2.

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La mia stanza è abbastanza grande.
Due pareti sono interamente di vetro scuro che lasciano una vista spettacolare da qua su, le altre due sono bianche ma penso che non le lascerò così, in futuro le farò grige.

In futuro intendo oggi stesso.
Il letto è poggiato contro la parete bianca ed è collocato in mezzo alle due grosse finestre in modo da lasciare lo spazio per due comodini da entrambi i lati.
Osservo il colore bianco di un armadio alla sua sinistra.

Aprendo le valige inizio con calma a sistemare i vestiti nel armadio.

Chissà se Brendan sarà così simpatico tutto il giorno, non capisco perché si è comportato in quel modo, avrà i suoi problemi ma io non gli ho fatto nulla, sarà perché gli ho rovinato la scopara con quella Thrish o Patrish... insomma come si chiama.

Tra la roba che ho messo nelle valige noto anche un piumone, lo avrà messo mia madre perché non ricordo di averlo fatto io, ecco perché la valigia pesava così tanto.

Decido di prenderlo e lo sistemo sul letto dato che al momento non c'è ne uno.

Con mia grande sorpresa noto Brendan poggiato alla soglia della porta, mi sta fissando ma faccio finta di niente e ignoro la sua presenza per alcuni secondi.

"Puoi anche entrare, non mangio le persone." Ironizzo.

Lo sento ridacchiare e dire:
"Tranquilla pidocchietta, non voglio entrare. Volevo solo avvisarti che io vado al centro commerciale a fare un po' di spese. Ti serve qualcosa?"

Dice con un ghigno e incrocia le braccia.

Mi alzo, mi avvicino, fisso intensamente quei occhi marroni. Devo ammettere che sono magnifici.

"Non mi chiamare pidocchietta, mi pare di averti già detto il mio nome quindi usalo se devi chiamarmi, altrimenti non mi interpellare."

Puntualizzo cercando di mantenere un tono minaccioso davanti a quei occhi che se fosse possibile mi potrebbero scogliere.

"Vengo anche io ma se per te va bene, altrimenti vado da sola." Puntualizzo.

Ride di nuovo e con un ghigno dice

<< No. tu vieni con me, non conosci ancora il posto.>> Sorrido ma lui gira i tacchi e va di là.

Dieci minuti dopo.

Siamo in macchina e questo silenzio è più che imbarazzante e mi sta uccidendo.

L'unica cosa che riesce a rompere il silenzio è la musica che parte in radio: Wrecking Ball di Miley Cyrus io canticchio sottovoce.

"Siamo arrivati." mi avvisa
Brendan a voce alta che viene comunque coperta dal volume alto della musica.

Mentre entriamo nel centro commerciale, prendo un carrello e seguo Cameron.
Butta dentro della pasta, vari tipi di sugo, snack, tramezzini, e altre schifezze.
Il carrello sta diventando molto pesante e Brendan sembra accorgersene.

Si ferma e afferra il carrello dandomi una leggera spinta.

"Dammi, lo porto io, troppo pesante per una pidocchietta, ci metteremo anni di questo passo." Sorride scocciato.

Cerco di trattenere la rabbia nei confronti del atteggiamento che assume con me, non potrebbe essere più calmo?

"Ti ho detto di non chiamarmi pidocchietta." Dico guardandolo negli occhi.

"Per una volta che sono gentile con qualcuno non ricevo nemmeno un 'grazie Brendan"' Ironizza e fa il finto offeso.

Continuo a guardarlo negli occhi e rido.
" Gentile? tu? ma se da quando ho messo piede in quella casa non hai fatto altro che ignorarmi.
Dato che dovremmo convivere, cerca almeno di essere più socievole." sembra immerso nei pensieri e non mi sta ascoltando.

My Personal Drug| L'inizio Di Un Amore Tossico Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora