<<Merda>> esco dalla macchina, mi cade il telefono dalla tasca e si staccano le cuffie, lo raccolgo e controllo che non si sia rotto. Mi alzo e vedo mia mamma lanciarmi uno dei sguardi "fulminanti", alzo gli occhi al cielo e osservo tutta la desolazione intorno a me: una casa di montagna di fronte e tutto il resto è bosco, non c'è altro, davvero un bel posto dove trasferirsi, vorrei rubare la macchina di mio padre e scappare, ma probabilmente non durerei nemmeno un giorno visto che ho solo €5 nel portafoglio. Prendo la borsa, il mio cuscino preferito, quello che porto sempre durante i miei viaggi e entro in casa. Niente da dire, una gran bella casa, ma tipicamente di montagna: le pareti sono ricoperte di perline di legno, appese alle pareti ci sono teste di animali imbalsamati, fa una certe impressione pensare a quanto erano belli mentre se ne stavano serenamente a casa loro quando un cacciatore gli ha sparato una pallottola in corpo.
<< Vieni Brenda, la tua camera è bellissima.>> urla mia mamma dal piano sopra, appoggio la borsa sul tavolo e con il cuscino stretto tra le braccia salgo queste ripide scale di legno, se cadessi non so se ne uscirei illesa. Finite le scale mi ritrovo faccia a faccia con un corridoio strettissimo, tutto interamente di legno, pavimento, pareti e soffitto, a dir poco claustrofobico, sulle pareti sono appesi quadri vecchi, che rappresentano i boschi di cui la casa è completamente circondata. Più guardo questo corridoio più mi sembra di essere finita in quei film dell'orrore, proseguo seguendo la voce di mia mamma. Sta già disfando la valigia e con un sorriso a trentadue denti si guarda intorno, come se la mia futura stanza fosse nuova e con un arredamento moderno, una camera alla moda insomma, e invece no, perché la mia camera non è fatta d'altro se non di un letto da una piazza e mezza, che non sembra molto stabile e un armadio che occupa interamente la parete di fronte al letto. Non so come farò a dormire con la sensazione che cada da un momento all'altro su di me. Nella parte opposta alla porta c'è una carinissima finestra e lì vicino una scrivania antica, le uniche cose belle di questa stanza. Mi affaccio e devo dire che il paesaggio non è niente male. C'è un fiume che scorre e un sasso enorme che porta via per la maggior parte del giorno il sole, fa freschino nonostante sia luglio e tutti quei pini che "addobbano" il sasso mi danno un senso di pace, che ovviamente dura poco visto che mia mamma è come un uragano.
<<Dai pulisci l'interno dell'armadio e metti via tutti i vestiti, sono solo le due del pomeriggio, se facciamo in tempo possiamo girare la valle.>> mi sposto dalla finestra e apro l'armadio, puzza di naftalina. <<Io non metto i miei vestiti qua, non voglio che puzzino.>> si avvicina anche lei e con una smorfia mi guarda e esce dalla stanza, ritorna con l'Ajax, stracci e un secchiello con l'acqua bollente <<Dai, diamoci da fare.>> metto i guanti e ci buttiamo letteralmente nella naftalina.
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Musica cicatrene
RomanceIncontrarsi, odiarsi, essere così diversi, ma con la musica nel sangue. Allontanarsi, amarsi, non riconoscersi più Perché non tutti gli amori più belli possono essere tranquilli? Perché gli amori più belli nascono dalla tempesta.