<<Buongiorno>> è mia madre, apre le persiane e una luce tenue entra dalla finestra, prendo le coperte e mi copro la testa. <<Dai alzati che andiamo al mercato.>> e inizia a farmi il solletico ai piedi finché non accenno a alzarmi.
Scendo a fare colazione e di mio papà nemmeno l'ombra, fortunatamente il suo nuovo lavoro sembra impegnarlo parecchio, meglio così, purtroppo vivere con lui si è rivelata una vera tortura.
Mi vesto in fretta e furia, stamattina fa freschino, il cielo è coperto dalle nuvole e entro il pomeriggio dovrebbe iniziare a piovere, peccato avrei voluto passare un bel pomeriggio come ieri.
Il mercato si estende su un parcheggio sterrato, c'è un bar li vicino e i campetti da calcio, mi fermo a una bancarella di libri vecchi e inizio a sfogliarne uno che raccoglie le frasi d'amore più belle di alcuni scrittori e inizio a leggerne alcune.
Decido di comprarlo, affascinata da quelle frasi e una volta pagato mi guardo in giro cercando mia mamma che come sempre l'ho persa nella folla di gente intenta a fare affari. Mentre spero di scorgere quella testa riccia mezza bionda e mezza castana sento qualcuno che mi tocca una spalla, mi giro e non c'è nessuno. Dentro di me penso che sto seriamente impazzendo finché non sbuca da in mezzo a due signore Giorgio e Pietro << Buongiorno straniera, cosa cerca qui in mezzo ai nostri mercanti?>> ovviamente non riesco a trattenermi e inizio a ridere come una matta. Entrambi mi guardano perplessi e iniziano a ridere pure loro <<Ma cosa ridete voi?>> e eccolo qui, il più figo, il più pazzo e menefreghista ragazzo della vallata: Nigel.Si avvicina a noi con la sua camminata goffa e saluta gli altri poi mi guarda e fa cenno con la testa, <<Ieri mi sono dimenticata di restituirti la felpa, oggi pomeriggio se ci sei te la porto.>>
<<Si è uguale tranquilla, tanto ne ho altre.>> Giorgio e Pietro ci guardano strano, il primo sembra divertito mentre Pietro sembra infastidito.
Ritrovo mia mamma e la presento ai miei nuovi amici, saluto quest'ultimi e torniamo a casa a preparare il pranzo.
<<Quel Nigel ha proprio due bei occhi.>> sto tagliando le carote e per un attimo non mi affetto un dito. <<Si, sono molto belli.>> finisco di tagliarle e salgo in camera, ho due chiamate perse una da Pietro e una da Diego, li richiamo e mi dicono di raggiungerli dopo pranzo al bar che andiamo al Garage.
Preparo la felpa di Nigel nella borsa e esco. Scendono gocciole di pioggia dal cielo plumbeo ma nonostante io sia metereopatica sono contenta perché starò insieme agli altri.
Li raggiungo al bar e sono già tutti lì, mi salutano e andiamo a questo famoso Garage a casa di Pietro.
Appena entriamo mi trovo un tavolo pieno di birre e altri alcolici, con intorno divani e poltrone, a destra un pannello per scalare e un paio di motorini vecchi.
Tutti vanno e si prendono una birra, Alberto me ne apre una con l'accendino e me la passa, bevo un sorso e vado a sedermi vicino a Gaia e Dafne, stanno parlando dei ragazzi che nel frattempo si sono tolti le magliette e stanno scalando il pannello.
<<Penso che il fisico più figo sia di Pietro, insomma guarda che tartaruga. Te Brenda cosa ne pensi?>> lo guardarlo proprio nel mentre che lui si volta nella nostra direzione, distolgo lo sguardo imbarazzata <<Si be niente male>> e mi concentro sulla mia birra prima di fare altre figuracce.
<<Si ma man, mettiamo un po di sound che mi sale la depressione.>> ovviamente è Nigel a aver parlato, ogni volta che c'è lui c'è sempre musica. Va a accendere le casse Bluetooth e mette Liberami dal male di Axos. Non l'avevo mai sentita, ma devo dire che è veramente bella e mi prende particolarmente. Inizio a tenere il tempo con il piede e smetto di ascoltare Gaia e Dafne che fanno i loro apprezzamenti.<<Ti piace questa di canzone?>>
Annuisco con la testa e guardo Nigel dritto negli occhi. Si siede con la birra in una mano e dell'altra una sigaretta <<Ecco brava, almeno ti rifai un po' l'orecchio.>> dice scherzando e io rido per i suoi modi buffi.Verso le sei torno a casa, saluto tutti e esco nella tempesta. Fa veramente freddo e inizio a correre finché non torno al riparo nella mia casetta.
STAI LEGGENDO
Musica cicatrene
RomanceIncontrarsi, odiarsi, essere così diversi, ma con la musica nel sangue. Allontanarsi, amarsi, non riconoscersi più Perché non tutti gli amori più belli possono essere tranquilli? Perché gli amori più belli nascono dalla tempesta.