Osservo con particolare attenzione la foto che impugna.
Tre volti felici compaiono sull'immagine catturata da una vecchia Polaroid.
Tra le possenti braccia di mio fratello, vi erano due bambine, sorrido con l'amaro in gola.Quella sera mio fratello era tornato dalla caserma, non era una sera qualunque.
Si festeggiava il compleanno di mia madre, così, lui veni a trovarci.Quella sera fu memorabile, come tutte le altre che passai con lui.
Negli ultimi anni non ho mai avuto la possibilità di passare molto tempo con lui, ma sapevo che ho c'era, sapevo che anche da lontano mi pensava, pensava a me, a mia madre e alla sua sorellina.Ora è diverso, sento un vuoto costante dentro al petto, mi sento sola nonostante io non lo sia.
La presenza di Brendan non mi infastidisce affatto, ma non voglio che la gente attorno a me si rabbui per i miei dispiaceri.
Il calore del suo palmo all'improvviso si fa presente sul mio collo e non so come ma in meno di un istante finiamo stretti in un abbraccio.Non piango, non più.
Respiro profondamente, questo è tutto ciò di cui necessito in questo istante.
È come se nelle ultime quarantotto ore i problemi abbiano plasmato una gabbia attorno a me, in modo da non farmi rifiatare nemmeno per un istante.Voglio solo che quella gabbia venga
deperita ora, voglio respirare liberamente come pochi giorni fa.
Ma non mi viene facile, per niete.
Con il tempo riuscirò a cancellare quelle mani dal mio corpo, forse riuscirò a non odiare più me stessa, forse riuscirò a riempire quel vuoto che tanto si fa sentire.Non sono certa di potercela fare, ma ho sempre tentato di tutto, in tutte le condizioni.
Perché non farlo ora?Stacco l'abbraccio e e scruto con attenzione gli occhi di Brendan.
Mi allontano e cerco di valutare se è il caso di farlo o meno.Ma in fondi cosa ho da perdere?
"Brendan ti dispiace uscire un momento?" Chiedo gentilmente.Lui incerto annuisce ed esce chiudendo la porta alle sue spalle.
In fretta apro l'armadio e indosso degli skinni verde militare e una felpa nera semplice.
Infilo le scarpe alte e mi dirigo verso il mobiletto, apro il secondo scaffale e ne estraggo le chiavi.Uscendo dalla stanza attraverso anche la porta d'entrata seguita da Bendan.
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My Personal Drug| L'inizio Di Un Amore Tossico
Hayran KurguLe sue braccia possenti circondano saldamente la mia vita, così forte che mi manca il respiro, ma non mi importa, quel abbraccio ha fatto si che almeno una scaglia del mio cuore si aggiustasse. "Nessuno ti farà più del male, promesso." sussurra ne...