16.

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Brendan

In macchina il tragitto è breve ma carico di tensione a causa dell'accaduto.
Madison è sdraiata sui sedili e non capisco se sia svenuta o semplicemente stia dormendo.

In ogni caso non sta bene, quel verme viscido ha abusato di lei e sarà difficile per lei riprendersi.

Tutto mi porta a pensare che sia colpa mia, se solo fossi stato lì, niente di tutto questo sarebbe potuto succedere.

È tutta colpa mia, se l'avessi messa in guardia prima, Madison non avrebbe subito tutto questo.

La sola idea di quelle mani schifose sul suo corpo fa salire di un gradino la mia rabbia, più penso a quali sono le conseguenze più la mia ira aumenta.

Circa venti minuti dopo ci ritroviamo davanti casa e faccio cenno a Nash di salire.

Madison non è ancora sveglia per ciò me ne occupo io.
Lentamente apro lo sportello dell'auto e sistemo la ragazza tra le mie braccia.
Chiudo l'auto ed entro nel portone andando verso l'ascensore.
Entro in casa e con fatica chiudo la porta.

Mi dirigo verso camera di Madison con lei ancora in braccio, posandola delicatamente sul letto e togliendole la giacca di dosso.

Che ne sarà della sua continua vivacità?
Ha preso due colpi, due colpi che non sono per niente leggeri: la morte di suo fratello e la morte della sua allegria interna.

Stava trovando il coraggio di affrontare la morte di suo fratello, è Ora? Ora quel tizio la su ha deciso di tirarle un altro brusco colpo.

Fisso in suo viso angelico ancora per un po', non ha quella sua solita aria con un espressione beata, come quando si addormenta in macchina dopo scuola, il suo viso è stanco e torturato, intravedo anche un rossore sullo zigomo e intuisco che potrebbe diventare viola.

Decido di preparare un paio di cosette che intuisco potrebbero farla sentire meglio al suo risveglio.

Mi toccherà salvarla, ma come faccio a salvare qualcuno se non sono in grado di salvare me stesso dal mio dolore?

Madison

Spalanco lentamente gli occhi nel tentativo di riconoscere l'ambiente in cui mi trovo.
Riconosco subito i muri grigi e la grande finestrata che lascia una splendida vista su tutta la città.
Sono nel mio letto, coperta fino al collo con il piumone.

Sento un fastidio la sotto che mi rammenta tutto l'accaduto e conferma che purtroppo non era un fottutissimo incubo.

Un delizioso odore di muffin si diffonde nell'intera stanza, anzi, nell'intera casa.

Prendo forza e cerco di alzare lentamente la testa.
Appena distacco la testa dal cuscino sento un male atroce percorrere la mia testa. Prendo fiato e ignoro quel mal di testa uscendo dalla mia stanza.

Brendan, stranamente è alle prese con i fornelli e non nota la mia presenza.
Che ne sarebbe stato di me se non sarebbe arrivato lui, lui è Nash?

Lo osservo mentre sforna quei muffin dal forno e si gira con l'intento di sistemarli su un piatto.

Due tazze di tè ancora fumanti sono poggiate sul tavolo assieme ad altri cibi di cui alcuni dolci e altri salati.

Appena mi nota lascia stare quello che stava facendo e il suo sguardo incontra il mio.
Mi viene in contro e cerca di abbracciarmi, ma io con un sussulto
Indietreggio di un passo.
Come se avessi paura...
"Madyson... Non ti farei mai del male."
Con il nodo in gola, che minaccia di provocare un pianto con grida isteriche mi avvicino e mi fiondo tra le sue braccia.
Con il respiro affannato non tento più di trattenere le lacrime, così lascio che quest'ultime bagnino il mio viso e la spalla di Brendan.

Le sue braccia possenti circondano saldamente la mia vita, così forte che mi manca il respiro, ma non mi importa, quel abbraccio ha fatto si che almeno una scaglia del mio cuore si aggiustasse.

"Nessuno ti farà più del male, promesso. " sussurra nel incastro del mio collo.

Stacco l'abbraccio e cerco di asciugare le lacrime dal viso.

Guardo Brendan ringraziandogli abbozzando un piccolo sorriso.
Abbasso lo sguardo e rabbrividisco a causa del freddo che percorre il mio corpo.

"Vado... A farmi una doccia." Dico con voce rauca.
Annuisce e torna a fare ciò che faceva poco fa, mentre io mi dirigo verso il bagno.

Tolgo la camicia che indosso e apro l'acqua calda aspettando che la vasca si riempia.
Mi immergo nell'acqua quasi bollente e prendo la spugna.

Strofino, strofino, strofino con rabbia, rabbia e nausea.
Rabbia perché non ho saputo difendermi quando hanno abusato del mio corpo, e sopratutto perché mi pongo così tante domande che non hanno una risposta.
Nausea perché mi sento sporca, quelle mani hanno lasciato un impronta sulla mia pelle che voglio cancellare, voglio togliere dalla mente  quelle immagini che mi schifano, seppure mi risulta così difficile farlo.

Al mio rientro in camera trovo Brendan intento a fissare una delle foto che ho sistemato sulle mensole.
Mi avvicino senza fare rumore e osservo la foto in questione.

Sono ritornata dopo circa un mesetto.
Spero tanto che il capitolo vi piaccia.
Avviso
Il prossimo non sarà un capitolo ma la presentazione in cui vi farò scegliere per bene i personaggi.
Ho in mente di cambiare anche la copertina e forse il titolo dato che la storia ha preso una strada che inizialmente era diversa, ma questo più avanti.
Vi adoro.

-Andry🖤



My Personal Drug| L'inizio Di Un Amore Tossico Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora