Episodio 1

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Era pomeriggio inoltrato. Ma in volo fuori, il cielo aveva sempre lo stesso colore: nero.

Ralph Duke, al boccaporto trasparente del caccia, fece volare lo sguardo sulla nebulosa illuminata dalla luce di una stella lontana, sugli asteroidi e i meteoriti che la componevano: parevano scarabocchi, obbedienti a un ordine indecifrabile dalla mente umana. Dalla sua di sicuro.

- Ralph?

Nathan DeSol era seduto diligentemente al quadro comandi. Faceva il suo lavoro e aspettava che anche Duke facesse il proprio.

Duke odiava quel lavoro. Si riscosse dalle fantasticherie, pensieri oziosi da tossico in pausa caffè, e tornò a sedersi accanto al collega. Regolò il volume e si inserì nelle frequenza radio della navetta che avevano intercettato. Diede il via libera alla trasmissione e disse nel microfono: - Qui il Settimo Caccia della Nona Legione della Centuria Due. Ti ordino di rallentare e fermarti per farti agganciare. Abbiamo l'autorizzazione a perquisirti. - Chiuse il contatto e chiese a Nathan: - Ti hanno versato lo stipendio?

- Sì. Che porcata, eh?

- Te ne sei accorto, stavolta. Nemmeno una gratifica.

- È incredibile, cazzo. Ci facciamo a fette per loro, e in cambio ci danno la minima.

- Però! Nathan!

Nathan aveva già iniziato il procedimento di aggancio, controllando il bilanciamento del caccia. - Sì?

- Hai detto cazzo. Ti hanno fatto proprio arrabbiare.

- Devo ridere?

Duke ignorò il segnale che la navetta gli inviava via radio e riaprì la comunicazione.

- Sei sotto tiro. Sarai agganciato e perquisito.

Poi consentì la trasmissione dell'input, l'altoparlante crepitò, una voce disse: - Qualcosa non va? Non trasporto niente di irregolare.

- Fallo dire a noi. Fatti agganciare e avrai il diritto a non essere colpito.

Ancora un crepitio: - Cosa c'è che non va?

Nathan si era alzato e aveva già iniziato a vestirsi. - Taglia corto e andiamo, Duke.

Duke sollevò lo sguardo alla sagoma della navetta che compariva sullo schermo del quadro comandi: era piccola, ovale, e decorata da disegni pacchiani di palme e datteri.

- Taglia corto - disse a sua volta Duke, nel microfono. - Ti agganciamo, ci fai entrare e ce la sbrighiamo.

Chiuse il contatto radio e attivò il campo magnetico, usando le coordinate inserite dal collega. La navetta-datteri fu immersa in una lenta, liquida scossa elettromagnetica, e dopo pochi secondi iniziò a orbitare intorno al caccia della Legione.

Duke si alzò. Si sentiva nato stanco. E la minima non era quello che serviva a un nato stanco.

- Pensa tu ad agganciarla - disse a Nathan. - Mi vesto in un attimo.

- Okay - Nathan si sedette accanto al posto vuoto di Ralph e cominciò le manovre della gola.

Dal fianco del caccia si allungò un serpente luminescente, che passando indenne per il campo elettromagnetico arrivò ad attaccare la sua estremità al fianco della navetta orbitante. Ci vollero pochi secondi perché anche il caccia cominciasse a ruotare, assecondando l'orbita della navetta, in modo da mantenere la gola dritta come un ponte tra i due veicoli.

Infilata la tuta, Duke sistemò anche il casco e tirò un sospirò.

- Prendo la testa di ponte - disse. - Muoviamoci che è quasi ora di pranzo.

- Secondo te ce la daranno la gratifica, prima o poi?

- Siamo gli ultimi della fila, bello - commentò Ralph amaramente. - Che ci facciamo qui? Che ci fanno fare? Dovremmo essere baldi cacciatori di cattivi, e invece ci schiaffano a fare i controllori doganali. O quello che diavolo stiamo facendo ora.

Mentre attivava la piccola testa di ponte, compatta come la pancia di un aspirapolvere, Duke tirò un altro sospiro affranto.

Nathan caricò il fucile e aprì il boccaporto.

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