Sogni di cera

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La serata finisce abbastanza presto, Nigel il giorno dopo deve andare a lavorare, Pietro e Alberto domani partono per andare nella scuola di Pietro a Milano a firmare delle carte, le ragazze senza Pietro a quanto pare non hanno interesse a rimanere e piano piano tutti tornano a casa.

Rimaniamo solo io e John, lo aiuto a pulire il bar e a riordinare le stoviglie ed è a quel punto che mi viene un'idea <<John, assumimi qui al bar>> si gira con il mocio in mano e ride <<Stai dicendo per davvero? Non è semplice stare al bar tutto il giorno, tutti i giorni>>

<<Si, lo so, però non ho ancora trovato un lavoro, qui mi piace e poi ho voglia di distrarre la mente e l'unico modo è quello di lavorare>> appoggia il mocio nel secchio e si siede al bancone mentre io carico l'ultima lavastoviglie <<Allora dimmi un po', che succede? Perchè stasera eri così arrabbiata?>> lo guardo e senza volerlo due lacrime mi scorrono sul viso, possibile che da quando sto qui sono diventata anche più sensibile? Questo posto è il paradiso e l'inferno contemporaneamente.

<<Stasera sarei dovuta uscire, SOLA, con Nigel>>

<<Ah, oddio, non pensavo>> mi guarda molto sorpreso e non capisco se essere lusingata o preoccupata << Perchè non pensavi?>>

<<Bé mi pare ovvio che sia strano, voglio dire, hai visto com'è Nigel>> certo che l'ho visto, è molto bello, molto particolare e semplice, sicuramente il genere di ragazzo che non avrei mai pensato potesse piacermi. <<Ovvio che l'ho visto e continuo a non capire perchè tu sia così sorpreso>>

<<Nigel non è mai uscito con una ragazza, non ha mai chiesto a nessuna ragazza di uscire, per lui la vita gira intorno alla musica, all'erba, allo scalare e basta, è davvero strano che ti abbia chiesto di uscire.>>

<<Sì, mi ha chiesto di uscire, ma come vedi non siamo stati soli questa sera, quindi la tua sorpresa può anche finire qui.>>

<<Quindi è per questo che sei arrabbiata? In effetti, non vi siete neanche parlati questa sera, avete litigato?>>

<<Non abbiamo litigato, ma prima che io uscissi Pietro si è auto-invitato e poi quando sono venuta qui c'erano tutti e non so chi li abbia invitati.>> John si accarezza il mento, si alza e torna al suo mocio, passano diversi minuti di silenzio e io penso sia diventato completamente sordo o che in fin dei conti non sia poi così interessante la mia situazione. 

Finiamo così, in silenzio, di rimettere in ordine il bar, ormai sono le undici, John prende due bottiglie di birra, le stappa, usciamo, chiudiamo il bar e andiamo nella solita piazzetta con la chiesa, passiamo qualche minuto a sorseggiare la birra e poi John rompe il silenzio <<Okay, so che mi pentirò terribilmente di avertelo detto, ma Giorgio mi ha detto che piaci a Pietro e anche tanto, pare proprio cotto a puntino. Ora io non so chi abbia invitato tutti, ma conoscendo Pietro credo sia stato lui e di sicuro, uomo senza palle che è Nigel, se lo sarà fatto andare bene.>> rimango in silenzio, faccio un sorso dalla bottiglia e mi accendo una sigaretta.

<<Se vuoi un consiglio Brenda, lascia stare Nigel, è un bravo ragazzo, davvero, ma non è per nulla affidabile e per quanto riguarda Pietro, io ci farei un pensierino>> ride e mi ruba la sigaretta, fa un tiro e guarda il cielo <<Insomma è un gran bel figo, peccato non sia gay, altrimenti me lo sai preso io! Tieni conto che Gaia e Dafne è da una vita che gli scodinzolano attorno e non è mai successo niente, se venissero a scoprire che sei tu quella che ha stregato il cuore di Pietro, aiuto, fossi in te scapperei>> ride ancora, divertito forse da questa situazione che io invece detesto, Pietro sarà anche un bel ragazzo ma io non sono innamorata di lui, anzi, direi proprio che è arrivato il momento di ammettere a me stessa che sono innamorata di Nigel!

John si alza e ci incamminiamo, una volta raggiunto il bar ci salutiamo, lui va verso casa che è da tutt'altra parte rispetto alla mia e io lentamente cammino verso la mia umile dimora. I grilli fanno un gran casino e ogni tanto sento dei rumori strani, probabilmente qualche cervo o altro animale dei boschi, sono ormai a casa quando sento qualcuno parlare, sono stanca, sono arrabbiata e l'ultima cosa che voglio è conversare con qualcuno facendo finta di stare bene, mi nascondo dietro un albero e origlio, sono Dafne e Gaia.

<<Certo che quella Brenda mi sta proprio sulle palle, da quando è arrivata tutti i ragazzi vedono solo lei e a noi non ci cagano più, neanche poi fosse sta gran bellezza.>>

<<Già, hai ragione, però sai Dafne, quella lì ha qualcosa di strano, secondo me fa tanto la santarellina tutta carina e timidina e poi è un troietta da quattro soldi, è impossibile che a Pietro piaccia davvero lei, secondo me se la vorrà solo portare a letto.>>

<<Anche secondo me, spero tanto che Pietro torni il ragazzo di prima e che ci caghi perché a me tutta questa sua indifferenza sta facendo particolarmente incazzare. Ehy, ma cos'è stato questo rumore?>>

Sentendo queste affermazioni, il mio umore già basso ha finito col andare sotto terra e mi sono accasciata dietro l'albero, sedendomi però devo aver spezzato un rametto caduto e il casino ha fatto girare Dafne e Gaia verso di me, spero solo non mi abbiano visto.

<<Vieni Dafne, andiamocene, qui c'è la casa di quella troietta, non vorrei mai che il suo pazzo padre abbia sentito e ci voglia fare fuori, come ha fatto con lo zio di Diego.>>

<<Sì, hai ragione, povero zio. Dai andiamo.>>

Per fortuna scendono dall'altra strada e io trattengo il respiro, un po' per non farmi sentire, un po' per le ultime parole che ho sentito, cosa intendevano dire con "come ha fatto con lo zio di Diego"? Mio padre ha ucciso qualcuno? 

Musica cicatreneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora