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Il fastidioso rumore della sveglia risuona in tutta la stanza costringendomi a svegliarmi.

Sbadiglio come un ippopotamo e apro gli occhi.

Delle possenti braccia sono avvolte intorno alla mia vita e la testa di Brendan affonda tra i miei capelli, sento il suo petto contrarsi disturbato dalla sveglia.

"Non sono stato io! No non è colpa mia!"

All'improvviso Brendan alza la testa, senza lasciare però la mia vita, e un'espressione agitata prende il controllo del suo viso.

Non riesco a trattenere una risata a causa della sua reazione al semplice suono di una sveglia, è davvero buffo.

"Eh già... questo è l'effetto del dopo sbronza, smettila di ridere!"

Mi riprende.

"Non... non penso sia solo l'effetto del dopo sbronza, forse sei nato così, non ci hai mai pensato?"

Lo derido liberandomi dalle braccia di Brendan e dalle coperte e rimandando stesa sul letto.

"Madison!"

"Brendan!"

"Smettila di ridere di me!" mi ordina.

"Se no?" chiedo sarcastica, sempre trattenendo una risata.

È così bello anche di prima mattina?

Già lo è! Te lo ripeto da quando sei entrata in questo appartamento.

No! Non devo fare certi pensieri! Ma che mi prende?

È solo un gran pezzo figo della madonna con un fisico del porco greco, tranquilla non ti perdi niente.

Ha i capelli tutti scompigliati è il viso stropicciato, i suoi occhi appaiono più grandi e di un colore più intenso appena sveglio.

Okay forse è il caso che io la smetta! È il mio coinquilino...

È il tuo coinquilino sexy.

"Ti accompagno io a scuola." Mi informa.

"Agli ordini capo!" Ironizzo io.

Vado in camera mia e prendo dell'intimo pulito, un maglione nero e largo che mi arriva fino alle ginocchia, calzamaglia nera, parigine nere, e dei pantaloncini corti che verranno coperti dal maglione.

Vado in bagno, mi lavo il viso e i denti, spazzolo i capelli e decido di piastrarli dato che oggi fanno letteralmente pena.

Applico un leggero strato di mascara sulle ciglia e mi dirigo in cucina per vedere se Brendan è lì.

"Non fai colazione?"mi chiede Brendan bevendo un sorso della sua aranciata.

Di solito non faccio mai colazione non ci sono abituata.

"No grazie, non riesco a ingerire niente la mattina. Tu invece stai mangiando come un bue e non sei ancora pronto." lo derido nuovamente.

Mi guarda con un'aria frustata e io sorrido.

Vado nella mia stanza e preparo la mia cartella, ovviamente nera e ci metto dentro l'agenda, qualche quaderno, astuccio e il nuovo orario scolastico .

Vi ho mai detto che ho la tendenza sul nero?

Apro la scarpiera e prendo le mie Globe, indovinate di che colore???

È un mistero.

Le indosso e mi dirigo nuovamente verso la porta della cucina.

"Ma tutto questo nero??" mi deride Brendan.

"Il nero è bello."

"Già, fa vedere il tuo buon umore."

"Visto?" Fingo un sorriso

"Andiamo, arriveremo in ritardo."
Mi avverte.

"Ma se sei tu che ci hai messo un'ora e mezza per prepararti!" lo riprendo io.

Scoppia in una risata e poi apre la porta del appartamento facendomi segno di uscire per prima. Esco e mi fermo, chiude la porta a chiave.

Chiamo l'ascensore ed entro dentro seguita dal biondo dietro di me. Le porte si chiudono e Brendan schiaccia il pulsante per il piano terra.

Ci mettiamo un po' ad arrivare giù dato che questo è un enorme grattacielo.

Il silenzio cala nel ascensore e l'imbarazzo invade il mio corpo.

"Non sei obbligato ad accompagnarmi." dico non pensandolo veramente. Non so dove si trova la scuola perciò non arriverei a scuola senza perdermi almeno venti volte di seguito.

"Non sai dove si trova la scuola, non fare troppi complimenti e sali in auto." dice quando le porte dell'ascensore si aprono e usciamo dal portone.

Il tragitto in macchina non è silenzioso come credevo, parliamo del più e del meno accompagnati dal sottofondo della musica.

Finiamo di ridere quando ci fermiamo davanti a una grossa struttura, quella che sembrerebbe essere la mia nuova scuola.







My Personal Drug| L'inizio Di Un Amore Tossico Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora