<<Buongiorno principessa>> come quasi tutte le mattine mia mamma apre le tende e fa entrare quel poco di luce che c'è, pare che là fuori stia diluviando. Mi giro e metto la testa sotto il cuscino, sono stanchissima, ho dormito veramente poco stanotte, continuavo a cercare di capire il nesso tra mio padre e la morte dello zio di Diego, il mio cervello continuava a lavorare e fino alle 5 non mi ha fatto chiudere occhio.
<<Susu, che mi devi aiutare a pulire il solaio di questa casa, è l'ultimo posto e poi abbiamo finito con le pulizie di primavera.>> mi giro un'altra volta e mia mamma mi tira via coperte, lenzuola e incomincia a farmi il solletico, alla fine mi arrendo e scendo in cucina a fare colazione.
Un bel caffè e un po' della torta di carote home made e già mi sento meglio <<Ma proprio oggi dobbiamo pulire quel solaio? Io non ne ho per nulla voglia>>
<<Sinceramente nemmeno io ne ho voglia, ma ieri papà è partito e starà via per una settimana e siccome, non so per quale motivo non vuole che pulisco il solaio, approfitto della sua assenza per fare ordine.>> improvvisamente l'idea di pulire il solaio mi entusiasma, questa è la casa dello zio di Diego e guarda caso, mio papà non vuole che puliamo il solaio! Possibile che ci sia qualcosa là sopra che non dobbiamo vedere?
<<Ti prego mamma, sono ormai 5 ore che stiamo riordinando e pulendo, c'è troppo casino, non possiamo fare qualcosa domani? Io ho fame, quel panino non mi ha saziato per niente!>> mi siedo su una scatola che ovviamente si sfonda e mi ritrovo tutta piena di polvere, mia mamma ride e io imbestialita mi alzo e tiro un calcio a questo scatolone, che non si sposta per nulla, è molto pesante, guardo all'interno ed è pieno di vecchie fotografie, inizio a sfogliarne qualche duna e sono veramente vecchie, alcune risalgono ai primi '900 e non so chi siano le persone ritratte, sono molto curiosa e continuo a guardare le foto, arrivo fino agli anni '70 e vedo Diego, o meglio, suo zio che è praticamente la sua fotocopia! Lo zio di Diego era un gran bel uomo, sempre sorridente e nella mia mente si fa sempre più spazio l'idea che questo ragazzo così allegro non può essere morto bevendo troppo, eppure mi spaventa molto pensare che mio padre sia capace d'uccidere.
<<Un momento!>> urlo senza pensare e mia mamma sentendomi, viene e si siede vicino a me <<Che hai trovato?>> mostro quello che ho trovato e anche lei pare molto sorpresa, la foto ritrae lo zio di Diego alias Luca e niente meno che mio padre, sono abbracciati, sorridono alla fotocamera e dietro di loro c'è la nostra casa <<Non mi ha mai detto di conoscere questa casa o qualcuno della zona>>
<<E' lo zio di Diego, il vecchio proprietario della casa>> spiego e mia mamma, sempre tenendo stretta fra le mani la foto, si alza e inizia a camminare avanti e indietro <<Mamma stai bene?>>
<<Un'altra volta no, un'altra volta no>> si appoggia al muro e si accascia a terra piangendo, sono confusa, spaventata, preoccupata, non ci sto capendo nulla da questa storia.
<<Cosa significa un'altra volta no?>> mia mamma perde il controllo, lancia la foto e colpisce il muro con un pugno <<AHIA>> corro verso di lei, le prendo la mano e credo proprio che si sia rotta qualcosa, mannaggia a me che le ho mostrato quella foto, lei continua a piangere dalla rabbia e sicuramente dal dolore, io non so che fare, respiro profondamente e penso che la miglior soluzione sia chiamare qualcuno, ma chi? Nigel e Johnathan stanno lavorando, Pietro e Alberto non ci sono, potrei chiamare Diego e magari farmi spiegare tutta questa storia. Corro in camera, prendo il telefono e chiamo Diego <<Ciao Diego, scusa il disturbo ma ho proprio bisogno di te, visto che hai la macchina potresti portare me e mia mamma in ospedale che si è fatta male?>>
<<Cinque minuti e arrivo con la macchina, fatevi trovare fuori>> aggancio e porto mia mamma in cucina, preparo la sua borsa e ci mettiamo fuori casa a aspettare Diego che arriva in men che non si dica.
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Musica cicatrene
Любовные романыIncontrarsi, odiarsi, essere così diversi, ma con la musica nel sangue. Allontanarsi, amarsi, non riconoscersi più Perché non tutti gli amori più belli possono essere tranquilli? Perché gli amori più belli nascono dalla tempesta.