Prologo

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"Sei sicura di non voler un passaggio?" insistette la ragazza di fronte a me.

Ero andata a casa sua per decidere insieme i corsi che avremmo seguito durante il nuovo anno, ma nonostante fosse una cosa che avrebbe dovuto impiegare al massimo un'ora, il tempo si era prolungato fino al calar del sole.

"Sono a posto Sam, davvero" sorrisi di fronte alla sua espressione impensierita.

Osservai i suoi occhi azzurri, rendendomi conto di come parlassero al suo posto.

Samantha era la mia migliore amica, e fungeva talvolta come madre, talvolta come sorella intraprendente.

Aprii la porta e una folata di vento si insinuò nel soggiorno. L'aria si era già fatta più fresca rispetto a poche settimane prima, quando il caldo sole estivo spingeva tutti al mare.

"Ci vediamo domani"

Mi voltai, e cominciai ad incamminarmi verso casa.

La strada era illuminata da lampioni fiochi e dalla luce splendente della luna, che quel giorno mostrava la sua pienezza.

Il cielo era sereno, si riuscivano persino a distinguere le costellazioni e i pianeti.

Mi strinsi nel cappotto, e sorrisi all'idea che quello spazio così immenso e ammaliante aveva costituito il passato di un'intera storia, e che aveva ancora la forza di brillare dopo millenni.

Era quella la speranza in tutta la sua figura, pensai, ma nessuno riusciva a rendersene conto poiché si preoccupava di cose passeggere, terrene, cose all'apparenza necessarie.

Stare da sola con me stessa permetteva sempre al mio lato saggio di uscire e farsi conoscere, e devo dire che non mi dispiaceva affatto.

Quando avevo paura, ed accadeva spesso, mi affidavo completamente a lui, ed esso mi forniva delle vere e proprie risposte.

Tuttavia col tempo questi casi si verificarono più frequentemente, facendomi arrivare addirittura a dubitare della mia lucidità mentale.

Qualche volta avvenivano dei così reali ed effettivi discorsi con la mia personalità interiore che credetti di appartenere ormai alla follia.

La verità è che, con il senno di poi, questi non erano altro che modi per stabilire un equilibrio dentro di me che mi consentiva una discreta serenità.

Ero sempre stata una ragazza alla costante ricerca di armonia e pace, e tentavo in ogni modo di raggiungerla, pur se in modi bizzarri.

Odiavo le sorprese, i cambi di programma, le uscite dagli schemi e le decisioni dell'ultimo minuto... mi destabilizzavano, andavano contro ciò che la mia mente doveva elaborare per pervenire alla tranquillità.

Potrà sembrare in un certo senso contraddittorio, ma non sempre i momenti inaspettati mi spaventavano, al contrario mi eccitavano e forse mi portavano più vicino alla felicità di quanto non facessero i miei piani.

Forse quello dovevo imparare ancora, dovevo imparare a lasciarmi andare, a vivere giorno per giorno senza alcun programma che mi imponesse di agire secondo quel certo schema.

"Cogliete l'attimo ragazzi, rendete straordinaria la vostra vita" : avevo guardato con attenzione quel film decine di volte, ammirando tutti i significati nascosti all'interno.

Penso di non essere mai riuscita però a capirlo fino in fondo, non sapevo cosa volesse significare, c'erano delle regole da seguire? Non ne avevo idea, così seguitai ad affidarmi ai miei progetti.

E, persa tra i miei pensieri, camminavo sul marciapiede verso casa...

All'improvviso un fruscio tra gli alberi attirò la mia intenzione, distogliendomi dal mio discorso.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora