Parte senza titolo 15

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<<Ma che fai?>> finalmente riesco a togliermelo di dosso e pare divertito da questa situazione <<Scusa, ma mi piaci veramente tanto e non sono riuscito a trattenermi>> Brenda, mantieni la calma o questo finisce che lo ammazzi <<Guarda Pietro, pensavo che fosse chiaro dai miei atteggiamenti, ma a quanto pare non è così, non mi piaci, veramente, non mi interessa una relazione con te, quindi ti prego non fare mai più una cosa del genere!>> prendo le cose che avevo lasciato sul tavolo e mi avvio verso casa, sento Pietro che mi chiama e mi segue per qualche metro poi probabilmente capisce che è meglio evitare di perseverare e se ne va. Ma tu dimmi se mi tocca scappare da Pietro e dalla sua insolenza, e pensare che mi era sempre stato simpatico, ma ora dentro provo una rabbia tremenda nei suoi confronti.

<<Weilà, guardala qui, che ci fai tutta sola? Pietro ti ha scaricata?>> mi volto e lì in mezzo alla strada c'è Dafne, con il suo solito ghigno e i suoi micro vestiti che lasciano poco all'immaginazione. Non le rispondo e vado dritta per la mia strada, tanto so che Dafne non prova un briciolo di simpatia nei miei confronti e che vuole soltanto provocarmi. <<Bè che fai? Non rispondi?>> mi sta seguendo e non so perché ma sento una spiacevole sensazione farsi strada dentro di me <<Senti bella, o mi rispondi o ti faccio male!>> Dafne mi raggiunge, mi prende per la spalla e mi gira con violenza, la guardo e ha uno sguardo strano, a metà tra furioso e pazzo <<Non ho niente da dirti, lasciami stare>> mi giro e inizio a camminare più velocemente, ma lei mi prende i capelli e mi fa girare una seconda volta, mi molla i capelli e io inizio a massaggiarmi il cuoio capelluto che ora mi sta terribilmente dolendo. <<Tu la devi smettere di fare così tanto la presuntuosa, Pietro è mio e soltanto mio e ti converrà stargli il più lontano possibile altrimenti i capelli te li strappo tutti.>>

<<Brenda, tutto bene?>> ho gli occhi pieni di lacrime, non riesco a vedere chi ha parlato e dalla paura che ho non riesco a spiaccicare nemmeno una parola, qualcuno mi abbraccia, è un ragazzo, ma non riesco a capire chi è, inizio a piangere a dirotto e sento Dafne correre via, il ragazzo mi prende il mento e mi alza il viso completamente rigato dalle lacrime, è Johnathan <<Tutto bene Brenda? Ho sentito urlare appena sono sceso dalla macchina e quando sono corso qui ho visto Dafne prenderti per i capelli, mi spiace non essere arrivato prima>> vorrei dirgli di non preoccuparsi, che va tutto bene, che Dafne non è riuscita a farmi del male ma non ci riesco, continuo a piangere e lui mi abbraccia e mi consola <<Senti, vieni che ti porto al bar e ti calmi un po', se ti porto a casa così tua mamma prende un infarto.>> mi sorregge con un braccio e mi accompagna fino al bar, mi fa sedere fuori e va ad aprire, torna fuori con un bicchiere d'acqua e io non riesco a smettere di piangere.

Dopo, penso venti minuti smetto di piangere, bevo un altro sorso d'acqua e abbraccio John, è un abbraccio sincero, sentito, ho bisogno del suo abbraccio, probabilmente l'unico a essere veramente mio amico. <<Ho avuto davvero paura, Dafne sembrava come impazzita>> ancora ho impressa nella mente il suo sguardo pazzo <<Si, in effetti non mi sarei mai aspettato una reazione del genere da parte sua, sapevo che era cotta di Pietro, ma non pensavo fino a questo punto, comunque ora non preoccuparti, le parlerò io e le dirò di starti lontano.>>

<<Io penso sia meglio non dirle niente, ho paura che si possa arrabbiare ancora di più con me.>> John non dice nulla e mi stringe ancora più forte.

Suona un telefono, guardo John e indica il mio cellulare che sta sul tavolo, guardo "Mamma

<<Pronto?>> cerco di darmi un tono più sicuro per evitare di farla preoccupare <<Senti, mi ha chiamato ora tuo padre e ha detto che tra venti minuti sarà a casa che deve sbrigare alcune cose qui, penso sia meglio che tu torni a casa.>> la saluto e attacco il cellulare, ecco ci mancava solo mio padre, doveva stare via un po' di giorni e invece qui a rompere le scatole <<Tutto bene?>> John è proprio un amico d'oro, mi guarda in maniera molto apprensiva e io non riesco minimamente a esprimere la gioia che lui sia arrivato in tempo <<Tutto bene, si, devo tornare a casa ora però. Mio padre sta tornando.>>

John ha insistito a accompagnarmi fino a casa e nonostante l'imbarazzo di dover dipendere da lui, sono molto felice di non aver camminato da sola. Entro in casa e le luci sono spende, mia mamma dev'essere tornata a letto, salgo in camera, mi infilo il pigiama e entro nel letto, sono molto agitata e l'unico modo per addormentarmi è ascoltare una canzone, la scelto è "Non abbiamo età" di Luché e mi cado in un sonno tormentato.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 29, 2020 ⏰

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