<<Ma che fai?>> finalmente riesco a togliermelo di dosso e pare divertito da questa situazione <<Scusa, ma mi piaci veramente tanto e non sono riuscito a trattenermi>> Brenda, mantieni la calma o questo finisce che lo ammazzi <<Guarda Pietro, pensavo che fosse chiaro dai miei atteggiamenti, ma a quanto pare non è così, non mi piaci, veramente, non mi interessa una relazione con te, quindi ti prego non fare mai più una cosa del genere!>> prendo le cose che avevo lasciato sul tavolo e mi avvio verso casa, sento Pietro che mi chiama e mi segue per qualche metro poi probabilmente capisce che è meglio evitare di perseverare e se ne va. Ma tu dimmi se mi tocca scappare da Pietro e dalla sua insolenza, e pensare che mi era sempre stato simpatico, ma ora dentro provo una rabbia tremenda nei suoi confronti.
<<Weilà, guardala qui, che ci fai tutta sola? Pietro ti ha scaricata?>> mi volto e lì in mezzo alla strada c'è Dafne, con il suo solito ghigno e i suoi micro vestiti che lasciano poco all'immaginazione. Non le rispondo e vado dritta per la mia strada, tanto so che Dafne non prova un briciolo di simpatia nei miei confronti e che vuole soltanto provocarmi. <<Bè che fai? Non rispondi?>> mi sta seguendo e non so perché ma sento una spiacevole sensazione farsi strada dentro di me <<Senti bella, o mi rispondi o ti faccio male!>> Dafne mi raggiunge, mi prende per la spalla e mi gira con violenza, la guardo e ha uno sguardo strano, a metà tra furioso e pazzo <<Non ho niente da dirti, lasciami stare>> mi giro e inizio a camminare più velocemente, ma lei mi prende i capelli e mi fa girare una seconda volta, mi molla i capelli e io inizio a massaggiarmi il cuoio capelluto che ora mi sta terribilmente dolendo. <<Tu la devi smettere di fare così tanto la presuntuosa, Pietro è mio e soltanto mio e ti converrà stargli il più lontano possibile altrimenti i capelli te li strappo tutti.>>
<<Brenda, tutto bene?>> ho gli occhi pieni di lacrime, non riesco a vedere chi ha parlato e dalla paura che ho non riesco a spiaccicare nemmeno una parola, qualcuno mi abbraccia, è un ragazzo, ma non riesco a capire chi è, inizio a piangere a dirotto e sento Dafne correre via, il ragazzo mi prende il mento e mi alza il viso completamente rigato dalle lacrime, è Johnathan <<Tutto bene Brenda? Ho sentito urlare appena sono sceso dalla macchina e quando sono corso qui ho visto Dafne prenderti per i capelli, mi spiace non essere arrivato prima>> vorrei dirgli di non preoccuparsi, che va tutto bene, che Dafne non è riuscita a farmi del male ma non ci riesco, continuo a piangere e lui mi abbraccia e mi consola <<Senti, vieni che ti porto al bar e ti calmi un po', se ti porto a casa così tua mamma prende un infarto.>> mi sorregge con un braccio e mi accompagna fino al bar, mi fa sedere fuori e va ad aprire, torna fuori con un bicchiere d'acqua e io non riesco a smettere di piangere.
Dopo, penso venti minuti smetto di piangere, bevo un altro sorso d'acqua e abbraccio John, è un abbraccio sincero, sentito, ho bisogno del suo abbraccio, probabilmente l'unico a essere veramente mio amico. <<Ho avuto davvero paura, Dafne sembrava come impazzita>> ancora ho impressa nella mente il suo sguardo pazzo <<Si, in effetti non mi sarei mai aspettato una reazione del genere da parte sua, sapevo che era cotta di Pietro, ma non pensavo fino a questo punto, comunque ora non preoccuparti, le parlerò io e le dirò di starti lontano.>>
<<Io penso sia meglio non dirle niente, ho paura che si possa arrabbiare ancora di più con me.>> John non dice nulla e mi stringe ancora più forte.
Suona un telefono, guardo John e indica il mio cellulare che sta sul tavolo, guardo "Mamma"
<<Pronto?>> cerco di darmi un tono più sicuro per evitare di farla preoccupare <<Senti, mi ha chiamato ora tuo padre e ha detto che tra venti minuti sarà a casa che deve sbrigare alcune cose qui, penso sia meglio che tu torni a casa.>> la saluto e attacco il cellulare, ecco ci mancava solo mio padre, doveva stare via un po' di giorni e invece qui a rompere le scatole <<Tutto bene?>> John è proprio un amico d'oro, mi guarda in maniera molto apprensiva e io non riesco minimamente a esprimere la gioia che lui sia arrivato in tempo <<Tutto bene, si, devo tornare a casa ora però. Mio padre sta tornando.>>
John ha insistito a accompagnarmi fino a casa e nonostante l'imbarazzo di dover dipendere da lui, sono molto felice di non aver camminato da sola. Entro in casa e le luci sono spende, mia mamma dev'essere tornata a letto, salgo in camera, mi infilo il pigiama e entro nel letto, sono molto agitata e l'unico modo per addormentarmi è ascoltare una canzone, la scelto è "Non abbiamo età" di Luché e mi cado in un sonno tormentato.
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Musica cicatrene
RomansaIncontrarsi, odiarsi, essere così diversi, ma con la musica nel sangue. Allontanarsi, amarsi, non riconoscersi più Perché non tutti gli amori più belli possono essere tranquilli? Perché gli amori più belli nascono dalla tempesta.