco a proferire parola, nemmeno una, nemmeno un suono. " Capisco che adesso non vuoi dirmi nulla..." Giro la testa verso sinistra e osservo con curiosità i macchinari che mi tengono in vita, almeno quelli che non mi fanno morire di dolore. " Sei sotto antidolorifici" Immaginavo "Alison è sotto, non ha lasciato un' attimo l'ospedale." Ma perché? Cosa vuole da me? Le avevo detto esplicitamente che non volevo parlarle. Sei andata alla sua festa. Un motivo ci sarà. Beh giusto ma lei non sa cosa penso. "Verrà per l'orario di visite. Riposati adesso..." Mi accarezza la guancia e mi dà un bacio sulla guancia. Mi guarda un'ultima volta ed esce. Ma perché non sono morta? Sicuramente tutto sarebbe stato più facile, almeno per me.

Sono le 17:00. Non ho dormito neanche un secondo, ho fissato per tutto il tempo quelle macchine pensando a cosa sarebbe successo se ora li staccassi. Perché non provarci? Tanto dopo questo tentato suicidio la tua vita è finita. Che pensieri di merda. L'orario di visita è iniziato proprio adesso, ma cosa devo dirle?Manco la conosco. Ma conosci cose che le altre persone non sanno. "Emily..." è li, che mi fissa. Appoggiata sull'uscio della porta. "Come ti senti?" Provo a dire qualcosa. Niente. "D'accordo. Adesso siamo solo io e te." chiude la porta e si avvicina a me, lentamente. "So che la morte di Maja ti ha colpito molto, ma si va avanti, di certo non in questo modo." Si appoggia ai piedi del letto " anche io conoscevo Maja, era una cara amica." Immaginavo la conoscesse, non inviterebbe un estraneo in casa propria. "L'avevo conosciuta al Brew, anche lei con piccoli problemi con l'alcol. Di certo da sobria non le avrei neanche degnato uno sguardo" Dove vuole arrivare? " Emily è giusto sentirsi tristi ma lei non vorrebbe che ti uccidessi" lei neanche voleva morire. È stata uccisa. "Ti prego di qualcosa!" Sospira " non vuoi ancora parlarmi per quello che è successo?" In un certo senso è vero, non ho ancora mandato giù questo boccone amaro " Se lo vuoi sapere,io provo qualcosa per te. Noel non mi piaceva più come un tempo, era diventato più sgarbato, più violento. Mi sono buttata sull'alcol anche per questo, avevo paura di lasciarlo." Mi poggia delicatamente una mano sulla guancia destra,sento il suo calore e i piccoli spasmi delle sue dita "Non volevo che tu soffrissi Emily." Mi poggia l'altra mano sulla guancia sinistra, accarezzandola "Non posso far soffrire qualcuno che mi piace, non credi?" Le piaccio allora? Si avvicina al mio viso con il suo. La presa diventa salda. Le sue labbra sfiorano appena  le mie "Se vuoi che mi fermi...devi dirlo. Fermami.Opponi resistenza" Non riuscivo a parlarle. Potevo scansarmi e invece non feci nulla. Lasciai che le sue labbra toccassero le mie. Ti prego non fermarti. Le sue mani scendono verso l'addome e poi ancora verso i fianchi. Vuoi farlo qui? "Voglio farti capire..." inizia a baciarmi sul collo. Gemo. "Quanto tu mi piaccia" come sei irresponsabile Alison. Così irresponsabilmente attraente. Mi spingo in avanti con la schiena, schiacciandomi su di lei, facendo aderire i nostri corpi quasi perfettamente. Accarezzo con la mano destra il suo volto e con l'altra la spingo verso di me "Non credo sia sicuro farlo qui. Nemmeno nelle tue condizioni." Che sfortuna eh? "Però..." però? "Se tu vuoi, potrei inventarmi qualcosa" annuisco. Senza nemmeno pensarci, vero Emily? Lei si alza, si avvia verso la porta e la chiude a chiave "Vediamo cosa possiamo fare..." stupiscimi, Alison...

Emison:Vedo Solo Il Suo Sorriso.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora