18.

90 7 1
                                    

"E perché mai dovremmo andare dal vicino di tua madre?"
Mi chiede Brendan con curiosità, insistendo ormai da quasi mezz'ora.

"Ti piacciono i motori?"
Lo sorprendo con questa domanda focalizzandomi sui suoi occhi e tentando di fargli intuire le mie intenzioni.
Sembra aver capito.
"Tu...? Davvero...?Sei un meccanico?"

Stupefatta dalle sue parole, mi arrendo e gli faccio ceno di salire in macchina. 

"Guido io." anticipo in tono  seccato.

 Salita al posto guida allaccio la cintura e metto in moto.

"Che intenzioni hai?"
Brendan mi sta facendo innervosire con tutte le domande che fa, decido di non dargli alcuna risposta fino a destinazione.

Una volta percorsa tutta la superstrada di San Diego svolto a destra nel viale Ed.Escap e mi fermo davanti alla preziosa villa in legno che appartiene a Jessica.
Jessica fa parte di una comitiva ed ero nel suo giro un tempo.
È una buona amica su cui so di non dover avere dubbi.
Sono venuta a riprendermi ciò che le ho affidato.

Brendan non apre bocca sapendo che potrebbe aver superato un certo limite.
Mi segue in silenzio verso il cancello della villa.
La proprietà è grande ed è circondata da un muro di mattoni.
Un cancello separa il vialetto dall'entrata del parcheggio, suono il campanello ripetute volte, nessuna risposta.

Brendan mi guarda confuso, ma non ho ancora intenzione di rivelargli ciò che sto per fare, non so ancora se posso fidarmi, ma una volta che lui ci sarà dentro sarò sicura che non potrà aprire bocca.

Suono un'ultima volta il campanello ma non ricevo alcuna risposta dall'interno della casa.

Mi accerto che brendan sia ancora alle mie spalle e comincio a camminare intorno al muro della villa, fino ad arrivare ad una piccola botola davanti al muro di mattoni

Apro la porticina rossa e mi faccio spazio sulle scale ripide.
Ricordo che Jessica mi ha raccomandato di cercarla qui in caso non la trovassi.

"Ma questa non è invasione di privacy? O come dannazione si chiama?! Stiamo facendo qualcosa di illegale."

Non ha ancora capito che ciò non è nulla diillecito paragonato a quello che sta per vedere.
"Ho l'autorizazione della proprietaria." Rispondo di fretta e invitandolo a seguirmi.
"E questa proprietaria è per caso giovane e bella? Perché per possedere una casa così suppongo che ricca lo sia. Magari ho trovato la ragazza dei miei sogni."

Gli tiro un pugno sulla nuca seguito da una smorfia e continuo a scendere le scale.  

Risponde alla mia smorfia alzando il terzo dito e io lo ignoro.

Finita l'intera rampata di scale inizio già a sentire un odore famigliare.

"O cazzo! Penso di aver appena perso almeno tre anni di vita!"
Jessica fa cadere i suoi guanti di lattice sul piano di lavoro e mi viene in contro.

Mi stringe le braccia al collo e sorride solarmente.
La sua figura non è cambiata di una virgola: Alta, slanciata, pelle pallida e gli occhi marroni sempre leggermente arrossati, i suoi capelli blu sono sciolti e tenuti su solo dagli occhialini di protezione che impediscono alle sostanze di colpire i suoi occhi.

"Ma guardati! Che ci fai qui stronzetta?" Jessica non cambierà mai, lei è fatta così: priva di finezza. "Il linguaggio scurrile sarà sempre una parte di te Jessica." Le sorrido.

"Sono venuta a riprenderla."
Osserva il mio sguardo, sorride e intuisco che abbia già capito esattamente cosa ho in mente.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 27, 2018 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

My Personal Drug| L'inizio Di Un Amore Tossico Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora