POV' MADISON
Dopo gli ultimi moduli di lezione esco dalla classe e afferro la mia sacca.
Poso alcuni libri dentro l'armadio di Nash e mi avvio verso l'uscita.
Noto Nash e Brendan in lontananza.
Mi avvicino a loro e Nash come al solito mi rivolge uno dei suoi sorrisi luminosi come saluto, ricambio il sorriso.
"Andiamo a casa insieme?" Chiede Brendan dopo qualche minuto di conversazione.
Nash annuisce e faccio lo stesso anch'io.
Nash ci propone di andare con la sua auto, ma Brendan rifiuta, quindi entriamo tutti e tre in quella di Brendan.
Il tragitto non è molto lungo e parliamo del più e del meno.
Brendan prende in giro Nash per fatto che è stato lasciato da una certa Elisabeth e lui reagisce tirando la bottiglietta d'acqua in testa al coglione.
In tutto questo io rido godendo del fatto che ora la fronte di cameron è completamente arrossata.Arriviamo davanti alla porta e Nash ci saluta andando nel suo appartamento.
"Ordiniamo qualcosa?" Chiedo mentre mi tolgo la felpa.
"Cosa vuoi ordinare?"
"Non so. Dimmi tu cinese, giapponese, messicano, italiano..?"
"Messicano. Ordini tu? Vado a fare una doccia."
Annuisco e lo vedo entrare in camera sua.
Prendo il telefono e comincio ad ordinare per me e quando esce dalla stanza con dei vestiti in mano chiedo:
"Per te cosa prendo?"
"Quello che vuoi, anche qualcosa di piccante."
Entra in bagno e io continuo con l'ordine.
Mentre poso il telefono sul tavolo noto una busta bianca ancora sigillata, sopra c'è il mio nome e cognome. Brendan l'avrà trovata e messa qui, decido di leggerla dopo.
Dopo mezz'ora circa arriva il cibo.
<<Brendan! È arrivato il cibo!>> Grido per farmi sentire.
Prendo un tacos e inizio a mangiarlo, ho tanta fame e se non esce subito da quel bagno io finirò per mangiarmi tutto.
La porta del bagno si apre e Brendan esce.
Lui.
Ha solo un asciugamano in torno alla vita che lascia scoperta la sua V e i suoi addominali perfettamente scolpiti. La parte che però lo rende buffo è il suo paio di ciabatte a forma di papera.Quasi mi soffoco con il tacos quando scoppio in una risata fragorosa.
"Che hai da ridere? Non mi trovi abbastanza sexy?"
A questo punto cerco di trattenere la risata e mi concentro sulle parte superiore del suo corpo e sui suoi addominali.
Rimango ferma davanti a quell'immagine con una faccia da ebete.
"I tuoi sogni possono diventare realtà se vuoi, Mady." Mi riporta alla realtà dal mio stato penoso.
"Che? Chi- qua- co- quando? Cosa?Ehm, dicevi?" L'imbarazzo non è poco e lui se ne accorge, perciò lascia stare e mi da una semplice risposta.
"Mangiamo dai.."
Sorride e poi accende la tv."Parlami un po' di te... insomma, siamo coinquilini."
dico inoltrando un altro tacos in bocca.Lui stende le gambe sul divano e ridacchia.
Cosa c'è di tanto divertente?
"Non saprai nulla di me pidocchietta."
Ma perché fa così? Cosa nasconde?
"Non insisto ma vedrai che prima o poi mi dirai qualcosa su di te."
Dico convinta e lo guardo mentre annuendo ride.
"Per domani pensa alla persona che devo scoparmi, io farò lo stesso."
Dice, lo ignoro non volendo ricordare della scommessa.
"Questa l'hai trovata oggi?" indico la busta che ho notato poco prima.
"Si, potevo anche aprirla ma..."
Lo interrompo."No, non potevi grazie."
Apro la busta e comincio a leggere.
"Dall'esercito Militare statunitense."
A
"Madison Jackson e Elisa Jackson."
Con tanto dispiacere l'esercito statunitense deve informarla della perdita del soldato Taylor Jackson
durante un attacco da parte del Esercito Militare Coreano.
Il decesso è stato causato da un colpo di arma da fuoco.Condoglianze, EMUSA.
Cominciano a tremarmi le mani e il foglio mi cade a terra.
Le lacrime minacciano di farsi strada sul mio viso e non riesco più a trattenerle, così cado a terra e scivolo in un pianto silenzioso.
Troppo dolore, troppo dolore per riuscire ad emettere anche un solo suono."Madison che cazzo fai?" Brendan la prende alla leggera. Lui non può capire, perciò gli passo il foglio con le mani ancora che tremano.
Quando finisce di leggere si abbassa e si avvicina a me. Mi cinge le braccia attorno alle spalle, mi stringe talmente forte che a momenti il dolore che sento scompare, quasi.
Restiamo fermi per terra per più di dieci minuti, io con il pensiero fisso a Taylor e lui che mi stringe più forte di prima.
"Dai alzati, andiamo a letto." senza commentare e fare tante storie sul fatto che dormo con lui mi alzo e annuisco, ancora in lacrime.
Non mi importa nulla del pigiama, resto con la felpa e le mutande.
Mi metto sotto le coperte e lui fa lo stesso, non mi giro nemmeno per vedere cosa ha addosso, in questo momento non mi importa.
<<Era tuo padre?>> chiede all'improvviso.
Ci metto un po' a rispondere, ho poco fiato e in questo momento preferirei non averne proprio, mi è caduto il mondo addosso appena ho letto il suo nome su quel foglio... vorrei sotterrarmi, mi risulta difficile parlare ma tra singhiozzi e pianti riesco a dare una risposta.
"No, era mio fratello maggiore..."
Si avvicina a me e mi cinge il braccio in vita avvicinandomi a lui. Mi stringe forte, non così forte da farmi male ma abbastanza da non farmi sentire sola.
"Domani non andiamo a scuola va bene?" Mi ha letto nei pensieri.
"Si, devo andare a vedere"
"come sta... mia madre." Sussurro tra un singhiozzo e l'altro.
I miei pensieri vanno dritti a lei e a mia sorella. Non voglio immaginare il dolore che provano, è strano che non mi abbiano nemmeno chiamata.Che non sappiamo nulla? Domani scoprirò tutto.
"Va bene, ora cerca di dormire." Mi posa un bacio sul collo, provocandomi un brivido assurdo sulla schiena.
Magari era troppo come buona notte, ma non importa, non ora almeno.
"Buona notte Brendan."
Dico
"Notte pidocchietta."
Risponde.Un piccolo sorriso -ancora con l'amaro in bocca- si viene a formare sul mio viso al suono di quel nomignolo che sta cominciando a piacermi.
Mi fa sentire piccola ma allo stesso tempo potente, è strano e stupido. Mi fa sentire sua, il che è strano.
Sono stati pochi giorni si, in questo giorni si è dimostrato solo un coglione ma ora che il mondo mi è crollato addosso è l'unico in grado di rialzarmi, l'unico presente.
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My Personal Drug| L'inizio Di Un Amore Tossico
FanfictionLe sue braccia possenti circondano saldamente la mia vita, così forte che mi manca il respiro, ma non mi importa, quel abbraccio ha fatto si che almeno una scaglia del mio cuore si aggiustasse. "Nessuno ti farà più del male, promesso." sussurra ne...